Tra le degustazioni più divertenti durante il lancio di un nuovo vino, vi sono certo le verticali, con bottiglie a sorpresa.

castello del trebbio vini

Stefano Casadei e sua moglie Anna Baj Maccario amano sempre fare le cose per bene. Chi scrive non potrà mai dimenticare la visita e l’ospitalità ricevuta a Castello del Trebbio, uno dei luoghi più affascinanti d’Italia, già appartenuto alle famiglie dei Pazzi e dei Medici. Insomma, c’è davvero tanta storia qui. Una storia sostenuta con cura e intelligenza anche oggi. Siamo nel Chianti Rùfina a pochi chilometri da Firenze. Pertanto una delle aree più vocate per il Sangiovese e, naturalmente anche per l’olio. E a questo proposito consentitemi un ultimo ricordo di Castello del Trebbio. Ricordo che riguarda una golosissima degustazione dell’altro nettare toscano.

Stefano e Anna fanno le cose per bene, dicevamo. E tra queste la presentazione di un vino davvero importante, il Lastricato, Chianti Rufina DOCG Riserva Terraelectae, Castello del Trebbio 2018. La degustazione si è tenuta intanto in uno dei ristoranti più imperdibili di Milano, il Joia di Pietro Leemann affiancato da un sommelier del calibro di Antonio di Mora. Quasi un mago degli abbinamenti di cibo vegano e vino. Vedi per esempio il piatto Pro-Fumo (melanzana al forno con “pico de gallo” e in babaganush, il nostro tempeh arrostito di legumi e avena con fondo bruno vegetale, piccola insalata con citronnette all’olio di sesamo tostato, cetrioli crudi marinati con arancia e maggiorana), accompagnato proprio al Lastricato 2018.

Stefano e Anna fanno le cose per bene. Per illustrare i loro vini in degustazione hanno invitato Gabriele Gorelli, il primo Master of Wine italiano e originario di Montalcino. Capace di trasmettere la sua competenza in modo semplice, preciso, elegante.

gabriele gorelli e stefano casadei
Gabriele Gorelli e Stefano Casadei

Due parole su “Lastricato” e “Terraelectae”. Il primo termine si riferisce al suolo scistoso con argilla e scheletro calcareo. Il secondo fa riferimento a una sorta di nuova micro denominazione di cru del Chianti Rùfina che riunisce più produttori del Consorzio. L’individuazione dunque di vigne particolarmente vocate, che sono il biglietto da visita di tutto il territorio. L’apice della Piramide del territorio. Solo Sangiovese e un vino Riserva che nasce da una sola vigna e matura per minimo 30 mesi.

Il Lastricato, Chianti Rufina DOCG Riserva Terraelectae, Castello del Trebbio 2018 è introdotto da una formidabile verticale di ben nove annate del vino: Riserva 1990; ’95; 2001; 2004; 2006; 2009; 2011; 2013; 2015. Un percorso divertente e audace, volto a evidenziare l’evoluzione nel tempo di un vino con una forte personalità. Un vino che se non è la poesia di un territorio è certamente un paragrafo di prosa eccellente. Una pagina elegante, che profuma e accarezza la bocca. La vinificazione avviene in gran parte in anfora e botti di legno da 20 Hl. Il Lastricato è quindi un vino che si avvale di una lunga e profonda respirazione, volta a esaltare il più possibile tutti gli aspetti più virtuosi del Sangiovese.

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