Dimenticate i fast food drive-thru: InterContinental Singapore ha lanciato ieri, per celebrare la ricorrenza internazionale dello Champagne Day (ieri, 25 ottobre),  la sua nuova Champagne Express Lane, il primo Drive-thru dello Champagne del suo genere al mondo.

Il nuovo concetto è una svolta unica e giocosa sulle esperienze di lusso, in cui i visitatori possono gustare “bollicine e bevande gassate” al posto di “hamburger e patatine fritte”. Nel menu drive-thru sono elencati solo Champagne e caviale di prima qualità, comprese bottiglie stravaganti di Solera Grand Cru “Les Annees” di Adrien Renoir, Kaluga Queen Caviar e simili.

Perché proprio un drive-thru  sullo Champagne? L’hotel a 5 stelle è noto per ospitare la più grande collezione di bollicine francesi di Singapore, con un’impressionante varietà di annate. La bottiglia più costosa della lista è una magnum da $ 3.200 di Dom Pérignon “P2” Brut, ma non mancano brand come Charles Heidsieck, Dhondt Grellet,  Frédéric Savart, Fleur de Miraval e Chartogne-Taillet. Ma questa esperienza non convenzionale non durerà a lungo: la Champagne Express Lane sarà proposta solo fino alla fine dell’anno, assieme anche alla possibilità di assistere a una sessione cerimoniale di sabrage ogni giovedì sera presso la Lobby Lounge dell’hotel.

Se siete curiosi da sapere cosa potreste ordinare stando comodamente seduti nella vostra auto, a questo link potete trovare il menu https://www.restaurants.sg/modules/online_orderingV2/dist/home/0?restaurant=SG_SG_R_IhgLobbyLounge&orderid=16251755504411 mentre qui https://www.instagram.com/interconsin/reel/DBiDjM7SfEu/ potete vedere un video che vi racconta l’esperienza.

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In Italia, invece, lo Champagne quest’anno sta vivendo un momento di contrazione inaspettato e importante. Un situazione di mercato non florida, a cui le bollicine d’oltralpe non sono sicuramente abituate, che serpeggiava anche tra gli operatori e i produttori della Modena Champagne Experience, l’evento più iconico d’Europa in materia, che si è svolto nei padiglioni di ModenaFiere il 20 e 21 ottobre, organizzato da Excellence SIDI, realtà che riunisce 21 tra i maggiori importatori e distributori di vini e distillati di eccellenza. Il numero di pubblico accorso a Modena, però, fa ben sperare: oltre 6mila presenze per la settima edizione, che hanno potuto incontrare 167 Maison e degustare oltre 900 etichette.

fancy magazine non poteva mancare a questo importante evento: Andrea Gori, Riccardo Isola e Francesca Negri hanno degustato per voi gli Champagne in esposizione e, tra i tanti, hanno scelto quelli che li hanno colpiti maggiormente tra i produttori meno altisonanti. Qui di seguito ve li raccontano.

Champagne Virginie T. Brut Nature Vintage 2009 

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70% Pinot Noir, 20% Chardonnay, 10% Pinot Meunier, 150 mesi sui lieviti, l’annata calda regala brividi insospettati di fragranze di guava e di scorza di pompelmo verde speziato, alle quali si aggiungono delle note fruttate, ribes nero, lampone, ciliegia e fico. Aromi di liquirizia e pan di zenzero si affacciano al palato dove sembra non finire più, stiloso e raffinato ma anche dotato di vinosità coinvolgente.  (Andrea Gori)

Champagne Barons de Rothschild Millesimato Rare Collection 2013 RD

51% Chardonnay, 49% Pinot Noir 5 gr/lt 120 mesi sui lieviti Nasce da quattro grands Crus della Champagne, situati sulla Côte des Blancs (Avize, Cramant, Oger, Le Mesnil-sur-Oger) e ne documenta benissimo ogni sfumatura. Il naso comprime e rilascia a ondate freschezza di frutto agrumi tropicaleggianti e vivacità, esalando fragranze di ananas fresco alternate ad albicocche secche e brioches. Si affacciano poi note di erbe aromatiche rinfrescanti, le celebri tostature degli RD, poi un’affascinante mineralità pietrosa e di ostrica. Il tutto viene completato da miele di tarassaco e tiglio, pepe bianzo, zafferano e torrefazioni in punta di lingua. Il sorso è potente ma finissimo, con un ritmo sinuoso per racconta un millesimo troppo sottovalutato in Champagne. (Andrea Gori)

Champagne Marguet Shaman 20 Rosé Grand Cru  S.A

75% Chardonnay, 25% Pinot Noir o gr/lt , 24 mesi sui lieviti . Vera e propria ode alla biodinamica e al terroir unico di Ambonnay e Bouzy, due villaggi Grand Cru che vengono sintetizzati alla grande da Marguet che lavora le sue vecchie vigne con un rispetto quasi religioso per la natura, fermentazioni spontanee in tini di legno, lieviti indigeni e zero dosaggio. Colore rosa buccia di cipolla delicato con perlage cremoso che faresti fatica a definire rosa perà poi il naso esplode in un bouquet di mirtilli, melograno, pesca, arancia amara, e intriganti sentori iodati e speziati. Ma è al palato che ti conquista: fresco, avvolgente, con una complessità che danza fino a un finale lungo e vibrante. (Andrea Gori)

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Beaumont des Crayères Blanc de Noirs Extra Brut Grand Meunier S.A.

100% Pinot Meunier, 3 anni sui lieviti. Grazie a un dosaggio minimo in questo sorso si esaltano intimamente le caratteristiche varietali dettate dalla grammatica minerale delle colline di Epernay. La sua fragranza si fa carezza cremosa grazie a un perlage stuzzicante e fine. Questa sua “rotondità” gioca con l’altra sua grande caratteristica che lo contraddistingue, quello della lineare verrticalità, fatta di sentori fruttati gialli, che variano sulla susina, fino a concretizzarsi su corpi più strutturati di frutta candita. L’eleganza sul finale riporta l’eco di mielature non troppo dolci. (Riccardo Isola)

L’Arbanne Aspasie Cepages d’Antan Brut S.A.

40% Petit Meslier, 20% Pinot Bianco e dosaggio di circa 6 g/l, con sosta di 5 anni sui lieviti. Vabbè, emozione allo stato … effervescente. Inedito, ricercato, sofisticato, non banale, diverso e unico. Creato dai vitigni “dimenticati” questo capolavoro assoluto colpisce per la sua essenza ribelle rispetto ai canoni tradizionali dell’assemblage dello champagne. Meravigliosa cremosità che si vetricalizza grazie a una freschezza e un’acidità d’estratto di agrume non ancora maturo. Poi arriva la carezza e il corpo del frutto scalzato dalla spinta leggermente piccante dello zenzero. Un vino austero e fiero, che parla di terroir attraverso una sensualità carnale da scoprire solo sorso dopo sorso. (Riccardo Isola)

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Champagne Apollonis Monodie Vieilles Vignes 2013 Extra Brut

100% Pinot Meunier, circa 9 anni di affinamento. Altro grandissimo sorso. Proveniente dalle vigne più vecchie della proprietà, siamo a 65 anni, parla della Valle della Marne attraverso una “voce sola”, quella della Meunier, ma cullato, in vigna e in cantina dalla musica classica, produce un concerto degustativo che è sinfonia. Spiccano le dimensioni fruttate, soprattutto di varietà di mela, tra cui la cotogna, sferzate balsamiche di spezia si amalgamano su texture burrose di brioche, C’è succo, freschezza, taglienza, eleganza floreale. Un sorso di perlage che si fa aristocratica emozione. (Riccardo Isola)

Domaine Lagille  Au fill du temps 2012

Chardonnay, Pinot Meunier, Pinot Nero, dopo la vinificazione separata di ogni vitigno, i vini vengono affinati in botti di rovere. La spumantizzazione prevede sun affinamento sui lieviti di 10 anni. Al naso si avvertono note di ribes rosso, pesca e crosta di pane, mentre al palato la grande struttura e il finale persistente sono sorretti da una bella freschzza. Uno Champagne di carattere per gli amanti dei lunghi affinamenti. Assolutamente da non perdere anche La Garenne, 100% Pinot Meunier. (Francesca Negri)

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Damien Hugot Champagne M 18 Extra Brut

100% Pinot Meunier, questo Champagne è una luminosa interpretazione di questo vitigno. Il perlage è fine e generoso, mentre al naso conquista con i suoi profumi di fiori gialli, brioche e frutti esotici. Al sorso non tradisce le aspettative, in un gioco di freschezza e persistenza intrigante e una rotondità che soddisfa.  Da provare anche l’Hommage 1921 Extra Brut. (Francesca Negri)

Yanick Olivier Le Vognes de mon Grand-Père 2020

Cuvée classica, proveniente dalle vigne del nonno di Yanik, piantate tra il 1950 e il 1973. Otto mesi di elvage in botte, 38 mesi in cantina, tiraggio maggio 2021 e sboccatura a luglio 2024, dosaggio 1,5 g/l. Uno Champagne davvero convincente e di grande soddifazione, se non fosse che Olivier è un vero artigiano viticoltore e produce annualmente quantità risicatissime (in tutto appena 3mila bottiglie). Forse la scoperta più bella di questa Modena Champagne Experience assieme a Lagille. (Francesca Negri)

Domaine Alexandre Bonnet  Les Vignes Blanches 2019

Da suolo calcareo kimmeridgiano esposto a est, ecco uno Champagne di un vigneron che punta tutto sulla freschezza e l’agilità di beva.  Al naso Les Vignes Blanches 2019 cattura l’attenzione con note esotiche e speziate, mentre al sorso spicca la salinità in un sorso che sa rendere intelleggibile la complessità. Vinificato e affinato in vasche d’acciaio inox, matura 4 anni sui lieviti prima di essere sboccato con una dose di 1g/L, a rispetto del luogo di origine. (Francesca Negri)

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Francoise Bedel Dis, “Vin Secret”

Pinot Meunier 80%, Pinot Noir 10%, Chardonnay 10% ogni annata non tradisce mai, intenso, fresco, scorrevole, appagante. Bedel è uno dei produttori più interessanti della Champagne. Da agricoltura biologica certifica, pur non essendo millesimato, Dis, “Vin Secret” è in prevalenza dell’annata 2015: il vino segue una fermentazione alcolica in fusti di rovere per il 20%, una fermentazione malolattica e una sosta sui lieviti di 7 anni.Altro imperdibile, Entre ciel et terre. Santé. (Francesca Negri)

ps. La Modena Champagne Experience dal prossimo anno diventerà itinerante, prima tappa potrebbe essere Firenze. #staytuned