Il cocktail pairing per la cucina milanese? Da Stendhal c’è un intero menu
Potrebbero sembrare abbinamenti azzardati, eppure affondano le proprie radici in una lunga tradizione quelli studiati dal locale milanese Stendhal di Milano. Con richiami a personaggi storici quali Giuseppe Verdi, Arturo Toscanini, Filippo Tommaso Marinetti. Certamente sono curiosi e da provare. Sei piatti “signature” del ristorante in pairing con altrettanti drink è la proposta di Stendhal a partire dal 24 gennaio su prenotazione.
Il menu delle serate comincia con un assaggio di Fiori di zucchina accompagnato da un classico Gin Rosa shakerato. A questo segue l’antipasto con un piatto simbolo della gastronomia milanese, forse un po’ dimenticato. I Mondeghili, qui reinterpretati dal ristorante Stendhal in pairing con un Campari shakerato Cointreau. Terzo antipasto il vitello tonnato (versione Stendhal), abbinato nientemeno che a un Dirty Martini! (Con Vodka, Vermouth Dry e salamoia di olive), un cocktail che apre lo stomaco. Quindi si passa a un primo classico quale il Risotto Milano con un bicchiere di Vermouth con zafferano in infusione. Imperdibile la Cotoletta alla milanese, accompagnata da un drink iconico della miscelazione meneghina: il Negroni sbagliato. Infine, non può non mancare per scaldarci del tutto il Cotechino, abbinato con il quasi dimenticato (a torto) cocktail Zucca a secco. Con l’amaro di rabarbaro introdotto a Milano intorno al 1845 e ispirato al drink creato dal critico futurista P.A. Saladin quindi rivisitato a partire dal 1927 come Milano-Milano e Milano-Torino. Insomma, più milanesi di così…

