Tendenza 4-10 febbraio 2023

Lorenzo-Tedici
Lorenzo Tedici de iLMeteo

Maledetta Primavera, i primi giorni di febbraio ci hanno ingannato con un clima mite e molto piacevole. Le temperature hanno raggiunto i 20 gradi, anche al Nord, e il sole ci ha baciati in fronte per un bel periodo.

Dal pomeriggio di sabato 4 sul versante adriatico e in modo più diffuso da domenica sera ecco che però torna il crudo inverno su tutta l’Italia.

Il Generale Inverno invaderà dalla Russia tutto il nostro Paese portando un tracollo termico di 15 gradi in montagna e di 10 gradi in pianura. Torneremo a toccare massime al più di 5-6 gradi in pianura padana, vedremo qualche fiocco bianco a bassissima quota sul Piemonte e soprattutto sul medio-basso versante adriatico.

Questo affondo di aria gelida sarà associato al nocciolo di aria polare NìKola che scenderà a più riprese dalle pianure sarmatiche, dalle zone a Ovest degli Urali, dove soffia anche il temibile Burian o meglio Buran, nome che comunque ha dato luogo alla simpatica esclamazione ‘L’è buriana’.

Questo modo di dire, simboleggia bene quello che succederà nella settimana 6-10 febbraio con il freddo che sarà protagonista da Nord a Sud; in montagna i valori termici saranno gelidi, in pianura andremo sottozero durante la notte e saremo decisamente sotto la media del periodo durante il giorno.

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Per scaldarsi – fisico, anima e cuore – non c’è niente di meglio che darsi alle zuppe: la crapiata di Matera, fatta con legumi e cereali, ha origini antichissime che si fanno risalire addirittura al periodo romano; la minestra maritata, uno dei piatti più amati della tradizione campana; la jota, una minestra della tradizione povera friulana capace, però, di riscaldare le ossa nelle giornate più fredde dell’inverno; la zuppa pavese, preparata con pane raffermo, formaggio e un uovo fresco al centro; la corroborante zuppa alla Santè del Molise, fatta con brodo di gallina, polpettine di manzo, crostini di pane raffermo, polpettine di formaggio fritte e caciocavallo filante; la ribollita toscana, dove imperano cavolo nero e fagioli. C’è solo l’imbarazzo della scelta, e con questi piatti potete optare, se a base di verdure e legumi, per un buon vino bianco, se la base è pomodoro e/o carne, scegliete un vino rosso strutturato ma non troppo.