Se il panettone non è più solo un’eccellenza lombarda, questo lo si deve sicuramente anche a Fiasconaro, che con le sue creazioni è riuscito a insidiare il successo dei produttori del nord incoronando persino Milano, patria del panettone, come una delle piazze più importanti per il mercato Fiasconaro.

La storia di Fiasconaro è iniziata con Mario Fiasconaro che, nel 1953, apre a Castelbuono, piccolo centro in provincia di Palermo, un piccolo laboratorio di gelateria e pasticceria nella piazza principale del paese.

Dopo quasi 70 anni la storia si fa ancora a Castelbuono e oggi a scrivere il successo del marchio, affiancato dai fratelli Martino e Fausto, è il figlio Nicola Fiasconaro, classe 1964, maestro pasticcere visionario, nato e cresciuto tra aromi di arancia e sentori siciliani.

«Ai tempi si partoriva in casa e mentre mia madre mi dava alla luce, mio padre, al piano di sotto, sfornava bignè. Il loro profumo mi ha sin da subito conquistato. A 20 anni – racconta Nicola – conoscevo già le tecniche di lavorazione dei dolci ma ero molto incuriosito dalle tradizioni delle altre regioni italiane».

È proprio grazie alla sua indole di curioso che, durante i suoi viaggi alla scoperta di prodotti e di tecniche di pasticceria, si è innamorato della pasta acida di Gioacchino Alemagna (fondatore dell’omonima azienda dolciaria di Melegnano) e del suo panettone. Ed è con i segreti del lievito madre Alemagna che Nicola decise di provare a fare un panettone anche in Sicilia, nella sua Castelbuono. «In Sicilia tutti facevano le cassate. Io, invece, volevo fare i panettoni. Mio padre mi prese per pazzo, ma mi ha sempre incoraggiato».

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ph. Luca Di Meo

L’idea di Nicola era rivisitare il dolce più tradizionale del Nord in chiave mediterranea con arance candite, uva sultanina, vino Marsala, mandorle e pistacchio di Sicilia. Perché, come dice Nicola, «non c’è nord senza sud e non c’è sud senza nord». Un’idea bizzarra ma vincente che negli anni ‘90 fa spiccare il volo all’azienda che divenne una realtà conosciuta in tutto il mondo, conquistando il cuore e il palato di Domenico Dolce, fondatore della famosa casa di moda, suo amico nonché, per così dire, vicino di casa, perché anche lui siciliano, nato proprio nella vicina Polizzi Generosa.

È tra questi due grandi nomi del made in Sicily, Fiasconaro e Dolce & Gabbana, che nasce il sodalizio tra moda e palato: i due stilisti hanno infatti firmato il packaging del panettone del sud. Agrumi e carretti siciliani coloratissimi per un packaging di latta da collezionare e per un panettone che esalta i prodotti di Sicilia.

Oggi Fiasconaro grazie allo spirito d’iniziativa di Nicola è uno dei marchi più conosciuti della pasticceria made in Sicily e occupa circa 200 dipendenti su 1000 mq di azienda. «Negli anni ‘50 il laboratorio di papà era grande 40 mq. Ha sempre sognato ciò che abbiamo realizzato: la strada è la sua, noi abbiamo saputo percorrerla».

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Nel 2020 Nicola Fiasconaro viene nominato fra i venticinque Cavalieri del Lavoro, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che si sono distinti per coraggio e intelligenza imprenditoriale. Sarà un caso che Fiasconaro è il secondo pasticcere ad essere nominato, dopo Gioacchino Alemagna?

Voglio lasciare il timone alla terza generazione e dedicarmi alle sculture di cioccolato.

Nicola Fiasconaro

Ma quali sono i progetti di Fiasconaro per il futuro? «Voglio lasciare il timone alla terza generazione e dedicarmi alle sculture di cioccolato». I figli di Nicola, Mario e Agata, lavorano già nell’azienda di famiglia. Agata si occupa di marketing e amministrazione e Mario è già un espertissimo pasticcere. Il progetto di Nicola Fiasconaro, già per il 2023, è quello di realizzare il “Charging bull”, il toro che ringhia installato davanti alla Borsa di Wall Street di New York nel 1989, nella sua versione interamente realizzata con cioccolato di Modica. Un’idea che, anche in questo caso nasce da un’amicizia: dopo la scomparsa dell’artista Arturo Di Modica, che installò l’opera, con il quale Nicola condivideva un rapporto di amicizia sincero e l’amore per la Sicilia, il maestro pasticcere ha deciso infatti di omaggiare l’amico con quest’opera. Un’altra impresa per Fiasconaro che, dopo quella con Dolce & Gabbana, omaggia visionari e sognatori che hanno fatto grande la Sicilia.

La mia sfida è soddisfare i palati più esigenti, che sia con il panettone o con il cioccolato.

Nicola Fiasconaro

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