Un altro successo per G.D. Vajra
G.D. Vajra, la realtà vitivinicola nel cuore delle Langhe, condotta da Aldo e Milena Vaira con i figli Giuseppe, Francesca e Isidoro, entra anche quest’anno nella Top 100 Wines di Wine Spectator con il Barolo DOCG Bricco delle Viole. L’annata 2019, con 96 punti, si attesta alla 26esima posizione.
![barolo bricco delle viole g.d. vajra](https://www.fancymagazine.it/wp-content/uploads/2023/11/Barolo-DOCG-Bricco-delle-Viole.png)
«Un Barolo succoso, con un’acidità vibrante e un profilo versatile che emana aromi e sapori di ciliegia, lampone, fieno falciato, minerali ed eucalipto. Teso e persistente, presenta un eccellente potenziale. Da bersi preferibilmente dal 2027 al 2048». Così i curatori della classifica Bruce Anderson e Alison Napjus hanno descritto questo vino.
G.D. Vajra risulta in tal modo l’azienda di Barolo più premiata degli ultimi 10 anni: la rivista Wine Spectator ha infatti incluso G.D. Vajra nella sua selezione anche nel 2016, sempre con il Barolo DOCG Bricco delle Viole, e nel 2019, con il Barolo DOCG Albe. Questi riconoscimenti testimoniano la costanza nel produrre vini di altissima qualità, la ricerca e il miglioramento continui, contribuendo a posizionare G.D. Vajra come punto di riferimento indiscusso nel territorio del Barolo.
![famiglia vaira g.d. vajra](https://www.fancymagazine.it/wp-content/uploads/2023/11/GDVAJRA_Family-Vaira-_H4A3891.jpg)
«L’ingresso nella Top 100 di Wine Spectator per la terza volta in un decennio è per noi un grande onore – dichiara Giuseppe Vaira –. Questo risultato è il frutto della passione e costanza che la nostra squadra mette nel lavoro quotidiano. Il Barolo Bricco delle Viole è il vino che da sempre ha guidato lo stile e la filosofia produttiva della nostra azienda, insegnandoci l’eleganza e la pazienza».
![](https://www.fancymagazine.it/wp-content/uploads/2023/10/image002-150x150.jpg)
Nuova cappa Maris Suspended di Franke
Bricco delle Viole è il più alto tra i vigneti storici del Barolo, tra i 400 e i 480 metri sul livello del mare. Il suo nome deriva dalle viole che qui sbocciano ogni primavera grazie alla splendida esposizione a sud. Le viti piantate oltre 90 anni fa, la vicinanza delle Alpi, la luce piena e le notti fresche danno vita a un Barolo raffinato e complesso, caratterizzato da tannini cesellati e fine mineralità.