Il centralissimo Palazzo Giureconsulti, in piazza Mercanti a Milano, ha ospitato l’evento «Roero Days» un appuntamento per poter conoscere e apprezzare un angolo di Piemonte dove troviamo vini bianchi e rossi dal carattere unico. Il Roero è un territorio vitivinicolo piemontese, in provincia di Cuneo, che a lungo ha sofferto la vicinanza delle Langhe e del Monferrato, con le quali, dal 2014, divide il riconoscimento UNESCO per la bellezza dei paesaggi vitivinicoli. Quando si parla di Roero il pensiero corre subito al vitigno Arneis.

Nel 1977 Mario Soldati lo descrive come “profumatissimo ma di estremo garbo; non di frutta ma di fiore, con una fragranza amarognola, come di geranio. Un vino che non stanca”.

Negli anni ’70 sempre Soldati lo descriveva come “Introvabile e prezioso” da allora, grazie al lavoro e alla passione di alcuni produttori lungimiranti, che hanno creduto fortemente in questo vitigno, l’Arneis è stato riscoperto e, negli ultimi decenni, sta’ riscuotendo un grandissimo successo senza precedenti, come dimostra la grande affluenza ai banchi d’assaggio e alle Masterclass del Roero Days a Milano.

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Ma il Roero non è solo Arneis. Anticamente, in questa zona, le vigne di Nebbiolo erano predominanti, e tradizionalmente erano in commistione con vitigni a bacca bianca, Arneis. Solo successivamente si decise di sperimentare la vinificazione in purezza di questo vitigno, che risale al 1967. Un vino che Veronelli descriveva come “fruttato, fresco e acido. Vibra come la coda di una vipera”.

All’interno di questa denominazione bianchista continua a battere un cuore rosso Nebbiolo che regala vini eleganti, snelli, minerali e con tannini levigati. 

Ci troviamo in un territorio collinare a nord della città di Alba e a sinistra del fiume Tanaro. I suoli sono costituiti dalle ultime terre emerse dalle acque dell’antico mare Padano, durante la fase Pliocenica dell’era Terziaria (argille di Lugagnano, formazione Gessoso solfifera e Sabbie d’Asti). Questi terreni, relativamente giovani, sono costituiti per lo più da arenarie, rocce (fragili o cementate) di origine sedimentaria derivanti dalla compattazione delle sabbie marine. Sono generalmente soffici e con un’ottima permeabilità, ubicati su colline con versanti tendenzialmente ripidi. Le caratteristiche dei suoli, l’interazione con il microclima e le diverse varietà di vite, unitamente alle limitate quantità di uva prodotta per ettaro, conferiscono ai vini caratteristiche uniche: i terreni più sabbiosi sono quelli che esprimono vini più profumati ed eleganti; i vini diventano più austeri dove invece la sabbia si unisce ad arenarie con maggior contenuto in calcaree e adatti a lungo affinamento.

Tutto questo ha avuto un riscontro nei calici sia nei banchi di assaggio che durante due Masterclass dal titolo “Doppia verticale guidata di Roero DOCG in bianco e in rosso” condotte da Daniele Cernilli, Chiara Giannotti, Adua Villa e Paolo Zaccaria che hanno ben evidenziato le tante sfaccettature di questo territorio capace di dare vita a vini di grande complessità e longevità sia nella tipologia bianca che rossa.

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Il Consorzio Roero DOCG

L’evento del Roero Days a Milano segna anche un compleanno importante: i 10 anni del Consorzio. «La nascita del Consorzio di Tutela, dieci anni or sono, ha aperto nuove opportunità espressive per il territorio mettendone in luce il potenziale e l’unicità. –afferma Massimo Damonte Presidente del Consorzio Tutela Roero -Rientriamo a casa felici di constatare che continuano a crescere sia la notorietà che l’apprezzamento per il Roero, oltre alla consapevolezza da parte del pubblico che i vini di questa DOCG hanno una loro identità personalissima, distinta e riconoscibile, tanto nella versione bianca, che rossa. Nel prossimo triennio avremo la possibilità di un incremento della produzione annuale del 7% grazie all’entrata in produzione dei 30 ettari che ogni anno il Consorzio concede di impiantare ai produttori. Questo ci permetterà un’ulteriore crescita organica della denominazione per far fronte al costante aumento di richiesta di Roero sia in Italia che all’estero.»

La DOCG Roero si declina in 5 tipologie: Roero, Roero riserva, Roero Arneis, Roero Arneis riserva e Roero Arneis spumante. L’Arneis regala vini freschi e immediati, di estrema piacevolezza, che si evolvono sviluppando note di idrocarburi e sfumature di zafferano, estremamente piacevoli e affascinanti. I rossi base Nebbiolo si contraddistinguono per eleganza, verticalità, mineralità e tannini morbidi e levigati.  La produzione di vini rossi conta solo il 15% della produzione vinicola della denominazione. Dal 2017 il Roero DOCG Bianco e Rosso si può fregiare delle Menzioni Geografiche Aggiuntive (MGA).

Roero Days è stata un’occasione per presentare il nuovo volume De Agostini “Il Roero, terra del Nebbiolo e dell’Arneis”che racconta questo angolo di Piemonte in cui i vigneti sono armoniosamente inseriti in un ambiente così ricco di storia, tradizioni e biodiversità e talmente intriso di bellezza da essere Patrimonio Mondiale Unesco.

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E ancora, la giornata è stata palcoscenico di un momento artistico, nel segno del fortunato binomio arte-vino, grazie all’esposizione delle opere dei finalisti del concorso indetto dal Consorzio, in collaborazione con Artàporter, per l’ideazione della nuova immagine istituzionale dei vini Roero DOCG con la proclamazione ufficiale del vincitore: l’artista torinese Bruno Casetta.