Già alla fine dell’Ottocento il vino di San Paolo, frazione di Appiano, era assai rinomato, arrivando fin sulle tavole di Mosca e San Pietroburgo. Una piccola comunità dedita alla viticoltura che, però, non era molto organizzata: per questo nel 1907, 36 lungimiranti contadini di San Paolo, Missiano, Monte e Riva di Sotto decisero di fondare la Cantina produttori San Paolo – Kellerei St. Pauls.

Oggi, la comunità della cooperativa sociale è composta da oltre 200 soci appartenenti al settore agricolo e da una ventina di dipendenti, che condividono giorno dopo giorno la passione per il vino. In totale sono185 gli ettari di vigneti a disposizione di questa realtà cooperativa altoatesina, collocati tra i 30 e i 700 metri di altitudine: ogni anno vengono prodotte 1,5 milioni di bottiglie, due terzi delle quali sono di varietà bianche.

«I nostri valori aziendali si possono riassumere in: “comunità, consapevolezza e coraggio”. Il nostro motto è “l’entusiasmo per la vita, tramandato di generazione in generazione”, vogliamo trasmettere il piacere del vino, dalla vite al bicchiere», spiega il presidente delegato di Cantina produttori San Paolo, Dieter Haas. La gamma delle varietà prodotte spazia tra Pinot Bianco, Sauvignon Blanc, Gewürztraminer, Pinot Grigio, Chardonnay, Lagrein, Pinot Nero, Schiava/Lago di Caldaro.

Una produzione sbilanciata per due terzi sui vitigni a bacca bianca dove il portabandiera è il Sanctissimus Doc Riserva, il super Pinot Bianco di Kellerei St. Pauls prodotto da un ettaro di vigne ultracentenarie datate 1899 (uno dei vigneti più antichi dell’Alto Adige) esposte a sud all’ombra della chiesa di Missiano e posizionate su una collina impervia e di rara bellezza, dove tutto il lavoro deve essere fatto a mano in condizioni estreme, se non eroiche. La resa per ettaro è di 45 quintali. Sanctissimus poi fermenta in anfora e quindi affina in botte grande di quercia di Appiano.

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Sono 3mila le bottiglie prodotte a ogni edizione, un vino che ha il pregio di aver cercato di valorizzare al massimo un patrimonio e il lavoro viticolo che, altrimenti, sarebbe andato perso. Questo è indubbiamente il valore più grande che possa avere una cantina sociale. L’annata attualmente in commercio, la quarta, è la 2017: profuma dei meleti che circondano il vigneto, di salvia e spezie. Ha un corpo tonico e denso ma non esageratamente dirompente, minerale, citrico e bilanciatamente cremoso. Un vino opulento e, al contempo elegantissimo, che regala al palato un intrigante gioco di acidità, frutta e complessità.

Sanctissimus 2017 costa circa 90 euro



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