Immaginatevi un esclusivo locale con pochissimi tavoli e una vista impressionante sulla Val d’Orcia e le sue colline dolci, le magnifiche campagne, i panorami infiniti e i paesaggi da cartolina.

È il ristorante gastronomico Vitaleta Gourmet, che ha da poco aperto le sue porte al pubblico. Situato al primo piano dell’antico casale, recentemente restaurato, collocato accanto all’iconica Cappella della Madonna di Vitaleta, è una location dall’allure unica: proprio su uno dei sentieri che circondano la zona, a pochi passi dal casale, Ridley Scott ha girato uno delle scene più famose de “Il gladiatore” con Russel Crowe.

Con soli sei tavoli, ognuno caratterizzato da uno spazio privato con vista privilegiata, è capitanato dallo chef Cristiano Milighetti, che propone una cucina della memoria in chiave fine dining, in bilico tra piatti della tradizione, ricordi e spunti creativi.

Vitaleta Gourmet offre un’esperienza culinaria elegante e raffinata e propone piatti che celebrano appieno la cucina toscana, sfruttando le numerose prelibatezze regionali (pici, fegatini toscani, tartufo nero della Val d’Orcia, aglione della Valdichiana, Chianina, cipolla di Certaldo, pecorino di Pienza, miele toscano, Vin Santo…).

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La pasta secca che viene servita nel ristorante è prodotta dal Mulino Valdorcia, situato a soli 4 km da Vitaleta Gourmet, con il grano senatore cappelli (biologico) che viene coltivato nei campi che circondano il ristorante. La pasta fresca, invece, viene prodotta con un mix di farine di Molino Giuliotti di Montepulciano, in aggiunta alla farina prodotta in proprio dal ristorante. Il grano senatore cappelli ma anche l’olio extravergine di oliva, i legumi e i cereali sono tutti biologici e autoprodotti. Le erbe aromatiche e spontanee utilizzate da Vitaleta Gourmet sono di Il cavolo a merenda di Colle Val d’Elsa: vengono prodotte secondo la metodologia organica, nel pieno rispetto della natura e del consumatore, condividendo i cicli naturali e le tempistiche di madre natura e salvaguardando le peculiarità e la bio-diversità dei sementi.

I menu degustazione

Sono tre le tipologie di menu degustazione a disposizione degli ospiti: il menu “La mi’ terra” (due portate 65 euro, tre portate 100 euro oppure cinque portate 150 euro), il menu vegetariano “Dal campo” (due portate 60 euro, tre portate 85 euro oppure cinque portate 120 euro) e il menu “Al giro con lo chef” (tre portate 120 euro, quattro portate 140 euro oppure sette portate 180 euro).

Tra i piatti in carta troviamo, per esempio, il Bottone di asparagi e ricotta di pecora Fattoria Pianporcino, fondo di verdure, trebbiano ed erbe spontanee o l’Uovo morbido, velo di seppia del Mar Tirreno, lime, tartufo scorzone della Val d’Orcia e la Pralina di fegatini toscani, capperi, Vin Santo, il nostro olio e il Coniglio in porchetta, sedano rapa, bitter Santoni. E ancora: Risotto Carnaroli, ragù d’anatra, aglione della Valdichiana, rosmarino e Magnum di pecorino di Pienza, fave e miele toscano e la Zuppa inglese.

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Tutti i menu includono una selezione di pani fatti in casa e degustazione di olio di produzione propria, pre-dessert e piccola pasticceria.

«È stata mia nonna a insegnarmi a cucinare ed è da lei che ho imparato il rispetto della stagionalità: le verdure provenivano dal nostro orto e l’olio dai nostri ulivi. Il cibo per me è sempre stato un momento di riunione della nostra famiglia per questo ancora oggi considero sacro il pranzo della domenica. Ad accendere la mia passione per la cucina è stato uno zio ristoratore, che a 18 anni mi ha fatto entrare in cucina a Cortona, la mia città natale, e dalla plonge, passo dopo passo, sono diventato chef, cercando di fare più esperienze possibili per accrescere il mio bagaglio tecnico. La mia è una cucina della memoria, non solamente per la presenza dei piatti della tradizione ma anche per i ricordi di viaggio e gli stimoli che mi fornisce l’ambiente che mi circonda», spiega chef Cristiano Milighetti, toscano, classe 1976, con una lunga esperienza nei ristoranti della regione. Chef Milighetti ha un fortissimo legame con il territorio della sua regione e nella cucina di Vitaleta Gourmet riesce a esprimerlo a tuttotondo, dagli antipasti ai dolci, in perfetta sintonia con Amore toscano, il progetto nato per valorizzare la ricchezza regionale, supportando appunto artigiani e produttori locali con un’offerta di prodotti (salumi, formaggi, farine, vini…) a km zero o quasi.

I piatti signature

Il piatto signature dello chef è rappresentato dagli sfiziosi Tortelli ripieni di formaggio guttus, mandorle, tartufo nero della Val d’Orcia, alchermes. Il formaggio guttus utilizzato per realizzare il piatto è quello di Antica Fattoria La Parrina: si tratta di un erborinato di pecora biologico dalle caratteristiche organolettiche uniche, di grande carattere (proprio come il territorio in cui viene prodotto, la Marremma), un formaggio speciale frutto di tecniche artigianali e della grande esperienza dei mastri casari, dal sapore forte e deciso, ben equilibrato tra la dolcezza del latte di pecora e le note piccanti e sapide della muffa blu. Un altro piatto emblema del ristorante è la Guancia di Chianina in dolce forte, patate e porri, cipolla di Certaldo, una preparazione di origine rinascimentale che prende spunto dalla tradizione toscana più antica, realizzata dallo chef in chiave contemporanea, con vino valdorciano e cioccolato.