Scansano, meta gourmand con il Vermentino e il Morellino

Un weekend tra le colline della Maremma è sempre un’esperienza impagabile. Grazie al paesaggio, alla storia che risale all’antica civiltà etrusca (un popolo che amava coltivare la vite), quindi grazie ai vini e al cibo. Il Comune di Scansano è al centro di un territorio conteso per secoli dopo la caduta dell’Impero Romano. Oggi per fortuna lo possiamo godere in santa pace. E godere di tutto quel che offre.

Ospiti della intraprendente Cantina Vignaioli di Scansano, la cooperativa vitivinicola fondata nel 1972 e che a partire dagli anni ’80 è stata tra le prime in Italia a puntare sull’imbottigliamento e quindi sulla qualità. In particolar modo riguardo al Morellino di Scansano e ad altre varietà locali, come il Ciliegiolo, il Vermentino e il Bianco di Pitigliano. Una visita alla cantina, pertanto, non solo è un’occasione per assaggiare alcune notevoli bottiglie, ma è anche istruttiva per comprendere la cultura vitivinicola di questa parte della Maremma Toscana.

Il bianco e il rosso. Da bere a tutti i costi

Ma il rapporto qualità prezzo è quasi imbarazzante, nel senso che la qualità supera un bel po’ il prezzo. Ci riferiamo in particolare a due pregevoli etichette, quali il Vermentino Maremma Toscana DOC Vigna Fiorini e il Morellino di Scansano DOCG Vigna Benefizio, che per chiudere con un dato prosaico, poi passiamo ad altro, costano intorno ai 10 euro.

Del Vermentino Vigna Fiorini abbiamo testato ben cinque annate. Dalla 2022 e ritorno fino alla 2018. Nella bottiglia troviamo sia il Vermentino sia una piccola parte di Viognier (dal 10 al 15%) raccolti tardivamente. La gradazione alcolica varia tra i 14 e i 14,5 gradi a seconda della vendemmia. Siamo quindi di fronte a un bianco con le spalle grosse, ma anche simpaticissimo. Cioè fresco, beverino, con un bouquet floreale e fruttato, una bella acidità e in bocca lunghe note saline. L’annata 2020 vi stupirà positivamente. Ma anche la più rintracciabile 2022 fa la sua bella figura.

Del Morellino di Scansano Vigna Benefizio abbiamo assaggiato le medesime annate. E in questo caso ci ha colpiti particolarmente la 2018. Anche se il suggerimento più diffuso è di stappare le bottiglie non oltre i quattro anni. Comunque qui troviamo delle gustose note di frutta matura di bosco (non una macedonia, ma un chicco e una bacca ala volta), una modesta acidità e una lieve speziatura, note di cacao, sentori balsamici. Il tutto con un equilibrio e un’impronta davvero piacevoli, mediterranei.

Dove mangiare

Nei dintorni di Scansano per la verità c’è l’imbarazzo della scelta. Quindi vi segnaliamo tre recenti esperienze dirette. E qualche piatto.
al Podere L’Aione, un incantevole agriturismo abbiamo gustato un “Risotto mantecato alla crema di tombinabur con gamberi e filetti di spigola” (e che spigola!). Ma troverete, tanto, molto altro da leccarsi i baffi, come si diceva una volta.

Al ristorante bistellato Caino in quel di Montemerano, con alla guida della cucina Valeria Piccini ci ha emozionato un piatto apparentemente semplicissimo: “Carota e rabarbaro”, accompagnato da Bianco di Pitigliano DOC Rasenno 2022. Abbinamento perfetto. Ma esigete dalla cucina anche i “Rigatoni con peperoni, coniglio e formaggio di pecora”.

Mangiare, ma anche esplorare, rilassarsi e dormire

L’Antico Casale di Scansano, Hotel Resort con Spa, Agriturismo e chi più ne ha più ne metta, è uno di luoghi più deliziosi e autentici del luogo. Il ristorante La Castagneta illuminato su tre lati da vetrate con vista panoramica, lascia qualche ricordo indelebile anche nel piatto. Per chi scrive, una zuppa di funghi formidabile. Ma la cucina propone anche portate di carne locali e internazionali da banchetto luculliano. Quindi fermarsi qui a cena è doveroso se vi trovate in zona, ma anche approfittare della ospitalità in camere e suite e appartamenti tutti confortevolissimi.