Bollinger è una delle Maison di Champagne più mitiche, grandi, famose e storiche del mondo, fondata nel 1829 ad Ay, nella Montagne di Reims, da Joseph Jacob Placide Bollinger (i francesi lo chiamavano semplicemente “Jacques” dopo il suo ritorno dalla guerra di indipendenza degli Stati Uniti), da Paul Levieux Renaudin e dall’ammiraglio Athanase Louis Emmanuel Hennequin de Villermont. Bollinger discendeva da una famiglia tedesca originaria del Wurttemberg, trasferitasi in Champagne qualche anno prima per lavorare per una Maison: è qui che Jacques incontra Charlotte Villermont, figlia del Conte, e la sposa nel 1837. Jacques iniziò pian piano anche a spedire Champagne in Inghilterra e nel 1844 riesce a ottenere dalla Regina Vittoria il Royal Warrant, riconoscimento di fornitore ufficiale della casa Reale inglese. Figura determinante per Bollinger è Elizabeth Law de Lauriston Boubers, conosciuta come Lily Bollinger, vedova del nipote Jacque che aveva preso in mano le redini della Maison dopo la morte del marito nel 1941. Malgrado la carenza di manodopera nel periodo di guerra, continuò a produrre e vendere Champagne segnando la storia di Bollinger fino al 1977, anno della sua morte.

Bollinger oggi coltiva e produce autonomamente il 70% delle uve utili per realizzare i propri Champagne, potendo contare su un patrimonio viticolo di 180 ettari, di cui 105 ettari Grands e Premiers cru di Pinot Noir, 46 ettari di Grands e Premiers cru di Chardonnay e 29 ettari nel dipartimento della Marne, coltivati preponderantemente a Meunier (27 ettari). Due parcelle sono addirittura sopravvissute all’epidemia di fillossera. Il restante 30% proviene da uve selezionate e acquistate dagli altri viticoltori, sempre entro il perimetro dei Grands e dei Premiers Crus.

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Vinificazioni in legno (per i millesimati) e il tempo sono due elementi chiave della cifra stilistica di Bollinger, che si uniscono alla scelta di un affinamento sui lieviti bouchon liège, nonché a remuage e dégorgement manuali (si contano sulle dita di una mano i remuer riconosciuti ufficialmente come tali in Champagne).  

Le cantine di Bollinger si snodano per chilometri e chilometri in tunnel scavati del gesso, ed è qui che riposano per anni La Grande Année e La Grande Année Rosé, i due Champagne di punta – assieme a R.D., prodotti solo nelle migliori annate – della Maison. Un vino cult per tutti i Champagna lover, che oggi debutta con l’annata 2015: una nuova edizione, assaggiata in anteprima nazionale oggi al Four Season di Milano, grazie a una premier organizzata da Meregalli (importatore storico di Bollanger per l’Italia) al Four Season di Milano. Il tratto caratterizzante questo nuovo millesimo? La complessità. La Grande Année 2015 è composta per il 60% da Pinot Noir e per il 40% da Chardonnay, mentre La Grande Année Rosé 2015 è composta per il 62% da Pinot Noir e per il 38% da Chardonnay, a cui si aggiunge il 5% di vino rosso La Cote Aux Enfants. La Chef de Cave ajuant di Bollinger, Berenger Fierfort (nelle foto qui sopra), definisce la nuova annata con tre parole: «Intensità, concentrazione e gastronomicità». E noi siamo d’accordo. 

La fermentazione de La Grande Année avviene esclusivamente in piccole botti di rovere (20 anni in media), realizzate e restaurate nella Tonnellerie di proprietà della Maison, che custodisce oltre 3.500 botti. 

La Grande Année 2015 si presenta nel calice di colore giallo dorato, segno della maturità del vino ma anche dei metodi di vinificazione di Bollinger. Al naso emergono sentori di susina, mela, miele. Successivamente spuntano aromi di frutti di bosco e ricordi di mandorla, uniti a tocchi esotici di mango e vaniglia. Al sorso è complesso, carnoso, ricco, con aromi di pugne e agrumi e un acidità di grande piacevolezza. Scaloppa di foie gras, anatra all’arancia e formaggio Cantal sono gli abbinamenti con cui si potrebbe trovare l’apice del piacere. 

La Grande Année Rosé 2015 si presenta con delicate sfumature rosate, profumi di frutta, succo di fragola, mandarino e rabarbaro, mentre al sorso è setoso, con aromi di ciliegia, fragole, arance rosse, in un insieme anche qui di grande struttura e complessità. Perfetto, suggerisce la Maison, in abbinamento ad astice glassato con crema e scorza di agrumi oppure con aragosta a la plancha e clafoutis di albicocche e mandarini. Pizza in rosso, tartare di carne, black angus a nostro avviso saranno di altrettanta soddisfazione. 

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La produzione totale di Bollinger si attesta tra le 2,5 e le 2,8 milioni di bottiglie, di cui La Grande Année rappresenta il 10% della produzione e per l’Italia significa 10mila bottiglie su un totale Bollinger commercializzato in Italia da Meregalli di 250-300mila bottiglie: «In termini di fascia luxury il primo Paese per Bollinger», afferma Corrado Mapelli, direttore Generale del Gruppo Meregalli.