Cinque Autoctoni Edizione 20 di Fantini è un vino originale e assolutamente atipico, in contrasto con le logiche di terroir, e si propone invece come sintesi di varietà autoctone italiane coltivate in diverse aree della nostra penisola. 

L’idea nasce da un’azienda che possiede molte tenute in varie regioni d’Italia e ha deciso di creare un grande rosso capace di rappresetarle nel loro insieme. Fantini, infatti, gestisce numerosi vigneti in Abruzzo, Toscana, Campania, Basilicata, Puglia, Sicilia e produce vini con l’intento di proporre il meglio del vino italiano. Il progetto Cinque Autoctoni è nato nel 1996 per creare un grande rosso che rappresentasse al meglio il carattere solare ricco e mediterraneo del nostro Centro-Sud. Un lungo processo di sperimentazione ha condotto a individuare le tenute e i vitigni più adatti ad entrare a far parte della nuova etichetta.

Così, sono le uve di Montepulciano, Primitivo, Negroamaro, Sangiovese e Malvasia Nera che vanno a comporre questo vino che matura per oltre un anno in barrique e completa l’affinamento con alcuni mesi in bottiglia prima della messa in commercio.

Eleganza, morbidezza e ricchezza sono i tratti distintivi di questo vino che abbraccia con i suoi sapori intensi e il suo corpo.  Al naso emergono note di mora selvatica, mirtillo, ribes nero, cenni di vaniglia e spezie dolci, oltre che morbide sfumature di confettura di frutti di bosco, mentre al palato è vellutato, con un frutto ampio, ricco e denso, che accompagna verso un finale molto persistente.

Leggi anche:
La pesca Bella di Borgo d’Ale è un nuovo Presidio Slow Food

Bella, ma delicata e fragile. Un frutto d'altri tempi, ma che oggi rivive grazie al coraggio e all’entusiasmo di un gruppo di produttori e che diventa, ora, Presidio Slow Food: parliamo…

Selvaggina, grigliate di carne, formaggi stagionati, una bella parmigiana di melanzane, arrosti, volendo anche un caciucco bello saporito.

Costa circa 30 euro