Cracco, Bastianich, Valbuzzi, Berton, Borghese, Locatelli. I sex symbol del Duemila sono loro, gli chef, vere e proprie star, acclamati e desiderati, presenti su schermi tv, internet e riviste in cui si racconta di loro e della loro splendida vita. Abbandonato lo stereotipo del cuoco paffuto garanzia di buona cucina, le ultime generazioni di “toque” si sono proposte sfoggiando fascino e silhouette. E noi, ragazze sensibili ai muscoli abbinati alla buona tavola, siamo impazzite. Ce n’è anche per la compagine maschile: su tutte, Isabella Potì, madre polacca e padre leccese, è una delle chef donna più famose d’Italia e non solo, complice anche la sua avvenenza.  

Ma siamo sicuri che avere una storia con uno o una chef sia davvero un sogno?

Normalmente uno chef lavora almeno dieci ore al giorno, spesso anche di più. Per lui non c’è distinzione tra giorni feriali e lavorativi, non ci sono feste, e quando gli altri si divertono, festeggiano e si dedicano agli amici lui sta con la brigata a lavorare. Spesso lo chef è uno abbastanza timido, solitamente poco incline a parlare con i clienti preferendo starsene rintanato in cucina, sicuramente di polso visto che deve capitanare un’intera brigata e farsi rispettare – sì, chef! – e con una preparazione culturale, diciamocelo, abbastanza limitata. E quando torna a casa, raramente ha voglia di prepararti una bella cenetta

Leggi anche:
Tutta estate Fish&Wine

Amanti del mare e dei piatti di pesce, l’appuntamento per questa estate da bere e da mangiare in città è da Eataly Roma. Fino al 3 settembre, in occasione del…

Va bene, ma poi ci sono i giorni di chiusura, direte voi. Certo, giorni in cui solitamente tutti gli altri lavorano e che comunque uno chef utilizza per riorganizzare cucina e locale e per fare gli acquisti, andare a caccia di nuovi fornitori e magari fare visita a qualche collega, per provare cucine diverse o in concorrenza con la sua. Ed è così che la famiglia è il compromesso forse più grande per chi sta dietro ai fornelli per professione. O il compagno/a lavora nello stesso ristorante e ha quindi gli stessi ritmi, rischiando però di portare nella cucina di casa i problemi della cucina del ristorante, oppure, se il partner ha un’altra professione, il problema è di non vedersi praticamente mai.

Insomma, non è tutto oro quello che luccica. Ma forse, in quei ristoranti dove finora ha attirato la vostra attenzione solo l’artista che disegna sul piatto, nell’atelier della sua cucina, c’è un’altra figura professionale che potrebbe fare al caso vostro, se siete a caccia di un fidanzato o una fidanzata che abbia come voi la passione del cibo e del vino. Stiamo parlando dei sommelier. Un sommelier nei ristoranti è impiegato per la selezione e la presentazione dei vini, l’abbinamento di questi alle pietanze comprese nel menu, nonché per la gestione della cantina. Il suo compito, poi, è quello di presentare i vini alla clientela in maniera coinvolgente, trasformando la degustazione in una vera e propria esperienza sensoriale. È abituato ad avere a che fare con la gente e sicuramente ha sviluppato molta pazienza nell’ascoltare e assecondare le richieste dei clienti, perché la sua missione è quella di farli stare bene, di far trascorrere loro una grande serata, di regalare loro un piacere e, perché no, un’emozione. Insomma, il sommelier è un animale sociale, affabile, attento alle esigenze degli altri, capace di ascoltare… Non vi sembra l’identikit del fidanzato o della fidanzata perfetta?

Lavora al ristorante, certo, quindi deve seguire gli orari del locale, ma entra in servizio molto dopo chi lavora in cucina e riesce anche a fare pausa tra il servizio del pranzo e quello della cena, sempre che non lavori per un ristorante aperto solo la sera: in quel caso il tempo a disposizione sarà ancora di più.

Leggi anche:
Milano si prepara per Best Wine Stars 2023

L’evento di degustazione milanese Best Wine Stars torna con la sua quarta edizione dal 20 al 22 maggio a Palazzo del Ghiaccio, regalando al pubblico tante novità e numerose riconferme.…

Poi ci sono gli uomini e le donne del vino: che siano proprietari di cantina, enologi o wine expert per importanti aziende. Sono legati alla terra, viaggiano per il mondo a raccontare i loro vini, partecipano a eventi e talvolta ne sponsorizzano di importanti (basti pensare a Ferrari Trento con la Formula Uno), vanno a fare visita ai loro clienti pranzando o cenando nei loro ristoranti (e una compagnia devono pur averla, no?), una giornata di lavoro canonica per loro ha degli orari normali, sempre che non siano sotto vendemmia (ma dura al massimo un mese!). Non li avevate mai presi in considerazione, vero, nella caccia al vostro principe azzurro o alla vostra principessa?

Eppure, anche in questo settore i belli non mancano. Guardate la gallery!

Visual Portfolio, Posts & Image Gallery for WordPress
IMG_0641

I gemelli Morandell, 27 anni tra qualche giorno, certo non passano inosservati. Non solo per l’avvenenza di Maximilian, enologo (a sx nella foto), e di Julian, responsabile commerciale dell’azienda di famiglia Lieselehof, a due passi dal lago di Caldaro in Alto Adige. Questi ragazzi hanno le idee molto chiare e una carica di energia giusta per realizzarle. Sono ancora single, siete avvisate.

Gaetano D’Afflitto, toscano, classe 1987, ha studiano Enologia e viticoltura all’Università di Firenze, quindi Wine marketing&management al Bordeaux international wine institute e oggi è wines category expert di Les Grands Chais de France, uno dei più importanti gruppi del vino al mondo.

Luca Gianotti, classe 1984, dopo aver vissuto in Australia ha fatto ritorno in Italia per intraprendere una carriera tra commerciale e marketing prima in Red Bull – nel settore degli energy drink – e poi in Ceres. Oggi è direttore commerciale Italia di Ca’ di Rajo, la cantina di San Polo di Piave (TV) nota per la sua battaglia in difesa della Bellussera, antico metodo di allevamento della vite oggi in via di estinzione.

Titus Green, è ritenuto uno dei sommelier più promettenti degli Stati Uniti. Lavora a Whasington, per il gruppo Del Frisco’s Restaurant.

Carlo Moser, fratello maggiore (e nip) del gieffino Ignazio Moser, ha 37 anni ed è alla guida dell’azienda vinicola di famiglia, oltre a essere il vicepresidente dell’Istituto di tutela Trentodoc. Alle storie Instagram e alle serate al Billionaire, Carlo preferisce i bilanci: dopo una laurea in economia e un master in finanza, il maggiore dei Moser ha lavorato in Svizzera per ben 8 anni per poi spostarsi in Trentino, dove ha iniziato a occuparsi dell’azienda di famiglia, che con il suo arrivo ha raddoppiato le vendite.

Francesco Cosci, nato nel 1994 a Cortona, oggi è il sommelier del 3 Stelle Michelin Le George del più lussuoso hotel di Parigi, il Four Seasons Hotel George V.

Gina Russo, al timone della cantina siciliana Russo insieme al fratello enologo Francesco, è anche presidente della Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna.

Ramona Ragaini, Classe 1985 in sala da Andreina, a Loreto, dal 2009, a fianco del marito chef, Enrico Recanati. Dal 2013 è delegato Marche per l’associazione Noi di sala. Miglior sommelier d’Italia per la guida di Identità Golose nel 2018. Unica donna nella top list dei migliori sommelier d’Italia.

Simone Loguercio, arriva dal mondo dell’architettura e si è avvicinato al vino per caso, mentre lavorava dietro un bancone di un bar. È il più hipster dei sommelier italiani ed è stato insignito del titolo di Miglior sommelier d’Italia Ais nel 2018. Cilentano di nascita, toscano di adozione, Firenze è la sua casa.

Alessandra (a dx) e Maddalena Stelzer sono la seconda generazione di Maso Martis, la pluripremiata maison di bollicine trentine che rivaleggia da sempre, nei concorsi internazionali, con Ferrari. Due ragazze, grintose e appassionate, dalla tempra trentina e dal sorriso solare.

Lea Filippi, 28 anni, di Bolzano, ha frequentato la Facoltà di viticoltura ed enologia all’Università di Geisenheim in Germania e da due anni lavora alla Cantina Valle Isarco come seconda enologa e responsabile di laboratorio.

Philipp Nocker, una trentina di anni, altaotesino, passione sfrenata per il vino, ça va sans dire (o forse sarebbe meglio dire, nel suo caso, natürlich!), ma anche per la montagna, l’arrampicata e la mountain bike. Oggi è il responsabile vendite italia di cantina Girlan di Cornaiano (BZ).