Dall’olio d’oliva taylor made al sake made in Italy, Taste a Firenze si conferma sempre l’evento più entusiasmante e di livello per il mondo del food e degli spirits, non solo per il livello qualitativo dei produttori in esposizione, anche per la cura del packaging e, soprattutto, per delle idee innovative che qui a Taste vengono presentate in anteprima.

È il caso, appunto, di Donna Francesca, azienda pugliese che unisce la visione artigianale con l’avanguardia della gastronomia contemporanea: all’idea di “fatto a mano” si aggiunge la prospettiva del “fatto solo per te”. Sartoria Agricola è, infatti, il sistema unico al mondo di Donna Francesca che permette a ciascun cliente di avere un olio extravergine di oliva costruito secondo le proprie indicazioni di gusto e confezionato in eleganti bottiglie molto attente alla sostenibilità. Tramite un form che si può compilare anche online, ognuno può personalizzare il proprio olio e avere addirittura un’etichetta brandizzata. Un’idea pensata in primis per chef, ristoranti, hotel, ma anche per tutti i master chef casalinghi che non vedono l’ora di stupire i propri ospiti anche con queste sciccherie gastronomiche. Che in più è anche sostenibile, perché le bottiglie possono essere utilizzate più e più volte, acquistando semplicemente la latta con il proprio olio taylor made con cui fare il refil.

Sempre in tema olio e sostebilità, tra gli espositori di Taste abbiamo incontrato Pujje, altra azienda pugliese che a Firenze ha lanciato il box bottiglia e bag in box, per ridurre al minimo gli sprechi. Cambiando genere, resta sempre una conferma il riso carnaroli affumicato de Gli Aironi: il processo lento e naturale, con legno di ciliegio, che dura circa 14 ore, conferisce al chicco sentori morbidi e intensi, per un prodotto davvero intrigante che vi consente di creare risotti unici e creativi. Ma Gli Aironi sono molto di più, date un’occhiata al sito www.gliaironi.it: tra le chicche presentate a Taste, il primo sake italiano: dal Giappone al Piemonte in un connubio di saperi artigianali, culture e sapori, ha preso vita NERO, il primo sake italiano al mondo che nasce dalle risaie vercellesi e dai luoghi della miscelazione torinese. Un vero e proprio omaggio a uno dei simboli più conosciuti della millenaria cultura nipponica, realizzato utilizzando un’eccellenza agroalimentare del territorio come il riso e nel rispetto delle tradizioni produttive di due bevande emblema dell’intraprendenza sabauda durante i secoli come la birra e il Vermuth. Il risultato è un prodotto dal gusto intenso, molto versatile negli abbinamenti: nonostante le note lievemente ammaricanti, il grado alcol a 17 vol ci fa ben pensare anche ad abbinamenti con formaggi e foie gras. Assolutamente da provare, lo trovate qui https://gliaironi.shop/prodotto/sake-nero/

Taste è un tripudio principalmente di salumi, formaggi, olio e dolci, nonché spirits ma non mancano nemmeno curiosità come l’aglione bio della Val d’Orcia, che si dichiara qualitativamente superiore a quello della Val di Chiana, e golosità ittiche, a partire dal caviale. Oltre al conclamato Calvisius, abbiamo degustato il caviale di Nancy D’Aiuto, che assieme al marito Carlo Dalla rosa ha fondato Royal Food Caviar, sempre a Calvisano, in provincia di Brescia. Tra i prodotti, spicca l’Albino, soprannominato il caviale d’oro, raro e pregiato perché ottenuto dallo storione Ruthenus nella varietà, appunto, albina. Head qarter nel veneziano ma vasche di allevamento nel mantovano (a Goito, all’interno del Parco del Mincio), invece, per Cru Caviar, che ha convertito agli inizi degli anni Duemila gli allevamenti di trote di proprietà, non più profittevoli e minacciati dall’aumento delle temperature medie dell’acqua, alla storionicoltura. Oltre alle più svariate varietà di caviale, Cru Caviar produce anche bottarga di caviale, caviale croccante e pajusnaia.

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Da un prodotto di super lusso di cui l’Italia è il secondo produttore al mondo, alle vongole di Lorenzo e Luca Bernardi, quarta generazione di una famiglia storica di pescatori riminesi, che da ben 90 anni lavora in mare. Sono stati i primi a vendere vongole online e oggi propongono una serie di prodotti già pronti con vongole pastorizzate pensate per preparare velocemente un perfetto spaghetto alle vongole.

Ricco e curioso il capitolo spirits, dove a colpire sono stati (oltre al sake nero de Gli Aironi che vi abbiamo raccontato qualche riga fa) i prodotti di Glep e in particolare Fulmine Impavido Elettrico, il London Dry Gin con una tigre irriverente che un po’ ricorda – a chi è stato bambino negli anni Ottanta come me – Tigerman, e subito torna alla memoria la sigla del cartone animato cult: “Solitario nella notte va, se lo incontri gran paura fa, il suo volto ha la maschera, Tigre, Tigerman…”. Canticchi, magari nella mente, e degusti questo gin che gioca su botaniche di ginepro, pompelmo rosa, coriandolo, angelica, limone. Poi c’è Vandalo, vermuth rosso “sfacciato risoluto”, il bitter rosso Spinto, definito “tagliente disinvolto” con i suoi aromi di iperico, arancio dolce, arancio amaro, rabarbaro, cassia, genziana, quassio, e l’amaro alle erbe Grinta. Qui si beve rock and roll e lo capite fin dall’etichetta.

Dulcis in fundo, due segnalazioni dal reparto dolcezze, davvero vasto a Taste. La prima riguarda il cioccolato Fervolato di Noalya, che nasce dalla fermentazione di cioccolato e uve di Sagrantino (dell’Azienda agricola Arnaldo Caprai): tre le versioni in base al contenitore di fermentazione, ossia acciaio, barrique e anfora. Una chicca da scoprire assieme a un calice di Sagrantino Passito, ovviamente. Dal cioccolato passiamo al tiramisù per raccontarvi la proposta  dell’azienda Il Tiramisù Dolce di Treviso: 15 versioni del golosissimo dolce, in monoporzioni pronte da gustare. Si pazia dal tradizionale al gusto pistacchio, dall’alcolico a quello con gli amaretti dallo “sbagliato” al gluten free.