Ci sono viticultori che s’innamorano di una determinata varietà, la sposano e le dichiarano fedeltà eterna. Le stendono tappeti rossi e così via. Teresio Schiavi e i suoi figli Alessandro e Alberto dell’Azienda Agricola Mirabella in Franciacorta hanno una grande predilezione per il Pinot Bianco. Nell’area vitivinicola in cui operano non è per nulla scontato. Nelle cuvée della Franciacorta la fanno da padroni lo Chardonnay e il Pinot Nero. Il Pinot Bianco è come un figliol prodigo. Su 88 ettari vitati a Pinot Bianco in tutta la provincia, loro ne possiedono 12. Quella di Mirabella non è una posizione controcorrente, ma la convinzione ragionevole di mettere l’accento su un vitigno difficile, ma insieme pregevole. Una varietà, che tra l’altro, dimostra una notevole resilienza di fronte al cambiamento climatico.

Nel 2015 la svolta. Mirabella esce con il primo Blanc de Blancs di Pinot Bianco. Ancora non ammesso nella denominazione Franciacorta DOCG, pertanto in etichetta è definito “Vino Spumante di qualità”. E la qualità c’è eccome. Viene inserito nella linea “Demetra”, delle bollicine Nature della Maison e spacca! Le uve provengono da un unico vigneto di oltre 40 anni, resa bassa quindi. Ma ogni acino raccolto contiene in sé tutte le virtù del Pinot Bianco. Mentre l’affinamento secondo il  Metodo Classico è quanto di più classico: 24 mesi sui lieviti e almeno tre mesi dopo la sboccatura.

Tre gli abbinamenti d’autore proposti dallo chef della Cantina Piemontese di Milano, storico locale a due passi dall’Università:

Il primo è un tris di piatti classici, ma quanto goduriosi. Vitello tonnato; sformato di porri di Cervere e patate con crema di Grana Padano; spalla cotta da maiale tranquillo del Salumificio Bettella.

Il secondo: risotto al Castelmagno sfumato al Pinot Bianco.

Il Terzo: brandacujun (Pasticcio di Baccalà alla ligure).

Costa 30 euro.