Immaginate una giornata primaverile, quasi estiva, con il sole che splende e tutto fiorisce, la compagnia di qualche buon amico, una treccia di mozzarella appena fatta e ancora calda e, cosa bere ce lo consiglia la Maison Chandon con Chandon Garden Spritz.

Siamo a Milano al ristorante al Naviglio, l’oasi urbana dello chef Luca Pedata, per la prima tappa europea del tour della Winemaker e creator di Chandon Garden Spritz, Ana Paula Bartolucci, che a soli 30 anni diventa il più giovane componente del team di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti e la prima enologa donna a lavorare in CHANDON Argentina.

Cos’è Chandon Garden Spritz ce lo spiega proprio la sua ideatrice, che dopo quattro anni e 64 differenti combinazioni, trova un prodotto totalmente innovativo che si afferma tra i vini spumanti con la sua audace personalità. Un drink pronto da bere il cui ingrediente principale sono le arance, di cui l’Argentina è il secondo paese per esportazione, un vino spumante cuvée Brut di alta qualità Chandon, fatto con uve Chardonnay, Pinot Noir e Sémillon, una piccola percentuale di Malbec per dare il colore e un mix di cannella, camomilla, cardamomo, genziana e tre tipi di pepe, bianco nero e rosa, che è il vero segreto di questa ricetta.

Un drink fresco che stimola non solo il palato ma anche il naso.

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Da dove nasce la sua ispirazione? Estremamente legata al suo territorio, decide di selezionare materie prime naturali e pensa a cosa amano gli argentini, maggiori consumatori di Fernet, e quindi amanti del gusto amaro. Ma la vera idea nasce dal cuore: «La mia ispirazione è stata la ricetta di mia nonna dell’Orangecello (simile al nostro limoncello, ndr) e il suo bellissimo giardino con la frutta fresca. E poi la sua cucina sempre immersa nelle spezie e nelle erbe aromatiche», dice Ana Paula.

Ha studiato la qualità delle arance come fossero delle uve. Arance Valencia, 100% di origine certificata, arrivano direttamente dal nord dell’Argentina in casse da 20kg, senza aggiunta di pesticidi o altre sostanze. Sbucciate a mano, viene utilizzata solo la pelle che serve per avere la consistenza agrumata e viene passata al forno per ottenere il tono caramellato. Un prodotto naturale senza aromi e coloranti artificiali con la metà degli zuccheri rispetto ad altri drink da aperitivo e soprattutto sostenibile. “Doniamo il succo delle arance a diverse istituzioni e scuole che sorgono intorno alla Cantina, e con i residui della macerazione facciamo il compost che utilizziamo per fertilizzare i nostri vigneti, in nome della circolarità dell’economia e del prodotto” tiene a precisare la winemaker.

Tra le 64 prove per trovare la ricetta perfetta, Ana Paula ha provato ad inserire nella miscela anche il rosmarino. “Volevamo assolutamente aggiungere questo aroma, ma la miscela restava troppo oleosa e non si poteva aggiungere, così abbiamo trovato una soluzione”, aggiunge raccontando il curioso aneddoto, “Inserire il rametto nel calice finale”. Si, perché il perfect serve è con abbondante ghiaccio, l’aggiunta di una fettina di arancia essiccata e un rametto di rosmarino che stuzzica subito l’olfatto ancor prima del gusto.

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Un drink con moltissime occasioni di consumo tutte da scoprire e sperimentare, e adatto a tutte le età. Per questo abbiamo chiesto ad Ana Paula, vista la sua giovane età, che cosa rappresentasse secondo lei il vino per i giovani: «Possiamo parlare di tre gruppi di giovani: la prima fascia tra i 18 e i 25 anni, la fascia 25/35 e poi oltre i 35. Nella prima, i ragazzi stanno cominciando a scoprire che cos’è il vino, lo sperimentano. Nella seconda fascia, 25/35 il vino ormai fa parte fa parte di un’attività giornaliera. Garden spritz può collocarsi facilmente proprio anche nella fascia di scoperta del vino. I ragazzi giovani iniziano con un prodotto così, come il Garden Spritz, per poi arrivare al vino».

Un prodotto che sconvolge le regole dell’aperitivo, che possiamo facilmente gustare a casa per sorprendere i nostri amici e anche i nostri nonni.