Pesca di Leonforte IGP
Chi non ama le pesche dolci e succose? Lo sapete che potete gustare delle dolcissime pesche anche a settembre? Vi presento la Pesca di Leonforte IGP, chiamata anche “settembrina”, particolarmente apprezzata per la sua polpa soda e la maturazione tardiva.
La sua coltivazione avviene su aree pianeggianti e colline nel cuore della Sicilia tra i 200 e i 1000 metri di altitudine e comprende Leonforte ma anche Assoro, Agira, Calascibetta, Enna. La Pesca di Leonforte IGP ottiene il riconoscimento di tutela nel 2010 e comprende due ecotipi locali di pesco: Bianco di Leonforte e Giallone di Leonforte.
La storia del sacchetto di carta
La tecnica di coltivazione si contraddistingue per l’incartare le pesche con un sacchetto di carta quando sono ancora sull’albero. All’inizio questa tecnica fu adottata per proteggere il frutto da un inconveniente fitosanitario, ma oggi è divenuto il tratto distintivo unico nel suo genere. La drupa deve essere protetta mediante l’uso di un sacchetto di carta entro e non oltre il mese di luglio; a partire dalla prima decade di agosto ha inizio la raccolta dei frutti, che si protrae fino alla prima decade di novembre. La raccolta è manuale, evitando l’operazione nelle ore più calde della giornata e l’esposizione diretta al sole dei frutti raccolti. Cura particolare dovrà essere prestata alla separazione del frutto dal ramo, che deve avvenire senza provocare danni al peduncolo.
Rombo chiodato con gamberi in due consistenze, cavolo romano ed erbe aromatiche
La Pesca di Leonforte IGP si presenta di forma globosa e polpa aderente al nocciolo. L’ecotipo Bianco di Leonforte ha buccia di colore bianco con striature rosse non sempre evidenti e polpa bianca; il Giallone di Leonforte presenta buccia di colore giallo con striature rosse non sempre evidenti e polpa gialla.
È un frutto dolce e povero di zuccheri, gustoso e dissetante. Ha proprietà diuretiche che stimolano la diuresi e la depurazione dell’organismo, inoltre è ricco di vitamina A e beta carotene che favoriscono il benessere della pelle.
La Pesca in cucina protagonista dei dolci
La Pesca di Leonforte IGP, raggiunto il giusto grado di maturazione, può essere conservata in frigorifero per qualche giorno. Se non ancora matura, può essere mantenuta a temperatura ambiente, in un sacchetto di carta, per 2-3 giorni circa, fino a completa maturazione. Queste pesche possono essere gustate fresche in ogni momento della giornata come spuntino spezza fame. Ottima per le marmellate per l’intensità del suo sapore, ma uno degli utilizzi più comuni è quello per le pesche sciroppate da aggiungere a dolci, gelati e macedonie.
Sister Power
Buonissime anche nella versione ripiene al forno: cacao, amaretti, un po’ di burro e tuorlo d’uovo. Un grande classico che non passa mai di moda. Nella versione salata basta un formaggio erborinato, un po’ di ricotta, un tocco di miele liquido, amalgamare il tutto e farcire le mezze pesche, gratinare e decorare con granella di mandorle o noci.
Mai sentito parlare del “clafoutis alla pesche” variante del classico dolce francese, originario della zona del Limousin, che si prepara con frutta fresca di stagione e pochi ingredienti: zucchero, uova, latte e poi tutto in forno.
Chi si ricorda delle pesche al vino bianco, ricetta classica dei nonni? Basta veramente poco: vino bianco, anche aromatico, zucchero a discrezione e foglioline di menta per decorare. Ecco poi il “Bellini” il famoso long drink a base di purea di pesca e prosecco. Un cocktail ideato nel 1948 da Giuseppe Cipriani, proprietario del noto Harry’S Bar di Venezia, per l’inaugurazione della mostra pittorica dell’artista Giovanni Bellini. C’è poi il cocktail a base di Prosecco DOC presentato a Vinitaly 2023 frutto della collaborazione tra i due Consorzi di Tutela.
Grazie alla polpa soda può essere aggiunta anche ad un’insalata mista, magari con un po’ di valeriana, pecorino romano, pomodorini e frutta secca o semi a seconda dei gusti.
Pinoli il cibo dell’amore e dell'Ars amatoria
Delizia di pesche
Per 4 persone, facile
4 uova
100 g di zucchero
100g di farina
1 kg di pesche gialle
1/4 abbondante di latte
2 cucchiaini di una bustina di vaniglina
burro, sale
Sbucciare e tagliare a spicchi le pesche, disporle a raggiera in una pirofila imburrata. In una terrina sbattere le uova con lo zucchero, aggiungere la farina, mescolare, versare il latte e infine unire la vaniglina e un pizzico di sale.
Amalgamare bene il tutto e con il composto coprire le pesche, mettere in forno a 160-170° per 45 minuti.