Masi, storica cantina della Valpolicella, che ha da poco tagliato il traguardo delle 250 vendemmie, presenta ai mercati internazionali l’annata 2020la 55ma del suo vino-icona Campofiorin aggiornata nel packaging e nel contenuto.

Piccoli ritocchi per un’etichetta che rappresenta con altre, in particolare quella dell’Amarone Costasera, l’heritage della marca e la sua riconoscibilità a livello mondiale; rimane fedele all’elegante stampa settecentesca che ha caratterizzato il Campofiorin sin dalla sua prima uscita con l’annata 1964 e che ha sedotto, assieme al vino, Goffredo Parise. In una vera “Ode” apparsa sul Corriere della Sera, lo scrittore veneto così si esprimeva: “C’è un vino chiamato Campofiorin che è una cosa meravigliosa. Sull’etichetta c’è una frase latina che gli sta a pennello: “Nectar Angelorum hominibus”. Nettare degli angeli per gli uomini. La bottiglia è bella per cominciare, marron, con una etichetta stampata in carta di Fabriano, sicuramente un’acquaforte, ben specificata, molto ben leggibile, con caratteri eleganti e ben in rilievo. Ma non si sospetta nulla fino a quando non si è aperta la bottiglia…”

Garbato l’intervento sul packaging come si deve a un emblema internazionale, al fine di trasmettere ancora maggior prestigio: Campofiorin, sempre fedele a sé stesso, è ora più vicino al gusto contemporaneo. L’etichetta è stata ampliata con l’aggiunta di uno sfondo grigio che supporta e valorizza l’ovale con la storica cornucopia, in cui giganteggia il logo di colore rosso con un leggero outline dorato. Per contenere il prezioso vino, è stata scelta una bottiglia importante, con capsula rosso ceralacca e sul collarino gli stilemi di famiglia: l’angelo con il motto latino “Nectar Angelorum Hominibus”.

«Il nostro intervento ha riguardato tutti gli elementi del packaging per trasmettere un posizionamento ancora più premium – spiega Raffaele Boscaini, direttore marketing di Masi -. Abbiamo inoltre lavorato per ottenere un vino ancora più armonico, rotondo ed avvolgente, con una componente fruttata più integra e piacevole attraverso una lieve evoluzione stilistica: un leggero ritardo nella vendemmia e un incremento nella percentuale di uve appassite».

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Sandro Boscaini, Presidente di Masi conosciuto come Mister Amarone, che ha contribuito alla sua creazione e al suo successo proponendolo ai mercati internazionali commenta: «Un ulteriore passo verso il futuro per questo vino emblematico che quasi sessant’anni fa ha portato una ventata di innovazione, aprendo la strada a un successo travolgente. Campofiorin nacque da un’intuizione semplice e geniale al tempo stesso: rifermentare il miglior vino da uve veronesi sulle vinacce dell’Amarone, per ottenere un rosso ricco di aromi e struttura, che si posiziona tra la cordiale semplicità del Valpolicella e la complessità dell’Amarone. Fu l’origine del Ripasso e di una nuova categoria dei vini veronesi. Il Gruppo Tecnico Masi vi ha portato ulteriore innovazione con la “doppia fermentazione” sostituendo alle vinacce le uve integre semi appassite».

Il “nuovo Campofiorin” sarà presentato a livello internazionale in occasione del prossimo Vinitaly, attraverso una campagna di comunicazione studiata con l’agenzia CLX Europe che ne enfatizzerà gli aspetti lifestyle e il posizionamento di “icona di stile italiano” attraverso citazioni dal mondo della moda e un’ambientazione veneziana, territorio valoriale e culturale di Masi. 

Campofiorin sarà inoltre protagonista del XXXIII Seminario del Gruppo Tecnico Masi che si terrà a Vinitaly lunedì 3 aprile – ore 15 – con una degustazione che permetterà di ripercorrere la sua storia attraverso ben 5 decenni.

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«Il XXXIII Seminario Masi al Vinitaly ci offre l’occasione per spiegare il fenomeno Campofiorin da un punto di vista diverso da quello abituale: non tecnico in senso stretto, ma attraverso gli strumenti che il marketing e la sociologia dei consumi ci mettono a disposizione – spiega Raffaele Boscaini che è anche coordinatore del Gruppo Tecnico Masi -. Ho coinvolto in questo esercizio in primis mio padre Sandro, memoria storica di questo vino, e due Master of Wine, Sarah Heller e Konstantin Baum, che con la loro visione internazionale inquadreranno il Campofiorin nell’ambito di quella categoria di prodotti-icona globali che, indipendentemente dalla merceologia, per una serie di complesse alchimie diventano dei grandi classici amati in tutto mondo. Prodotti che godono di una distribuzione trasversale, proprio perché diventano dei must-have per chi li propone e per chi li acquista e a tutte le latitudini sono di casa per la loro ecletticità e iconicità».

In quasi 60 anni il Campofiorin ha creato infatti una vera e propria categoria, quella dei vini Supervenetian, diventandone il leader indiscusso; bandiera del made in Italy, è distribuito in oltre 140 Paesi nel mondo con una reale omnicanalità: ristorazione, hotellerie, enoteche specializzate, GDO, travel retailonline.