Si è concluso l’ottavo Forum Mondiale sul Turismo Gastronomico dell’Organizzazione Mondiale del Turismo-UNWTO, quest’anno tornato nella città spagnola di San Sebastian. Tutela del patrimonio e dei piccoli produttori, omogeneizzazione dei consumi, sostenibilità e biodiversità agricola, nuove tecnologie: queste alcune delle grandi tematiche (e sfide) per lo sviluppo del turismo enogastronomico.

Una grande attenzione è stata data allo spreco alimentare. Il nuovo toolkit preparato dall’Organizzazione Mondiale del Turismo indica che la ristorazione (centrale nel turismo) è responsabile del 26% del totale di cibo sprecato (circa 32 kg l’anno per ogni turista). Il documento include una serie di raccomandazione e azione specifiche atte ad azzerare gli sprechi.

Sempre più centrale in futuro sarà il ruolo delle nuove tecnologie, in primis l’Intelligente Artificiale. Già oggi viene utilizzata per numerosi servizi connessi al viaggio; il turismo enogastronomico dovrà riuscire a coglierne il potenziale per accrescere la sua accessibilità e attrattività nel contesto mondiale.

Il Forum è stata anche occasione per presentare buone pratiche che possono essere da stimolo per valorizzare l’enogastronomia nel turismo. In Corea del Sud è stato avviato un importante programma di promozione della cultura locale, sostenuto da ingenti investimenti, che ha toccato anche il patrimonio culinario con la riscoperta del “gimbap” (o “kimbap”), piatto tipico a base di riso cotto e ingredienti come verdure, carne e pesce, arrotolati in fogli di alga essiccata e serviti a fette. Passando all’Indonesia, il Ministero del Turismo e dell’Economia Creativa ha presentato il progetto di sviluppo del turismo enogastronomico sull’isola di Bali. Il progetto, che si concluderà entro la fine dell’anno, è stato improntato su principi chiave per valorizzare le identità territoriali e promuovere l’innovazione nel turismo enogastronomico. Si è puntato sulla varietà e l’autenticità delle esperienze, incentivando i produttori alimentari a rendere accessibili le loro strutture ai visitatori e a sviluppare offerte turistiche innovative. Questo approccio ha suscitato grande interesse tra i turisti in cerca di esperienze uniche. La sostenibilità è stata al centro del progetto, rispondendo al crescente desiderio dei turisti di scegliere in base a criteri ambientali e sociali.

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A conclusione dell’evento sono stati rimarcati alcuni punti di attenzione da tenere in considerazione per creare valore per gli operatori, le destinazioni, la comunità locale e i turisti attraverso il turismo enogastronomico:

– Il turismo enogastronomico continua a crescere, le destinazioni sono chiamate a sviluppare piani strategici che tutelino e valorizzino le produzioni locali e autentiche.

– La voglia di vivere le esperienze enogastronomiche negli spazi rurali aumenta le opportunità per creare valore per questi territori.

– Il patrimonio enogastronomico va tutelato, ri-valorizzato in tutte le sue espressioni e comunicato attraverso narrazioni per contrastare l’omogeneizzazione del gusto.

– Educare è centrale: bisogna formare tutti gli attori delle filiere del turismo e dell’agricoltura, i consumatori, le comunità locali.

– All’Africa serve una roadmap per sviluppare il turismo enogastronomico.

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