Antonio Camillo Tinto di Spagna, Mediterraneo e Granè

Antonio Camillo è un custode della Maremma Toscana in ogni sua sfumatura, un instancabile ricercatore di vigne e territori dove ci sia da esprimere la gioia e il gusto del vino della Maremma. Oltre al lavoro di consulente ed enologo per conto di tante cantine arrivate al successo e alla notorietà, dal 2006 ha la sua linea di vini, solo da uve autoctone e storiche del territorio. La sua passione sono infatti i vecchi vigneti, di età compresa tra 40 e 50 anni, che generalmente prende in affitto per periodi lunghi (12 anni). Il suo credo è la naturalità senza dogmatismi, rame, zolfo, biologico e minimo impatto sia in campo che in cantina dove usa solo (se serve) legno grande.

Antonio Camillo Tinto di Spagna Igt Toscana 2021

Da sempre in Maremma la grenache viene chiamata Tinto di Spagna o direttamente “Spagna” nonostante nei libri si continui a leggere “alicante”. In ogni caso l’idea qui di Antonio Camillo è quella di rendere onore ad una uva che da semprte convive alla grande con il sangiovese nel morellino ma non ha avuto la dovuta dignità vinicato da solo. Qui invece l’idea è capire e studiare l’espressione della grenache maremmana evitando gli eccessi di dolcezza cui speso il vino ci ha abituato anche in questo contesto. LA vigna non ha molti anni di età ma già dimostra eleganza e forza. Naso con frutto succoso tra lampone albicocche e mirtillo, fresco vivace e con tocchi di macchia mediterranea pepe e incenso. Al sorso si presenta con energia e calore ma ben frenati da una nota rinfrescante anche tattile di zenzero e acidità , il tannino è delicato e aiuta a chiudere in dolcezza.

Costa circa 42 euro

Antonio Camillo Mediterraneo Igt Toscana 2023

Un tempo il vino di ingresso in casa Camillo era il “litro”, vino da beva per eccellenza. Oggi si passa al formato classico da 0,75 ma il ritmo rimane lo stesso, indiavolato modernissimo e fruttato in maniera sfacciata. Da uvbe ciliegiolo, grenache (aka tinto di spagna) e carignano, scatta dal bicchiere e si arrampica al naso in maniera vivacissima, è pepato e fresco, floreale e speziato, giovanissimo e baldanzoso., Retrogusto di ciliegia e susine, viola ed elicriso, sorso piacevolissimo dolce e che riconcilia con il mondo e con il MEditerraneo, terra di unione, pace e bellezza da immaginare senza divisioni e barriere. Non è un caso che parte del ricavato vada a ONG che si occupano di migranti e accoglienza in senso largo. Un vino non deve far politica, siamo d’accordo, ma è anche vero che quando sei sul Mediterrtaneo e fai vino vista mare nostrum è davvero difficile immaginare steccati, divisioni, guerre e drammi sull’acqua come quelli cui assistiamo ogni giorno. Questo vino racconta la storia di un patrimonio enoico e culturale comune e lo fa con semplicità e gioia, non è cosa da poco.

Costa circa 15 euro

Antonio Camillo “Granè” Igt Toscana 2023

Tra i nuovi vini di Antonio Camillo, ormai esperto e navigato esploratore dei vigneti in Maremma, zona Morellino di Scansano e oltre nonchè enologo consulente di molte cantine in zona, merita un bello spazio questo carignano in purezza, rarità in Toscana ma tipologia piuttosto diffusa nella “vicina” Sardegna via mare. Rispetto ai modelli sardi qui si gioca in scioltezza e il territorio toscano ci mette del suo a far emergere note di viola e ciliegia che richiamano il sangiovese e poi altre più scure e carnose che lo avvicinano maggiormente al modello sardo. Frutti scuri, timo, finocchio e leggera nota di cuoio poi cannella, elicriso e rosmarino, sorso di visciole e rafano con tocchi vegetali inconsueti e stuzzicanti, sorso ampio e con belle falcate di dolcezza e ariosità senza che tannino arrivi mai a disturbare, anzi semmai a snellire e rilanciare il tutto.