Solo 3906 bottiglie da 075 e 331 magnum per la quarta edizione del Giulio Ferrari Collezione: dopo il debutto con l’annata 1995, l’edizione speciale del vino di punta di Casa Ferrari è stata rilasciata nel 1997, nel 2001 e, oggi, si appresta a uscire sul mercato con l’annata 2004. «Un vino speciale – fa sapere Matteo Lunelli – perché ha fatto 216 mesi di affinamento nel buio e nel silenzio delle nostre cantine, ovvero 18 anni sui lieviti, e spinge all’estremo le potenzialità di longevità del Trentodoc». 

Creato solo dalle vendemmie con uno straordinario potenziale evolutivo dal vigneto di Maso Pianizza certificato biologico e circondato dal tipico bosco della montagna trentina – «il vigneto ideale» lo definisce Matteo Lunelli -, il Giulio Ferrari Collezione rappresenta l’espressione più alta della continua ricerca dell’eccellenza insita in ogni scelta della produzione di Metodo Classico della famiglia Lunelli ed è un esempio unico in Italia: nessun’altra Maison di bollicine italiane, a oggi, ha dedicato un’etichetta della sua produzione da rilasciare dopo quasi 20 anni. 

«Con quasi 20 anni di affinamento – continua Lunelli – il Giulio Ferrari Collezione dimostra come un grande Trentodoc possa esprimere un’incredibile longevità, acquisendo nel tempo complessità, senza nulla perdere in freschezza e finezza». Una grande bollicina, precisa profonda ed essenziale, dosata 2 grammi per litro, che a ogni edizione ha scelto un ambasciatore d’eccellenza: l’annata 1995 è stata tenuta a battesimo da Alfio Ghezzi e Nino di Costanzo, la 1997 da Heinz Beck, la 2001 da Andrea Berton. La 2004, che ha debuttato ieri in anteprima sul lago d’Orta, a Villa Crespi, ha visto come “padrino” lo chef tre stelle Michelin Antonino Cannavacciuolo, che per l’occasione ha creato anche due piatti ad hoc ispirati al Giulio Ferrari Collezione 2004: un primo, ossia riso Carnaroli all’olio, vongole veraci, timo e limone; e un secondo, rombo chiodato, conchigliacei, alghe marine, taccole.  

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Ma torniamo al vino. Quella del 2004 è stata un’annata caratterizzata da condizioni climatiche estremamente favorevoli. In particolare, l’estate fresca, con precipitazioni al di sotto delle medie stagionali, ha permesso alle uve di Chardonnay, di cui il Giulio Ferrari Collezione è composto al 100%, di raggiungere la maturazione con un ottimo livello di sanità e un’acidità ideale per lunghi affinamenti. Il vino base è rimasto a lungo sui lieviti e una piccola percentuale ha fatto anche passaggio in legno. 

Lo abbiamo assaggiato in anteprima per voi. Il Giulio Ferrari Collezione 2004 è un vino pieno e fresco, dal perlage finissimo, che profuma di caffè, fiori bianchi, mela renetta e cedro candito, arricchiti da intriganti note balsamiche, iodate e speziate, mentre al sorso si percepiscono note di agrumi, frutta secca e vaniglia, sorrette da un’affascinate salinità. Un Trentodoc eccezionale, di grandissima eleganza.

Il prezzo al pubblico è di 420 euro per il formato da 075 e 890 euro per il formato magnum.