Nel 2001 la famiglia Antinori avvia e scrive un nuovo capitolo nella sua storia vitivinicola, che in breve s’impone anche come una pagina tra le più importanti nelle vicende enoiche italiane e internazionali. Oggi a capo delle Tenuta di Biserno, Campo di Sasso e  Colle Mezzano vi è Niccolò Marzichi Lenzi, coadiuvato da una squadra importante che include l’enologa Helena Lindberg e, in veste di consulente, Michel Rolland!

Tenuta

di Biserno e Campo di Sasso si trovano nell’Alta Maremma nel comune di Bibbona, accanto a Bolgheri. Uno dei territori, insomma, più vocati per la viticoltura e vini di taglio bordolese. Qualcuno potrebbe obiettare: “Be’ qui è facile fare un buon vino”. Certo, ma fare vini eccellenti, invece, non è mai una passeggiata. Dal campo alla cantina è necessario compiere decisioni e scelte accurate e sapienti, tanto più complicate quando si lavora su vitigni differenti e quando si devono seguire i capricci della Natura. E quanto è stata capricciosa la natura negli ultimi vent’anni, anche se talvolta ci ha regalato/concesso vendemmie formidabili, in Toscana come nel resto d’Italia.

I tre campioni… più il quarto imbucato
Ospiti di Niccolò Marzichi Lenzi al ristorante Verso di Milano, abbiamo quindi degustato le ultime annate in uscita dei tre importanti vini della maison, l’Insoglio del Cinghiale 2021 Toscana IGT Rosso; Pino di Biserno 2021 Toscana IGT Rosso; Biserno 2020 Toscana IGT Rosso. E, in apertura, una piccola piacevolissima sorpresa, il Vermentino Occhione 2022, proveniente da un vigneto acquistato di recente. I fratelli Mario e Remo Capitaneo lo hanno abbinato felicemente a un loro piatto signature, Capesante dorate, carote di Polignano, fois gras e zafferano.


Insoglio del Cinghiale
Scaramanzia o meno per far fronte ai danni degli animali ungulati, l’Insoglio del Cinghiale è un vino molto versatile e l’annata ultima, la 2021, è di già prontissima. Questo è un vino di quelli per cui si può prendere una sbandata e mai più abbandonarlo dopo averlo bevuto la prima volta. È quello che potremmo definire con un ossimoro un classico rosso contemporaneo. Con un altro ossimoro: conviviale e da gustare anche in solitudine tornati dal lavoro a casa (come vediamo spesso nei film statunitensi). Uomini e donne, che al rientro si sfilano le scarpe e stappano una bottiglia di rosso. Il vino è un equilibrato blend di Merlot 28%, Syrah 45%, Cabernet Sauvignon 7%, Cabernet Franc 13%, altri vitigni a bacca rossa nella misura del 7%. I fratelli Capitaneo lo hanno abbinato a Riso con arachidi, pepe verde e polvere di lamponi.

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Pino di Biserno

Siamo sempre nell’annata 2021. Un po’ complicata come tutte le ultime annate, ma che ben gestita ha dato ottimi risultati. E il caro “Pino”, rossa e lucente espressione del territorio ha confermato tutte le proprie virtù, evidenti fin dalla prima vendemmia del 2004. È un vino più impegnativo dell’Insoglio della Tenuta di Campo di Sasso e diverso è l’assemblaggio bordolese: Cabernet Franc17%,Merlot38%,Cabernet Sauvignon 22%, Petit Verdot 15%, altro 8%. Così come l’affinamento più lungo: 12 mesi in barrique di rovere francese nuove e di secondo passaggio, il restante 10% del volume rimane in acciaio. Lo abbiamo bevuto abbinato a impagabili ravioli di pollo ai carboni, Anguilla affumicata e rosmarino.

Biserno
Si parla tanto di vini eleganti e fini. E ci sta. Ma si dimentica anche quanto alcuni vini possano emozionare i winelovers. Il Biserno prodotto dal 2006 è certamente uno di questi. Ha carattere ed è generoso e muscoloso. Si spendono anche tante parole sui vini che più sono graditi dalle donne e quelli più graditi dagli uomini. Il Biserno è semplicemente bello. E il bello (perdonate il bisticcio) del vino è che non ha sesso. Ma è (ancora un bisticcio) semplicemente sensuale e appagante. L’assemblaggio è ancora una volta frutto di sapienza enoica: Cabernet Franc 32%, Merlot 30%, Cabernet Sauvignon 32%, Petit Verdot 6%.