Dopo Norbert Niederkofler e il suo ALPINN, ristorante a quota 2.275 metri di altitudine nel cuore delle Dolomiti altoatesine, all’interno del museo della fotografia Lumen, ora tocca ad Alfio Ghezzi andare in alta quota. Lo chef trentino, una Stella Michelin al Senso Mart di Rovereto, appassionato di volo libero da sempre, sta infatti per dare il via al suo nuovo progetto a quota 2.500 metri: si trova infatti sul Col Margherita, nella Ski area San Pellegrino, l’InAlto Alfio Ghezzi Dolomites, che aprirĂ  i battenti il prossimo 3 dicembre.

«Cucinare a 2.514 metri di altitudine esige il senso del limite, indispensabile per offrire non solo una cucina rassicurante ma principalmente una cucina condivisa con il paesaggio e con le buone pratiche alimentari. Piatti pensati e cucinati con responsabilità rispettando le stagioni e la filiera corta, una cucina onesta e concreta. Tutto ciò si traduce nel mio lavoro con l’idea che la visione semplice del cibo, o meglio l’essenzialità, sia un tratto fondante di tutte le comunità che vivono le terre alte, ma sia anche e soprattutto una chiave per la riflessione e la comprensione del nostro essere cuochi consapevoli».  

Alfio Ghezzi

Situato alla partenza di una delle più adrenaliniche piste nere del Dolomiti Superski, La Volata,  l’InAlto Alfio Ghezzi Dolomites si raggiunge con la funivia Col Margherita, a Passo San Pellegrino, mentre il Rifugio a tutti gli effetti si trova in territorio veneto.  L’apertura di InAlto, estiva e invernale, coinciderà con quella degli impianti di risalita della Ski Area San Pellegrino: la proposta food sarà attenta, strutturata per l’intera giornata, da mattina a sera, secondo le esigenze di tutti, per una colazione, una pausa pranzo, un aperitivo o uno spuntino goloso per le dispendiose giornate sulla neve ma anche in piena estate, e vertirà su piatti genuini pensati e cucinati dal giovane chef resident Gianluca Pittigher. A orchestrare il tutto, e a decidere la parte beverage, ci sarà il restaurant manager Marco Donazzolo, già a fianco di Ghezzi da Eala a Limone sul Garda: la carta vini proporrà prevalentemente etichette artigianali, birre locali, distillati della tradizione alpina, tutto esclusivamente made in Italy.

Ambizione di portare la Stella Michelin in alta quota? «No, non abbiamo ambizioni di questo tipo – fa sapere Ghezzi -. Il nostro obiettivo è quello di cucinare bene, con responsabilità, e dare agli ospiti un’offerta condivisa con il paesaggio trentino». Del resto, la location, integrata alla stazione a monte della funivia Col Margherita, è avvolta da un anfiteatro naturale unico: dalla parete sud della Marmolada, al monte Pelmo, dalla maestosità del Civetta fino alle Pale di San Martino. Ma non solo, qui si respira un’aria pura come nell’Artico: si registrano infatti valori di ozono di poco inferiori a quelli di Ny Ålesund, nelle isole Svalbard in Norvegia, il paese abitato più a nord del mondo.