Fondoo nasce dalla volontà dell’imprenditore svizzero Christoph Groh di far conoscere e diffondere questi prodotti tradizionali oltre le frontiere nazionali e la scelta del capoluogo piemontese, per l’apertura del primo ristorante, non è casuale. Torino è una delle capitali gastronomiche d’Italia e da sempre i suo abitanti sono amanti di fonduta, raclette e buon vino.

Proprio accanto a Piazza Carlo Emanuele II, Fondoo è arredato con semplicità ed eleganza: i materiali, naturali e grezzi come il legno e la pietra, rispettano i principi di sostenibilità dell’ambiente e ricordano gli interni di una baita alpina, dove sostare dopo una passeggiata in quota o una giornata sulle piste.  

Il formaggio raclette ha origine negli alpeggi elvetici: nasce dalla consuetudine dei pastori, durante la transumanza, di cibarsi con patate su cui versare formaggio fuso, per un pasto gustoso e nutriente. Da Fondoo sono addirittura dieci le varietà che si possono scegliere: la “nature” di vari alpeggi, la specialità con formaggio di capra, oppure le versioni aromatizzate; pochi sanno che questo formaggio, grazie alla stagionatura di tre mesi, è privo di lattosio. Versare su saporiti contorni, oltre che patate, conferisce un twist insolito e intrigante, che arricchisce ulteriormente l’esperienza di cibo.

Come da tradizione, anche nel locale torinese la raclette è servita su piccoli fornelli alimentati da candeline che scaldano il formaggio, in modo che ognuno possa scegliere la sua porzione preferita e gestire il ritmo del pasto a piacere. Diversi i contorni di accompagnamento: i tipici cetriolini e cipolline, ma anche verdure, affettati, funghi e pere.

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L’altra specialità in carta è la fondue, piatto nazionale dal 1875 e reso popolare dall’Unione Svizzera del Formaggio nel 1930, prima che i set da preparazione venissero spediti anche ai reggimenti militari durante la Seconda Guerra Mondiale. A partire dalla fine della guerra, la fondue è diventata un simbolo di unità Svizzera.

Tradizionalmente, il formaggio fuso, condito con aglio e vino bianco, è servito in un pentolino di ghisa detto “caquelon”, scaldato da un fornello a gas. Fondoo la propone in quattro varietà: la nature (raclette e gruyère), moitié-moitié (gruyère e vacherin), tomate, ai funghi o con una grattata di tartufo di stagione.

A fine pasto, immancabile la fondue chocolat: cioccolato svizzero di varie intensità, fuso in piccoli pentolini in cui intingere frutta fresca di stagione. E ancora, per chi desidera rinfrescare il palato, i sorbetti fatti in casa con limone, mandarino, salvia, rosmarino, vaniglia e pere.

Anche la carta dei vini rispecchia l’identità di Fondoo, proponendo etichette francesi e piemontesi di prestigio anche piccole chicche di terra svizzera.  

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Ad accogliere i clienti Riccardo Fachino, l’anima del locale, che saprà condurli nel percorso gastronomico con professionalità e simpatia.