I pinoli sono i piccoli semi commestibili di alcune specie del Pinus pinea, chiamato anche pino domestico, un albero sempreverde, resinoso, con le tipiche foglie sottili e allungate che caratterizza il panorama delle coste del mediterraneo. Pochi sanno che il pinolo impiega tre anni a maturare all’interno delle pigne e occorrono 100kg di pigne per ottenere circa 25kg di pinoli con guscio che scendono a 6-8 kg una volta sgusciati. Le pigne vengono raccolte tra ottobre ed aprile e lasciate essiccare fino a quando fino le squame liberano i pinoli. Successivamente i pinoli vengono sgusciati, puliti, essiccati e messi in vendita dopo un’accurata selezione.

In tutte le parti del mondo si producono i pinoli, ad esempio in Russia si ottengono dal Pinus sibirica, ma la maggior parte provengono dalla Cina. In Italia la produzione è maggiormente concentrata tra Lazio e Toscana dove vengono prodotti i pinoli migliori e tra i quali troviamo pregiati pinoli di Pisa.

Le varietà di pinoli sono facilmente riconoscibili basta fare attenzione alla forma, al colore e naturalmente al gusto. Quelli mediterranei si presentano di un colore bianco avorio uniforme con un gusto resinoso e sono i più cari.

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Le virtù afrodisiache dei pinoli

Il “pinolo” già in epoche remote era considerato una vera leccornia. Anche i Frigi dell’Anatolia centrale già prima del 1000 a.C. avevano una particolare venerazione per il pino e con i suoi semi preparavano una bevanda fermentata inebriante.

Nell’antica Grecia il pino era sacro a Cibele, la Grande Madre, e le pigne ancora chiuse venivano gettate in fosse scavate nella terra insieme ad altri oggetti.

Tra miti e leggende i pinoli, sin dall’antichità, hanno da sempre avuto la fama di potenziatori della fertilità. Le pigne, cariche di pinoli, allegoricamente simboleggiavano l’organo maschile ricco di seme, e, proprio per questo motivo, erano propiziatorie di fertilità. Anche i Romani attribuivano ai pinoli poteri afrodisiaci. Ovidio li elogiava nella “Ars amatoria” come uno dei pochi cibi capaci di stimolare e ispirare l’amore fisico.

Pinoli dall’antichità ad oggi 

I pinoli sono stati sempre usati nella cucina del mediterraneo fin dai tempi dei Romani che li accompagnavano al formaggio. Apicio, gastronomo, cuoco e scrittore dell’antica Roma, li consigliava quale ingrediente per confezionare salse, carni o ripieni. 
Bartolomeo Sacchi, detto il Plàtina, umanista e gastronomo italiano, scrisse che, tra il Quattrocento e Cinquecento, il potere afrodisiaco di questi frutti si diffuse e così racconta: “Si dice che i pinoli mangiati piuttosto spesso insieme con uva passa stimolino l’attività sessuale, anche quando sia carente; il medesimo effetto fanno conditi con lo zucchero. I nobili e i ricchi li mangiano frequentemente in periodo di digiuno con il primo e con l’ultimo piatto. Con i pinoli avvolti nello zucchero sciolto in un cucchiaio si fanno delle pastiglie alle quali si applicano sottili lacrime d’oro battuto, penso per magnificenza e per diletto”.

I pinoli sono frutti oleosi e contengono un’alta percentuale di grassi insaturi che aiutano a ridurre il rischio di arteriosclerosi e cardiopatia abbassando il tasso di colesterolo. Tra i minerali contenuti troviamo il potassio, fosforo, magnesio e soltanto una modesta percentuale di sodio, interessante per i suoi risvolti benefici alla regolazione della pressione sanguigna, altri apporti sono quelli di calcio, ferro, manganese, zinco e rame. Come il resto della frutta secca i pinoli contengono numerosi fitochimici dotati di proprietà utili per il corretto funzionamento dell’organismo umano e sono una preziosa fonte di sostanze nutraceutiche. Ideali per gli sportivi, ma vanno consumati con parsimonia per il loro elevato contenuto calorico infatti 100g apportano circa 600Kcal.

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Negli ultimi anni, in molti Paesi del mondo, anche oltre oceano, sta crescendo il consumo dei pinoli, incoraggiato dalle indicazioni diffuse dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti che attribuiscono ai pinoli proprietà benefiche.

I Pinoli in cucina

I pinoli sono un alimento gustoso tutto naturale, sono un aiuto prezioso in cucina, si prestano a un’infinità di ricette, dall’antipasto al dessert, perfetti con primi, verdure, carne e formaggi, danno sapore ovunque vengano inseriti. Relegarli al pesto sarebbe una follia, esistono moltissime ricette dall’Asia all’Africa fino all’Europa, ma con una presenza maggiore in Italia.

Nelle preparazioni salate i pinoli si trovano spessissimo abbinati all’uvetta, basti pensare alla pizza con scarola napoletana o al condimento della classica pasta con le sarde, tipico della cucina siciliana. Cosa dire poi del coniglio alla ligure o le sarde in sàor, piatto povero della tradizione veneziana. I pinoli si sposano meravigliosamente con i dolci, come lo strudel, la spongata, la classica torta della nonna o la torta coi bischeri.

Tostare o non tostare i pinoli. Tostare i pinoli esalta il sapore della frutta secca ed è prevista per molte preparazioni sia dolci che salate, ma è anche solo una questione di gusto.

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