Pisco è un ristorante non solo specializzato nella cucina di pesce, ma con una marcata vocazione internazionale, che abbraccia l’Italia, il Sud America e l’Asia. L’executive chef Diego Macchi, insieme con il resident chef Davide Stroppolo e riguardo alla materia prima anche l’intera Europa. Con una cura quasi maniacale. Che ritroviamo nel piatto, in ogni piatto e soprattutto in bocca. Gusto, sapori e contrasti equilibrati o volutamente provocanti, che si rivelano all’improvviso “bonari”.

Il nome stesso del ristorante Pisco, ispirato al celebre distillato peruviano, è un indicatore di una cucina, oggi tra le più avanzate con non poche contaminazioni con la tradizione gastronomica giapponese. Pertanto nel menu scopriamo molti piatti e ingredienti praticamente inediti dalle nostre parti. Ma anche un tocco di milanesità ancora in questo periodo con due chicche quali il Risotto giallo con astice arrostito e la sua salsa o nella Cotoletta di tonno rosso croccante con pomodorini confit, carciofi e una composta di zucca appena piccante.

E tra le “dichiarazioni d’amore” qui espresse possiamo aggiungere quella che riguarda la leggerezza, che comunque va a braccetto con la sazietà. Qualità non scontata.

Tra i piatti che abbiamo apprezzato di più vi sono l’antipasto di Battuta di Gambero rosso con peperone crusco ripieno di ricotta di pecora profumata al limone. Notevole il Raviolo al nero con merluzzo mantecato, vellutata di pomodoro, julienne di calamari marinati al basilico.

Da segnalare sono anche i vini che vengono proposti in abbinamento. Quasi tutti bianchi eccellenti, dalle bollicine ai fermi di ogni regione. Vedi la Falanghina Il Vascello di Alberto Longo. O ancora il Verdicchio Castelli di Jesi Riserva Ambrosia di Vignamato, con un ottimo rapporto qualità prezzo. Ma la cantina è tutta da scoprire piatto dopo piatto e cena dopo cena.