Piccoli e rosati, tondeggianti o allungati ecco i ravanelli, ma tante sono le varietà e non sempre sono rossi. Iniziamo con il dire che il ravanello (o rapanello) ovvero il Raphanus sativus, è una radice appartenente alla famiglia delle Brassicacee originario dei paesi asiatici. Proprio in Cina si trova, infatti, il maggior numero di varietà di ravanello, ma era già conosciuto al tempo degli Egizi quando veniva consumato insieme agli spicchi d’aglio. Greci e Latini lo usavano per calmare la tosse e per facilitare la digestione.

Esistono diverse tipologie di ravanello anche se la più comune è quella rossa tondeggiante. In provincia di Torino troviamo il ravanello Torino o ravanello Tabasso o ravanello lungo un “Prodotto agroalimentare tradizionale del Piemonte”, la zona di produzione è limitata alla collina di Moncalieri. Questo ravanello è frutto di un incrocio, il “ravanello Torino” aveva il difetto di diventare facilmente vuoto all’interno e per questo motivo è stato incrociato con una cultivar proveniente dalla Liguria dalla forma allungata. Dall’incrocio è nato il “ravanello Tabasso”, di forma allungata, rosso e con la punta bianca. 

Una varietà dalle origini antiche è il ravanello nero di Spagna con la sua buccia quasi nera ha un aspetto insolito, ma la sua polpa è bianca, dolce e poco piccante. Antica varietà è anche il ravanello giallo Zlata l’interno è di colore bianco e il gusto è molto speziato. Il ravanello cherry, lo dice il nome stesso, è tondeggiante e rosso come le ciliegie. La polpa è bianca e croccante, con un sapore delicato e fresco. Il ravanello watermelon, ravanello anguria, è un ibrido così chiamato perché ha la buccia bianca, polpa di un bel rosa intenso e un sapore più leggero dei ravanelli rossi. Ravanello Saxa piccolo e tondo, color rosso vivo con sapore tendente al dolce. 

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Il ravanello French Breakfast è una varietà precoce si distingue per la forma allungata, circa 7 cm. La parte superiore delle radici è color magenta, mentre la punta è bianco candido. La polpa è bianca e croccante, con un sapore fresco e solo leggermente piccante. Il ravanello candela di ghiaccio, più conosciuta con il nome di Daikon, o ravanello giapponese, è uno dei più grandi che possiamo trovare, può arrivare a misurare fino a 15 cm. Bianco fuori e dentro con la buccia sottile e un po’ meno piccante rispetto al classico.

Proprietà e benefici 

Il ravanello ha numerose proprietà e benefici contiene ferro, fosforo, calcio, vitamina B, C e acido folico. Potremmo definirlo un alimento detox per le sue proprietà diuretiche e depurative, fin dai tempi antichi era nota la sua capacità di conciliare il sonno. Il ravanello inoltre aiuta il rilassamento dei muscoli e del sistema nervoso, mentre, sottoforma di infuso o decotto, può essere usato come sedativo della tossee per combattere le infezioni delle vie respiratorie. Nell’antichità era anche usato come rimedio naturale contro l’influenza. Ha un indice glicemico molto basso, contiene solo 11 calorie per 100 grammi, ed è adatto in una dieta ipocalorica.

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Ravanelli in cucina 

A seconda della tipologia il suo gusto cambia, ma essendo una radice commestibile tende ad avere un gustoleggermente piccantino. Può essere consumato sia crudo che cotto. Con la cottura, il suo sapore si addolcisce ricordando quello delle rape e può essere aggiunto a minestre, verdure o frittate. In Occidente si consuma prevalentemente crudo in pinzimonio, come antipasto o in insalata. Si possono consumare anche i germogli, perfetti da aggiungere nelle insalate o anche da soli. In vista della bella stagione si può provare il centrifugato di ravanelli, magari con mele e carote, ricco di vitamine e detox.