Quando si parla di rosati il pensiero va subito a Mattia Vezzola, uno dei nomi più noti e rispettati nel mondo dell’enologia italiana. Nato sul lago di Garda a Moniga del Garda, paese dove il Sen. Pompeo Gherardo Molmenti nel 1896 crea il primo Rosé da viticoltura dedicata. Sembra quasi un segno del destino per Mattia, infatti, il rosato, per lui, è una filosofia di vita; un vino non facile da realizzare soprattutto se si decide di ottenerlo da vigneti a bacca rossa.

Un viaggio in Francia fu decisivo, qui prende forma la sua filosofia produttiva che ha come base l’importanza di elaborare vini estremamente complessi, raffinati, eleganti e soprattutto longevi, come tutte le etichette di Costaripa, l’Azienda fondata dal nonno nel 1928 e nello stesso anno nasce il primo vino Rosé “Chiaretto di Moniga” con l’antica tecnica “a cappello sommerso”. 

Il suo pensiero enologico si basa sulla valorizzazione delle caratteristiche vocazionali del territorio, con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e alla ricerca di dare senso alle nuove tecniche di coltivazione e vinificazione. 

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Così Mattia Vezzola attraverso l’esperienza, la passione e la sua filosofia di vita ha reinterpretato il profilo caratteriale del Valtènesi Rosè, il vino più rappresentativo del Lago di Garda, rendendolo unico e contemporaneo. Tutto questo è racchiuso in Molmenti 2018 Costaripa Valtènesi DOC Rosè. Vitigni: Groppello, Marzemino, Sangiovese, Barbera. Le viti hanno un’età media di 45 anni, la vendemmia è rigorosamente manuale e avviene alle prime luci dell’alba quando la temperatura dell’aria e dei frutti sono più fresche fondamentali per conservare la croccantezza della buccia. La vinificazione è “a lacrima”, si utilizza il puro fiore ottenuto attraverso lo sgrondo statico prima della fermentazione, ottenendo così un mosto che può essere considerato il “cuore dell’acino”. Il mosto fermenta e si eleva in vecchie tonneaux di rovere bianco da 400 lt per circa 24 mesi, riposa poi in bottiglia per altri 3 anni. Nel calice ha i colori dell’aurora, un tenue rosa lucente e cristallino con delicati riflessi madreperla, che virano verso l’oro rosa con il trascorrere del tempo. Un bouquet suadente, ricco e variegato.  Si va dai sentori floreali, viola, fiori bianchi dolci, ai fruttati, pesche di vigna, pompelmo rosa, mela annurca, melograno, ribes e spezie dolci. Lo scorrere del tempo gli regalano leggere nuances di vaniglia e di pepe rosa. Perfetta corrispondenza gusto olfattiva. Il sorso è un bellissimo centro di bocca, avvolgente, materico e complesso con una originalissima sapidità. Fresco, croccante, verticale, ricco di energia che preannuncia una straordinaria longevità.

Affiancando un calice di Molmenti 2011 si ha la prova tangibile della longevità di questo vino, affascinate, seducente e soprattutto intrigante; un calice che racchiude in sé lo yin e yang, la forza maschile e l’eleganza femminile. Un vino duttile e trasversale che non può mancare in una cantina o su una barca perché capace di risolvere ogni problema di abbinamento.

Ideale con cibi mediterranei, crostacei, tonno cotto o crudo, spada marinato agli agrumi. Carpaccio di vitello o carne bianca in crema di tartufo di stagione. Ma anche un risotto ai conchiliacei e passata rustica di pomodorini gialli.

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