Passopisciaro è una delle realtà siciliane che non hanno bisogno di presentazioni. I suoi rossi hanno fatto scuola. Il Passobianco nasce dal desiderio di Andrea Franchetti di verificare il potenziale del terroir etneo con uno dei più famosi e amati vitigni del mondo, lo Chardonnay, piantati sulle terrazze della Contrada Guardiola, tra gli 850 e i 1000 metri di altitudine. I terreni sono piuttosto sciolti e profondi, composti da cenere lavica ricca di minerali: li ritroveremo nel calice.

Il vino matura per un periodo di 10 mesi, parte in vasche di cemento e parte in botti grandi di legno, prima di completare l’affinamento con alcuni mesi in bottiglia.

Al naso sprigiona note di frutta gialla e tropicale, sfumature di miele, crema pasticcera, nonché tocchi tostati e minerali. Al sorso è succoso, equilibrato, caratterizzato da una bellissima sapidità. Chiude con un finale persistente.

Intenso, ricco e sfaccettato, sorprende per l’eleganza dei profumi e la persistenza aromatica del sorso: il Passobianco è il vino dell’Etna che non ti aspetti, lontano dal profilo tagliente dei bianchi a base di Carricante, ricorda piuttosto lo stile più armonioso degli Chardonnay di Borgogna, ma con il fuoco del vulcano dentro.

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Perfetto con crostacei, crudità di mare (ostriche in primis), capesante gratinate.

Costa 24 euro