Prima di parlare del vino, bisogna inquadrare la realtà in cui nasce. Tenuta Licinia è una piccola azienda vitivinicola nata nel 2007 che si trova alle pendici dell’Appennino toscano, all’ingresso della Valdichiana, vicino al borgo di Lucignano, al confine tra le province di Siena e Arezzo. È stata fondata dall’avvocato belga Jacques de Liedekerke, che si innamorò di quest’area poco conosciuta della Toscana. Con la presa in gestione del nipote di Jacques, il vignaiolo anglo-belga James Marshall Lockyer, la tenuta si pone l’obiettivo di ricercare e riqualificare antichi clos caratterizzati da sottosuoli particolari, nel tempo trascurati o dimenticati, studiando le dinamiche d’interazione tra vitigno e sottosuolo, la classificazione della qualità dei diversi tipi di terreno e le proprietà che rendono un vino migliore di un altro. Per questo, lo stile enologico di Licinia si potrebbe definire “stile clos”, con vini di profilo aromatico estremamente raffinato e minerale che sono espressione diretta del sottosuolo da cui hanno origine. 

Tenuta Licinia è certificata biologica dal 2007 e lavora con rese molto basse (20-25 hl/ha), dal 2019 abbraccia a che le tecniche di biodinamica.

E ora veniamo al Sasso di fata 2021, che uscirà sul mercato ad aprile 2024. In Europa, a differenza di altre varietà, quasi nessun Cabernet Sauvignon tra i più rinomati viene realizzato a partire da un piccolo vigneto approcciato in stile clos: Sasso di Fata è il tentativo di Tenuta di Licina di offrire proprio quest’idea e tipologia di vino. 

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Dal punto di vista enologico, il Cabernet è realizzato con uno stile meno estrattivo, così da  mantenere la raffinatezza degli aromi primari. Allo stesso modo, l’impiego del legno è  relativamente più leggero rispetto allo stile toscano (12 mesi di rovere francese da 500L, di cui  33% nuovo), per evitare che gli aromi derivanti dal rovere, anche lievi, possano sopraffare il profilo aromatico, che si declina in sentori floreali e di frutta fresca (con un tocco di mirtillo), mentre la mineralità si esprime su note saline in un insieme vellutato e opulento.

Un vino che promette bene: le prossime edizioni non possono che affinare le qualità che si percepiscono in questo esordio.

Costa circa 68 euro

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