Un calice granitico… mai aggettivo fu più appropriato per descrivere un vino!

Dopo circa 5 anni di lavoro è stata presentata la nuova etichetta di Cantina Valle Isarco; la più giovane cooperativa vinicola dell’Alto Adige, fondata nel 1961 da 24 famiglie; oggi conta 135 soci che coltivano 150 ettari di vigneti in 11 comuni.

Ma torniamo al protagonista. La capitale meneghina è stata scelta per presentare, in anteprima nazionale, un vino unico, studiato, voluto e realizzato dalla “granitica” volontà di Armin Gratl, direttore generale della cantina. Proporre qualcosa di nuovo e innovativo non era facile; lasciando fuori l’acciaio e il legno, si poteva pensare all’anfora, al cemento o alla ceramica, ma questi sono contenitori già usati e che non hanno alcun legame con il territorio della Valle Isarco. «Volevamo fare qualcosa che richiamasse la tradizione e la storia della nostra Valle – spiega Armin Gratl – e avere una vinificazione non in ossidazione, ma che mantenesse il più possibile il gusto del frutto del vitigno. Ci piaceva l’idea di fare qualcosa di unico. Volevamo far affinare un vino in un contenitore che fosse legato ai nostri terreni. Noi abbiamo ben 8 terreni diversi caratterizzati da 8 tipologie di pietre diverse, di queste l’unica da cui si potesse ottenere un fusto era il granito, che si trova soprattutto nella zona nord della Valle Isarco».

Scelto il materiale non restava che scegliere il vitigno e questo non poteva che essere il Kerner, una varietà che affonda le sue radici proprio in terreni granitici. 

Forse pochi sanno che il granito è una delle pietre naturali più belle e versatili che ci regalano le nostre montagne. Tecnicamente si tratta di una roccia di origine vulcanica che si è formata grazie al raffreddamento del magma fuso. È caratterizzato da grande durevolezza e resistenza, bassa porosità e facilità di pulizia e manutenzione. Il Kerner è un vitigno a bacca bianca aromatico nato in Germania, nel 1929, dall’incrocio tra il Riesling Renano e il Trollinger, si caratterizza principalmente per l’alto contenuto di acidità che gli conferisce una freschezza unica.

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Il progetto Granit inizia a prendere forma nel 2018. Nel 2020 si trova il blocco giusto, di circa 20 tonnellate di peso, per ottenere un unico fusto. Un lavoro non semplice; il blocco viene prima diviso in due, per ottenere un cappello e un corpo, e successivamente fresato e limato, il tutto senza alcuna garanzia che all’interno fosse integro e senza cavità. Non senza dubbi, preoccupazioni e tensioni ecco che questa vera e propria “opera d’arte” viene terminata giusto in tempo per ospitare la vendemmia 2020.

Cantina Valle Isarco Granit 960 2020 Kerner Alto Adige DOC

Granit 960 si presenta nel calice con un bel giallo paglierino lucente. Affina 1 anno in un fusto di granito, 1 anno in acciaio e almeno 18 mesi in bottiglia. Tre contenitori inerti per esaltare al massimo le caratteristiche intrinseche del vitigno. Al naso il bouquet è varietale, elegante, complesso e ampio. Si percepiscono subito le note fruttate, litchi, pesca bianca, uva spina, agrume dolce, pompelmo rosa, seguono i fiori bianchi, ailanto, su sottofondi speziati e balsamici. Il secondo naso, e un leggero rialzo della temperatura, regalano note che richiamano il terroir su cui cresce, graffite, sassi bagnati, erbe alpine, menta bianca, e soffi speziati. In bocca la mineralià del vitigno viene esaltata dalla singolare maturazione in botte di granito. Il sorso è diretto, elegante e verticale, il tutto in perfetto equilibrio che regala una piacevolezza di beva che si conclude con una lunga persistenza gusto olfattiva. Nel retrogusto ci lascia il ricordo di una punta di sale dolce. Un vino che non ti stancheresti mai di bere, un sorso chiama l’altro in un alternarsi di eleganti sensazioni che si fondono armonicamente tra di loro. Grazie alle sue caratteristiche promette una grande longevità, sempre se si riesca a resistere alla tentazione di berlo.

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Un vino di cui saranno disponibili solamente 500 bottiglie per ogni annata, tutte numerate. Altre 500 bottiglie circa saranno messe da parte per future collezioni verticali, degustazioni d’eccezione ed eventi.

Granit 960 un vino unico a 360 gradi

Il nome, Granit, come si può facilmente dedurre, viene da “granito” la roccia che gli dà i natali e che lo custodisce, al suo interno, durante il primo anno di vita, mentre 960 sono i litri che può contenere il fusto. «Il Kerner Granit 960 sarà disponibile solo in enoteche accuratamente selezionate e tramite vendita diretta – afferma Gratl – Non è prevista la vendita al settore della ristorazione. Il motivo? Per preservare la sua unicità e il carattere esclusivo, ma anche perché questo vino richiede una spiegazione dettagliata prima del consumo, che non può essere sempre garantita nella ristorazione».

Il packaging e il design di Granit 960, sono studiati nei minimi particolari per comunicare la storia e l’unicità di questo vino: la texture dell’etichetta, la gommalacca, la confezione sono di altissimo pregio, suscitano curiosità, ma soprattutto trasmettono il legame che unisce il vino con roccia da cui tutto ha avuto origini. La bottiglia è chiusa con una gommalacca ruvida ottenuta aggiungendo sabbia di granito, recuperata dagli scarti di produzione, la velina, che avvolge la bottiglia, è color granito, la bottiglia è custodita in un cofanetto che nasconde un cassettino dove è riposto un sacchetto di velluto contenente un pezzo del granito scartato nello scolpire il fusto in cui ha maturato il vino. Si trova poi una tasca dove è posizionato un libretto con la descrizione della genesi e i caratteri unici di Granit 960 e le istruzioni per iscriversi al Club Granit 960, attraverso un sito dedicato (non ancora online, www.granit960.it). Il club consentirà ai membri durante l’anno di prendere parte a eventi speciali dedicati in esclusiva a loro. 

Il prezzo al pubblico in enoteca partirà da 130 euro. 

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