La storia della Cantina Monfort inizia nel 1945 a Palù di Giovo, in valle di Cembra, con un’attività prevalentemente commerciale di vendita di vini. Nel 1951, l’attività viene trasferita nella nuova sede di Lavis e nel 1965, con l’acquisto delle cantine di Palazzo Monfort, l’azienda si amplia in modo significativo. Oggi Cantina Monfort conta su 70 ettari tra vigneti di proprietà, in affitto e da conferitori, per un totale di 320mila bottiglie prodotte ogni anno, di cui 60mila di bollicine. L’attività della cantina è sempre stata volta al rispetto delle tradizioni del territorio e alla ricerca della qualità, con l’obiettivo di dar vita a un progetto di valorizzazione dei vitigni autoctoni, anche di quelli meno conosciuti, come San Lorenzo, Wanderbara, Veltliner e Vernaza. Ma non solo, perché Monfort è stata tra i pionieri della produzione spumantistica trentina.

L’idea nasce nel 1985 seguendo un sogno e un progetto lungimirante di Lorenzo Simoni, una storia quasi quarantennale che è ben raccontata dal Trentodoc d’entrata Monfort Cuvée ’85 e che oggi si declina in altre etichette tra cui Le Géneral Blanc, 100%  Chardonnay da uve provenienti dalle colline di Meano (fra Trento e Lavis, dove ha sede la cantina) e dai terrazzamenti della Val di Cembra. La pressatura avviene a grappolo intero e una piccola parte del vino matura in grandi botti di legno, dopodiché tutto affina sui lieviti per 6 anni. L’integrità del frutto è preservata dal dosaggio zero. Oggi in commercio troviamo l’annata 2015 di Le Géneral Blanc Trentodoc Riserva Pas Dosé: il carattere dominante è quello degli agrumi, arancia gialla ma anche pompelmo rosa, e interessanti tocchi aromatici e qualche cenno di fiori bianchi. C’è anche un lieve soffio di pepe rosa. Al sorso è cremoso, sapido, con gli agrumi, il pepe e i fiori che tornano in un insieme di grande piacevolezza.

Abbinatelo a un insalata di erbe e fiori, a un carpaccio di pesce spada e arance, alle ostriche e a un pesce al forno, ai fritti e al coniglio in umido.

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