Ventinove cantine, per 16 vini rossi, 10 vini bianchi e 6 rosati: questa la fotografia del made in Italy enologico a Casa Italia Parigi 2024 nella carta dei vini di Ensemble, l’hospitality house allestita nel villaggio olimpico a firma dello chef Davide Oldani, curatore della parte food restaurant. Selezionate per conto del CONI dal team di LT Wine & Food Advisory, coordinato da Luciano Ferraro e Valentina Fanti, le etichette danno voce ad alcune tipologie di vino italiano protagoniste nel mondo, ma con luci e ombre. Andiamo per gradi.

«Una grande selezione di vini del nostro Paese per una doppia celebrazione storica – spiega Giovanni Malagò, presidente del CONI -. Innanzitutto, Casa Italia è l’hospitality house per eccellenza del mondo olimpico perché è la prima nata in assoluto e quest’anno a Parigi festeggeremo i 40 anni dalla nascita. E poi Casa Italia sarà allestita all’interno de Le Prè Catelan, dove la sera del 23 giugno 1894 il barone Pierre de Coubertin elevò il calice per brindare alla nascita dei Giochi Olimpici dell’era moderna. Quindi doppio cin cin all’insegna della storia e della tradizione».

Sulle 32 etichette in carta parla Luciano Ferraro, vice direttore del Corriere della Sera, che ha supportato il team di LT Wine & Food Advisory nella selezione: «Cantine di grandi produttori e di piccoli artigiani, di denominazioni storiche oppure di più recente successo: la selezione dimostra quanto sia radicata in Italia la qualità del vino e la passione di chi lo mette in bottiglia, facendolo conoscere a tutto il mondo. Quello francese sarà il palcoscenico per mettere in scena ancora una volta l’unicità del Vigneto Italia».

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Sulla scelta dei vini queste le considerazioni del sommelier Manuele Pirovano, altro curatore della carta dei vini di Casa Italia: «Consapevoli del valore assoluto e distintivo che le cantine italiane sono in grado di dimostrare a livello internazionale, sono stati selezionati vini che dessero riconoscibilità e visibilità a tutte le 20 regioni italiane, ognuna con le proprie denominazioni e unicità».

Sfogliando la lista dei 32 vini che rappresenteranno l’Italia alle Olimpiadi di Parigi, però, saltano all’occhio importanti assenze, non giustificate nemmeno dalla volontà – dichiarata – di promuovere nuove denominazioni. Due esempi su tutti: in rappresentanza del Veneto si nota la mancanza del Soave, forse il vino bianco italiano più conosciuto all’estero; a rappresentare la Sicilia c’è solo un Etna Bianco, dimenticandosi del famosissimo Nero d’Avola. La Toscana è l’unica regione rappresentata con 5 etichette, mentre 14 regioni ne hanno solo una, nonostante la loro grande ricchezza enologica. Grandi assenti, le bollicine made in Italy, fatta eccezione per il Lambrusco di Venturini Baldini, presieduta da Lorenzo Terzi, che è anche fondatore di LT Wine & Food Advisory, che, appunto, si è occupata della selezione enologica di Casa Italia ed è una «boutique di consulenza specializzata nel settore wine e attiva in ambito strategico, marketing ed M&A. Vanta una lunga esperienza negli eventi sportivi più prestigiosi del Paese, ed è stata già al fianco della Federazione Italiana Giuoco Calcio (in diverse edizioni dei Campionati del mondo)». Sempre per l’Emilia Romagna nella selezione c’è Podere dei Nespoli, di proprietà del gruppo Argea, cliente di LT Wine & Food Advisory (la lista clienti è in chiaro a questo link https://www.ltadvisory.it/clienti/#), come anche Zaccagnini, in rappresentanza dell’Abruzzo, è sempre di Argea. Feudi di San Gregorio, unica rappresentante campana, è annoverata tra i clienti di LT Wine & Food Advisory, così come il gruppo Cantine Riunite & Giv che controlla Re Manfredi, a Casa Italia per la Basilicata, e Nino Negri, rappresentate solista della Lombardia, oppure Geneagricola, che è proprietaria di Torre Rosazza, portabandiera a Parigi del Friuli. Ci fermiamo qui, facendo un plauso comunque alla presenza del vino italiano sul palcoscenico olimpionico, ma permettendoci di considerare che, forse, si poteva schierare una squadra più variegata. Di grandi fuoriclasse del vino, in Italia, ce ne sono tanti.

Le 32 etichette

Abruzzo

Ciccio Zaccagnini – Cerasuolo d’Abruzzo Doc “Tralcetto” 2023

Fantini Group – Merlot Rosato “Calalenta” 2023

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Basilicata

Re Manfredi – Aglianico del Vulture Superiore DOCG “Serpara” 2017

Calabria

Librandi – Cirò Rosato DOC “Segno” 2023

Campania

Feudi di San Gregorio – Greco di tufo DOCG 2023

Emilia Romagna

Poderi dal Nespoli – Romagna DOC Sangiovese Superiore “Prugneto” 2023

Venturini Baldini – Reggiano Lambrusco Spumante DOP “Rubino del Cerro” 2022

Friuli Venezia Giulia

Torre Rosazza – Friuli Colli Orientali DOC Friulano 2023

Lazio

Casale del Giglio – Bellone Lazio Bianco IGT “Anthium” 2023

Liguria

Lunae Bosoni  – Colli di Luni DOC Vermentino “Etichetta Nera” 2022

Lombardia

Nino Negri  – Sforzato di Valtellina DOCG “Sfursat Carlo Negri” 2019

Marche

Sartarelli – Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore “Tralivio” 2022

Molise

Di Majo Norante – Aglianico del Molise DOC Riserva “Sassius” 2017

Piemonte

Damilano – Barolo DOCG “Lecinquevigne” 2020

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Puglia

Fantini Group  – “Edizione 5 Autoctoni 22” S.A.

Tormaresca – Primitivo del Salento IGT “Torcicoda” 2022 e Rosato IGT Salento “Calafuria” 2023

Sardegna

Sella&Mosca – Vermentino di Sardegna DOC “Cala Reale” 2023 e Alghero Rosato DOC “Anemone” 2023

Sicilia

Cottanera – Etna DOC Bianco 2023

Toscana

Ambrogio & Giovanni Folonari Tenute – Chianti Classico Riserva DOCG “La Forra” 2020

Marchesi Frescobaldi – Toscana IGT Rosè “Aliè” 2023

Ruffino – Chianti DOCG “1877” 2023

Tenuta Le Potazzine – Brunello di Montalcino DOCG 2018

Tenuta Luce – Toscano Rosso IGT “Lucente” 2021

Trentino Alto Adige

Cantina di Bolzano – Alto Adige DOC Gewurztraminer “Ceslar” 2023

Mezzacorona – Teroldego Rotaliano Riserva Trentino DOC “Castel Firmian” 2019

Villa Margon – Trentino Chardonnay DOC 2020

Umbria

Arnaldo Caprai – Collepiano Montefalco Sagrantino DOCG 2019

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Valle d’Aosta

Les Cretes – Chardonnay Valle D’Aosta DOP 2023

Veneto

Diesel Farm – Breganze DOC “Icon“ 2017

Pasqua Vigneti e Cantine – Valpolicella Ripasso DOC Superiore “Black Label” 2021