Si avvicinano le feste e si iniziano i preparativi per le cene natalizie: cosa prendere Pandoro o Panettone? Scelta difficile… Partiamo con il narrare la storia del Pandoro. A dare i natali a questo dolce natalizio è Verona, luogo di nascita del pasticcere Domenico Melegatti che per primo, il 14 ottobre 1884, brevettò questo soffice dolce a forma di stella presso il Ministero di Agricoltura e Commercio del Regno d’Italia. Su l’Arena nel marzo del 1894 comparve un avviso pubblicitario che così diceva: “Il Pasticcere Melegatti…avverte la benevola e numerosissima sua clientela di aver allestito un nuovo dolce per la sua squisitezza, leggerezza, inalterabilità e bel formato l’autore lo reputa degno del primo posto nomandolo Pan d’oro.” 

Sembra che l’ispirazione per il pandoro arrivi da un dolce della tradizione veronese, il Levà, preparato in città la notte della Vigilia di Natale. Domenico Melegatti lo arricchì aggiungendo lieviti, più burro, aumentò la dose delle uova e allo stesso tempo eliminò ciò che riteneva superfluo.

Pochi sanno che a Verona il pandoro non è l’unico dolce tipico delle festività natalizie, troviamo anche il tradizionale Nadalin. Nato alla fine del XIII secolo per festeggiare il primo Natale della famiglia Della Scala divenuti Signori di Verona. Un dolce, molto simile al pandoro, poco lievitato, non molto alto, ricco, sontuoso, a forma di stella ad otto punte, in onore delle otto famiglie principali della città.

Leggi anche:
Basilico erba regale

Piccole foglioline verdi, dal profumo inconfondibile il basilico è tra le piante aromatiche più usate in cucina, soprattutto del mediterraneo. Pochi sanno che è originario dell’India e venne introdotto in…

Una curiosità sulla storia del pandoro è legata alla tradizionale forma a stella a otto punte di questo dolce diventato il simbolo del Natale in Italia, che sembri arrivi da un disegno del pittore impressionista Angelo Dall’Oca Bianca, depositato da Melegatti insieme alla ricetta.  Per il nome la storia vuole che un garzone, di fronte alla prima fetta del nuovo dolce illuminata da un raggio di sole, esclamò stupito: “l’è proprio un pan de oro”. 

Il pandoro e le sue caratteristiche

Quale sia l’antenato del pandoro poco importa a Natale in Italia è impossibile, o quasi, non trovare il pandoro su tutte le tavole. Il “pandoro di Verona” fa parte dei prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto ed è composto da: lievito madre, tuorlo d’uovo, zucchero, farina, burro di cacao, burro, bacche di vaniglia, sale. Ha una lavorazione lunga e laboriosa. Fondamentale è la preparazione del lievito madre, lo si rimpasta almeno 3 volte con aggiunta di acqua tiepida e farina; si aggiunge il tuorlo d’uovo, lo zucchero, il sale, la vaniglia e la farina. Con il burro, il burro di cacao e il tuorlo d’uovo si fa un’emulsione, la si aggiunge all’impasto e si lascia riposare per 30 minuti in cella; poi si esegue la pezzatura dell’impasto nei formati richiesti, il tutto ritorna in cella per riposare altre 12 ore al termine delle quali il prodotto viene infornato e quindi lasciato raffreddare negli stampi. Quando è freddo si può levarlo dagli stampi per il confezionamento. L’aspetto è la caratteristica forma troncoconica a coste laterali con sezioni ortogonali a stella con 8 punte. Prima di servirlo viene ricoperto di un impalpabile nevicata di zucchero a velo vanigliato. Deve risultare molto soffice con una alveolatura fine, irregolare e l’interno si deve staccare a fiocchi morbidi.

Come servire il pandoro

Leggi anche:
Hofstätter Michei di Michei Müller Thurgau 2021 Vigneti delle Dolomiti IGT

Esotico al naso, profondamente aromatico, con tocchi di tiglio e acacia, ma anche di mela verde. In bocca sorprende per la mineralita, che si amalgama magistralmente a sentori fruttati che…

Il pandoro si può gustare da solo accompagnato da un calice di vino dolce, magari spumante, ma lascia spazio alla fantasia. Il pandoro è simpatia, buono da solo e più ancora in compagnia, già perfetto con una spolverata di zucchero a velo, ma anche accompagnato da una crema.

Albero di Pandoro

1 pandoro

600 g mascarpone

150 g prosecco

150 g zucchero a velo

frutta a piacere

In una ciotola mescolare il mascarpone, lo zucchero a velo ed il prosecco freddo versato a filo. Amalgamare bene il tutto e far riposare la crema ottenuta per 15/20 minuti nel frigorifero prima di utilizzarla sul pandoro.

Prendere il pandoro e tagliarlo a fette per la sua larghezza. Su un piatto da portata mettere una fetta, distribuire la crema dal centro fino alle punte. Posizionare un’altra fetta sopra la prima sfalsando le punte rispetto alla precedente. Ricoprirla di crema e ripetere l’operazione finché non si arriva alla punta. Decorare a piacere con la frutta che preferite.