La nocciola è tra i frutti secchi più amati e consumati, soprattutto durante le feste.  Originario dell’Asia Minore, il Nocciolo è una delle piante più antiche coltivate dall’uomo. Le possiamo trovare a frutto tondo o a frutto allungato, tra le varietà più pregiate ricordiamo la nocella bianca, la nocella rossa e la tonda gentile delle Langhe, che nel 1993 ha ottenuto l’IGP, con il nome di Nocciola Piemonte. 

Nel 1806 Napoleone, a seguito della guerra contro l’Inghilterra, impose il blocco delle importazioni da quel paese. Il cacao divenne così quasi introvabile, se non a prezzi proibitivi, per questo i maestri pasticceri torinesi iniziarono a miscelarlo con la più economica Nocciola Tonda Gentile Trilobata: nasce così il Gianduja.

Verso il 1930 si diffonde nelle Langhe la coltivazione del nocciolo grazie all’ attività del Prof. Emanuele Ferraris il quale dimostrò all’epoca come l’albero del nocciolo fosse più resistente e duraturo della vite.

Nocciola Tonda Gentile Trilobata

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La denominazione «Nocciola del Piemonte» o «Nocciola Piemonte» designa il frutto della varietà di nocciolo «Tonda Gentile Trilobata» coltivato nel territorio idoneo della Regione Piemonte. La Nocciola Piemonte IGP è particolarmente apprezzata per i suoi parametri qualitativi quali: resa elevata alla sgusciatura; gusto ed aroma eccellenti dopo tostatura; elevata palpabilità naturale; sapore fine e persistente e buona conservabilità grazie a un basso contenuto di grassi. Va conservata in ambienti freschi e ventilati, al fine di evitare l’eventuale irrancidimento. 

La nocciola è un alimento molto ricco di grassi monoinsaturi, oltre il 90% della materia grassa è costituita infatti dagli acidi grassi linoleico e oleico (lo stesso acido grasso presente nell’olio extra vergine d’oliva) che consente di mantenere il “colesterolo cattivo” a bassi livelli nel sangue, e di innalzare i livelli del “colesterolo buono”. Aiuta a contrastare l’invecchiamento dei tessuti e ha effetti protettivi nei confronti dell’aterosclerosi e delle malattie cardiovascolari. Oltre ai grassi, è presente una buona percentuale di carboidrati e zuccheri di elementi proteici, nonché un complesso ed equilibrato insieme di nutrienti. Buona la presenza di ferro, fosforo, magnesio, rame, zinco e selenio, tutti estremamente importanti per il corretto funzionamento cellulare.

Le nocciole in cucina

Le nocciole si possono mangiare appena colte o dopo l’essiccatura. Il prodotto è prevalentemente utilizzato nell’industria dolciaria per la preparazione di creme, torte, gelati o come ingrediente nel tipico cioccolatino piemontese, il gianduiotto. Possiamo trovarla anche in molti piatti salati come nell’arrosto con le nocciole, il pesto di nocciole, il risotto con le nocciole, la terrina di carne e nocciole, gli involtini di lonza con spinaci e nocciole, i petti di pollo nocciolati, i filetti di orata alla nocciola, la faraona con le nocciole.

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Torta di nocciole piemontesi

230 g nocciole tostate

150 g zucchero

2 uova grandi

100 g burro

50 g farina 00

1 cucchiaino lievito in polvere per dolci(facoltativo)

Tritare finemente le nocciole tostate e lasciarne una piccola parte un po’ grossolana, tipo granella. Montare il burro morbido con lo zucchero, fino ad ottenere un composto spumoso. Aggiungere i tuorli, uno per volta, e successivamente incorporare le nocciole al composto e farle assorbire completamente dall’impasto. Aggiungere poi la farina e il lievito in polvere setacciati e mescolare pochissimo, il tempo necessario per ottenere un composto liscio. Versarlo in uno stampo apribile di circa 20-22 centimetri di diametro, distribuendola uniformemente. Infornare la torta in forno già caldo a 180°C per circa 30-40 minuti. Controllare la cottura con lo stecchino che in uscita dalla torta dovrà essere asciutto. Sfornare la torta di nocciole e farla raffreddare, trasferirla in un piatto da portata e servire.