Questa volta, contrariamente alle storiche battaglie del 1848 e del 1866 in cui gli italiani furono sconfitti dagli austriaci, la famiglia Bonomo ha vinto la sua sfida riportando all’attenzione (italiana e internazionale) il vino Custoza. Pluripremiato e apprezzato ovunque è infatti il loro Custoza Superiore Cà del Magro. Il vino bianco di punta della Azienda Agricola Monte del Frà, condotta dalla famiglia da 65 anni. La prima annata di produzione risale al 1988, la vigna da cui nasce oggi ha oltre 50 anni.

Marica Bonomo, durante una interessantissima degustazione verticale di ben 11 annate (tra il 2008 e il 2021), ha espresso ancora una volta il suo amore e la sua preferenza per questo vino. Vino nel quale in troppi (dagli stessi produttori ai consumatori) non hanno creduto a fondo per diversi decenni. Un po’ come è accaduto per il Lugana. E, invece, oggi scopriamo in entrambe le varietà virtù non da poco. Sia il Custoza, ottenuto in prevalenza da uve Garganega, sia il Lugana ottenuto dal vitigno Turbiana, viaggiano per così dire su due binari. Il primo è quello della freschezza del vino giovane e d’annata, il secondo segue un percorso differente, senza fretta per così dire. Pertanto possiamo davvero apprezzare Custoza longevi, che affinano nel tempo e che, grazie al tempo, assumono valori sensoriali notevolissimi. E il Custoza Superiore Cà del Magro si è imposto alla guida del riscatto della denominazione del vino bianco che ha origine sulle basse colline in prossimità del Lago di Garda.

Cà del Magro è un felice blend di Garganega, Trebbiano Toscano, Incrocio Manzoni e Cortese. Al naso emergono note dolci florali, note agrumate, accenni di spezie e con l’evoluzione nel tempo si fanno strada mineralità, struttura e un inaspettato sentore di pietra focaia, mentre il finale in bocca è piacevolmente salino. Tutti aspetti presenti in modo più o meno marcato a seconda delle annate. Alcune più snelle e fresche altre che risentono di un clima particolarmente caldo.

Il nostro abbinamento? Trota salmonata alla griglia con contorno di patate al cartoccio cucinate sotto la brace e quindi imburrate.