“C’era una volta…” è una raccolta di brevi storie liquide, che vi porterà nelle migliori cantine d’Italia, scelte solo per voi.

Mi piace infatti immaginare il vino sotto sembianze umane e descriverlo nei tratti somatici, caratteriali e perché no, anche nell’abbigliamento. Nascono così tanti signor o signora con nomi di eccellenze vitivinicole, che prenderanno vita dall’analisi sensoriale e si paleseranno con sembianze di principi e principesse, ognuno speciale ed unico nel suo genere.

L’Amarone, uno dei vini rossi più conosciuti al mondo, è un passito secco da uve Corvina, Corvinone e Rondinella che vengono lasciate disidratare sui graticci. Un appassimento prolungato nei fruttai, una vinificazione che assicura il contatto con le bucce per gran parte del processo fermentativo ed un affinamento in legno per almeno due anni: caratteristiche comuni di vinificazione che danno vita a prodotti diversi e straordinari.

Vino nobile dalle molteplici personalità: forte, deciso, rigoroso come l’universo maschile, ma al contempo caratterizzato da un’intrinseca morbidezza dovuta all’appassimento.

uve appassite amarone

Il sig. Amarone Campomasua 2017 è un uomo maturo, curato nell’aspetto e ben vestito. Completo grigio scuro, camicia inamidata e panciotto a contenere le forme generose. Sigaro, cappello in testa ed orologio da taschino, come da etichetta nelle migliori tradizioni di famiglia.

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In casa Venturini è uno dei componenti più anziani e si fa vedere a San Floriano, nel comune di San Pietro in Cariano, solo in occasioni particolari, solo in annate eccezionali, unicamente in un vigneto antico e particolarmente vocato.

Colore rosso rubino luminoso, con riflessi granato.

Al naso: sentori di confettura di frutta, amarene sciroppate, uvetta sotto spirito ed un finale di mandorla tostata. Profumi di frutta matura, dunque, anche se meno immediati rispetti alle spezie, indice di un percorso che il vino ha fatto con il tempo (5 mesi di appassimento per i grappoli migliori e 3 anni in botte di rovere francese). Chiodi di garofano, bastoncino di liquirizia. Tabacco, che non poteva certo mancare visto che il nostro Signor Campomasua lo immagino a fumare il sigaro sotto il portico. Ed ancora: punte di vaniglia, anzi oserei dire budino alla vaniglia che faceva la nonna.

È un terziario “coccoloso”, burroso, proprio come la panciotta del nostro sig. Amarone. Non ha fretta, ed anche nel bicchiere necessita di tempo per uscire.

In bocca: vino setoso, rotondo, avvolgente, robusto.. piccole punte di acidità che saltellano al palato. Tannini vellutati. Un uomo di carattere ma giudizioso, un vino elegante ottenuto secondo i classici principi di una saggia tradizione.

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amarone campomasua venturini

Amarone della Valpolicella classico DOCG Campomasua 2017

  • Società Agricola Venturini Massimino & Figli S.S.
  • 16.5%

Ogni mese un articolo con il signore o signora Amarone nella nostra sezione Racconti di un sommelier