Pinot Noir, Pinot Noir canta una famosa canzone di Sweet Whiskey. Accanto al Pinot nero troviamo il bianco, ma raramente il pensiero ci rimanda al grigio. Il Pinot grigio, discendente del nero, ha avuto origine da mutazione genetica di gemma del Pinot nero. Ha una bacca dal colore grigio-ramato e originariamente veniva vinificato con una breve macerazione ottenendo un vino dal caratteristico color ramato. Nel corso del tempo i produttori hanno privilegiato una vinificazione in bianco tendendo a snaturare il colore originale. Fortunatamente mode e gusti cambiano e si sta’ ritornando ad una vinificazione atta ad ottenere dei vini ramati, che lasciano percepire in bocca tutte gli aromi del vitigno. Ma se vi parlassi di un Pinot grigio vinificato in rosso?

L’azienda Valentino Butussi, a Corno di Rosazzo tra Udine e Gorizia, ha sempre avuto nel cuore il Pinot grigio e da quattro generazioni lo coltiva e lo vinifica. Tutto viene fatto a mano e in modo naturale, partendo dalla raccolta dell’uva. L’epoca vendemmiale si decide dopo aver assaggiato gli acini che devono risultare perfettamente maturi e in grado di esprimere al meglio le peculiarità e il perfetto equilibrio. L’obbiettivo è quello di fare un vino di grande eleganza che esprima al meglio il territorio. Per questo si è scelto di utilizzare botti a doga grossa piegate a vapore e non tostate.

La famiglia Butussi produce due Pinot Grigio Ramato ma con due tecniche diverse, una che potremmo definire “tradizionale” e una che non ti aspetti. Parliamo di Madonna D’Aiuto 2019 Pinot Grigio Ramato Friuli Colli Orientali DOC. Per questo vino l’uva viene diraspata e lasciata macerare con le bucce fino alla fermentativa indigena. Spremitura con torchio tradizionale, a bassa pressione, decantazione statica e affinamento in botti di rovere tradizionali Friulane da 700 Litri per 8-10 mesi. Prodotto solo nelle annate migliori. Nel calice risplende di un “ramato” intenso con sfumature rubino e magenta. Al naso fiori d’arancia e rose, mela annurca e pera, con un finale di piccoli frutti rossi, fragolina, amarena, ribes rosso e accenni di nocciola fresca. Al sorso è verticale, deciso, minerale con un tocco sapido e caratterizzato da una lieve astringenza tannica. Vino dalla grande versatilità gastronomica, antipasti, zuppe, risotti, ma anche pesce e carni bianche. Perfetto per accompagnare preparazioni complesse a base di pesce dove serve un leggero tannino.

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Lo potremmo definire l’anello mancante tra vino rosso e vino bianco, diverso dal classico ramato, alla cieca quasi non sapresti decidere. Intrigante, diverte, perfetto in quei casi dove non si sa cosa scegliere. Un vino che per capirlo lo si deve assaggiare, difficile descriverlo, ma sicuramente poliedrico e varietale. 

La filosofia della cantina e la ricerca dell’equilibrio nei vini è racchiusa nel pensiero di Filippo Butussi «Il territorio rappresenta la nostra immensa ricchezza. Noi abbiamo il compito di preservarne l’integrità e di svelarne le più recondite sfumature attraverso il nostro vino. La passione, l’entusiasmo e la profonda conoscenza delle tradizioni, tramandata da generazioni, si riconoscono nel faticoso lavoro quotidiano. Ogni gesto è finalizzato a mantenere l’armonia naturale e rivelare la complessità di questa terra”. 

Costo circa 50 euro