L’8 marzo, nella Giornata internazionale dei diritti della donna, istituita dalle Nazioni Unite, si festeggiano le conquiste sociali, politiche ed economiche ottenute nel corso di secoli di lotta per la parità dei diritti. Ma, è anche l’occasione per riflettere sulle violenze che le donne subiscono ancora oggi e sulle discriminazioni che limitano la loro libertà, per una consapevolezza su quanta strada c’è da fare.

In Italia, anche quest’anno, per celebrare questa giornata al meglio all’insegna della cultura e della scoperta del territorio, l’ingresso ai musei, parchi archeologici, castelli, ville e, in generale, ai luoghi della cultura statali, è gratuito per le donne. Solo per citarne alcuni da non perdere: Palazzo Ducale di Mantova, il Parco Archeologico di Pompei, i musei statali delle Marche, il Museo Egizio di Torino, i Musei Civici di Roma, la Pinacoteca di Brera, Villa d’Este e Villa Adriana a Tivoli.

Noi di fancy magazine vogliamo celebrarla raccontandovi alcune storie di vino e di cibo al femminile, storie di successo, che possono essere d’esempio e d’ispirazione, consapevoli comunque che per la parità di genere in termini di carriera lavorativa è ancora lontana.

LE DONNE DEI MASI

Il ruolo della donna nei masi altoatesini, e in generale nelle aziende agricole, è sempre stato quello di jolly, e oggi è ancora così. La contadina fa un po’ tutto: si prende cura dei figli e dei nonni, si occupa dell’orto, cucina e prepara le conserve, dà da mangiare agli animali. Negli agriturismi che fanno parte dell’associazione altoatesina Gallo Rosso è lei che si occupa degli ospiti, della pulizia degli appartamenti, della preparazione delle ricche e abbondanti colazioni con i prodotti freschi e genuini del maso; tuttavia, non disdegna di salire su un trattore se c’è bisogno o di aiutare nei lavori di fatica nei campi che di solito svolgono i contadini. In tante situazioni, è proprio la contadina che gestisce completamente il maso. Al giorno d’oggi fare la contadina è una vera e propria scelta e le soddisfazioni che ne derivano sono tante.

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Franziska Bauer e i due figli Sebastian e Maximilian

Franziska Bauer del maso Gschnofer a Terlano, ad esempio, sin da bambina aiutava nei campi per la raccolta, ma, crescendo, ha scelto di fare la scuola di geometra e per diversi anni ha esercitato quella professione, senza però lasciare mai il lavoro di contadina al maso di famiglia. Entrambi i lavori le davano soddisfazione, quando però si è deciso di destinare il maso ad agriturismo entrando a far parte del circuito di Gallo Rosso, Franziska ha deciso di fare la contadina a tempo pieno.
Ciò che le piace del suo lavoro è l’essere attiva e creativa in vari settori. Il maso Gschnofer, infatti, insieme alla viticoltura e alla frutticoltura, ha anche una bottega dove si possono acquistare i prodotti del maso e una “stube” creativa dove realizzare, insieme a Franziska, dei lavoretti con materiali naturali. Per l’8 marzo il piatto da portare in tavola è uno: il Kaiserschmarrn, tipico dolce altoatesino, una dolce omelette condita con conferttura di frutti rossi e spolverata di zucchero a velo. 

Poi c’è Nathalie Bellutti, prima di diventare contadina nel maso Ansitz Rynnhof di Termeno, che produce vini di ottima qualità, ha studiato scienze agrarie a Vienna; negli anni di studio si è concentrata sulla viticoltura e in particolare sulla protezione delle piante. Dopo essersi laureata, ha lavorato diversi anni nella ricerca, ma nel 2015 ha deciso di andare a lavorare al maso con suo padre, indirizzandolo verso l’agricoltura biologica e Bioland. Dal 2021 è Nathalie a gestire il maso con l’aiuto di suo marito: 3 ettari di viti, da coltivare con gli ostacoli delle temperature estreme, delle malattie e dei nuovi parassiti, e l’intero processo dalla viticoltura fino alla vendita del vino. Grazie al solido lavoro di squadra, al coraggio di intraprendere alcuni cambiamenti e ad una certa sensibilità femminile, Nathalie porta avanti il maso con orgoglio, riuscendo a conciliare l’essere madre al lavoro. Inoltre, si è guadagnata un ruolo importante nel business del vino. Il piatto perfetto per festeggiare le donne, secondo Nathalie? Asparagi con salsa bolzanina. E noi siamo d’accordo.

Johanna Aichner è un’artigiana contadina che produce manufatti in lana lavorata all’uncinetto per il marchio Gallo Rosso. Nel suo maso Hoferhof a Lagundo, alleva le pecore dalle quali ricava gran parte della lana che le serve per i suoi lavori. Johanna segue tutto il processo di lavorazione della lana: tosa le pecore, lava la lana, la asciuga, la carda e la fila. Poi la lavora con l’uncinetto, strumento che le ha insegnato a utilizzare la madre. Inizialmente Johanna ha avuto alcune difficoltà prima di raggiungere il risultato che immaginava per i suoi lavori, ma poi, piano piano tutto ha preso corpo: cuscini per sedie, tappeti, coperte, federe, centrini e molto altro. L’8 marzo a tavola per lei è all’insegna dei piatti di pesce, «magari uno spaghetto alle vongole», dice.

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Il mondo del vino è uno di quelli che meglio si è aperto ad una leadership femminile

Roberta Cenci

LE DONNE DEL VINO

Roberta Cenci in copertina

Roberta Cenci è alla guida, con il marito Saverio Notari, di Compagnia del Vino, una delle realtà distributive più importanti del mercato italiano. «Il mio quotidiano – racconta la Cenci – è pieno di casi imprenditoriali femminili di successo. Penso a Ca’ del Baio gestita per la quasi totalità da donne; a Pol Roger che ha come presidente del consiglio direttivo una donna; alla cara Silvia Maestrelli che nel 2006, ha concluso trattative estenuanti con una miriade di possidenti terrieri dell’Etna per costruire quella che oggi è la mappa meravigliosa dei terroir di tenuta di Fessina. Il mondo del vino è uno di quelli che meglio si è aperto ad una leadership femminile. Il cambio di passo che si è avuto a partire dagli anni 90, dopo lo scandalo del metanolo, ha alzato l’asticella delle competenze richiedendo agli imprenditori italiani di settore una più alta qualificazione. Il modello Alfa del proprietario-contadino-vignaiolo-venditore non reggeva la competizione in un contesto che chiedeva maggiori garanzie. Con la specializzazione anche le donne hanno avuto una chance: sapevamo fare le stesse cose, talvolta anche meglio di loro».  Anche qui però le disparità ci sono: la parità di diritto conquistata nei diversi ambiti non garantisce automaticamente la parità di fatto. «Dobbiamo combattere la convinzione – prosegue la Cenci – che per essere considerate al pari di un collega uomo, dobbiamo agire come agirebbe un uomo. Compagnia del Vino, la nostra azienda, è stata per anni un’azienda con il 70% di quote rosa e abbiamo portato risultati eccellenti». E così, in alto i calici per l’8 marzo: «Con il Blanc de Blancs Pol Roger – conclude Roberta – abbinato a delle tapas gourmet».

Mimma Posca è la fondatrice di Classy Wines, brand nato nel 2023 che seleziona le cantine e le etichette più pregiate al mondo in tema di vini e Champagne. Si tratta della prima società di importazione e distribuzione di Vini Fine & Champagne fondata e guidata da una donna. Oltre alla prima copertina nel 2018 di Forbes Italia e il conseguente inserimento nella lista delle 100 Donne Vincenti, Mimma Posca ha ottenuti riconoscimenti anche da parte di The Economist e CEO Italian Awards, oltre ad essere stata Direttrice Commerciale ed AD per Pommery. Per la festa della donna cosa consiglia di stappare? «Il mio vino preferito, ovvero lo Champagne Tsarine Rosé Brut. Ha un sapore delicato e deciso allo stesso tempo, che identifica questa cuvée di personalità».

Sara Marconi si occupa dal 2007 della carta dei vini di Attico sul Mare di Grottammare, locale che gestisce assieme al fratello Simone. Cura con eleganza e raffinatezza una carta dei vini che vanta 400 bottiglie tra etichette nazionali e internazionali. Dopo essersi diplomata al liceo artistico, Sara inizia il percorso da sommelier: la sua passione per il vino nasce quasi per caso, durante i suoi viaggi in giro per il mondo, trovandosi in luoghi di grande tradizione enoica. Sara dichiara di portare nel cuore una tipologia particolare di vino: lo Champagne Nature da uve Pinot Nero, poiché «mi rispecchio molto in questa tipologia di vino, in quanto sono una donna frizzante, spontanea e molto naturale.  Il Pinot Nero è un’uva molto imponente, dritta, verticale, decisa. Ecco, questa sono io». E questo è il vino che consiglia di stappare per celebrare le donne di tutto il mondo.

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Passiamo ora a chi il vino lo produce. Cinzia Canzian è l’anima intraprendente e artistica di Le Vigne di Alice, cantina veneta dedita alla produzione di Prosecco originali nella zona di Conegliano-Valdobbiadene, secondo il motto “Life is a bubble”. Il nome Le Vigne di Alice rende omaggio alla nonna Alice, un tempo proprietaria di una taverna dove serviva il vino prodotto assieme al marito a partire dalle varietà tradizionali delle colline di Conegliano e Valdobbiadene. Nei 5 ettari vitati su cui si estende la tenuta Le Vigne di Alice la produttrice Cinzia Canzian alleva principalmente la Glera, varietà semi-aromatica alla base del Prosecco. Oltre alla Glera viene coltivato qualche filare di altri vitigni tipici del territorio, quali Verdiso, Boschera e Marzemino. I suoi vini hanno una personalità unica, come lei, che per la Festa della Donna consiglia Alice Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Extra Dry, «un vino trasparente ma deciso, come noi donne».

Nel cuore della Sardegna, tra i venti del mare e il granito della Gallura, risiede Daniela Pinna, agronoma e Donna del vino, che porta avanti con passione e dedizione l’eredità familiare presso Tenute Olbios. Ólbios, il nome che gli antichi Greci diedero a questa terra felice e ricca, riflette il profondo legame di Daniela con il territorio e con il Vermentino, un vitigno coltivato dalla sua famiglia da tre generazioni. Come presidente del Consorzio di Tutela del Vermentino di Gallura DOCG, Daniela si impegna a tutelare e valorizzare il patrimonio enologico della sua terra, coniugando la tradizione con la modernità. Guida Tenute Olbios con una visione che mira a produrre vini distintivi e rappresentativi della Sardegna, puntando sull’ecosostenibilità e sulla valorizzazione delle varietà autoctone. Daniela cura personalmente le vigne, rinnovando parte dei vigneti e valorizzando quelli più antichi, seguendo principi di coltivazione naturale che rispettano l’ambiente e preservano la biodiversità. Tenute Olbios, con il suo Lupus in Fabula, rappresenta un’eccellenza nel panorama vitivinicolo, offrendo uno dei migliori esempi di Vermentino di Gallura DOCG. E dietro a questo successo c’è Daniela Pinna, una Donna del vino che, con la sua determinazione e la sua competenza enologica, porta lustro e visibilità alla sua amata terra.

Giovanna Neri e la figlia Diletta

Nella suggestiva cornice tra Montalcino e le dolci colline della Val d’Orcia, troviamo la figura forte e determinata di Giovanna Neri, donna coraggiosa, esempio di determinazione e resilienza, che ha saputo trasformare le sfide in opportunità, diventando un punto di riferimento nel mondo del vino. Alla guida della cantina Col di Lamo, Giovanna porta avanti con passione e impegno la sua visione di produzione vinicola, lasciando un segno indelebile nel panorama toscano. L’eredità familiare è stata un punto di partenza, ma anche di confronto per Giovanna: nonostante la sua grande passione per il vino, la tradizione favoriva sempre i figli maschi. Con determinazione e coraggio, Giovanna ha affrontato questa sfida, decidendo di cedere la sua quota della cantina di famiglia e di avviare la sua azienda agricola. Un gesto che ha segnato l’inizio di una nuova avventura, caratterizzata da sacrifici e rinunce, ma anche da grandi soddisfazioni. Oggi, Col di Lamo è riconosciuta a livello internazionale per la qualità dei suoi Brunello, frutto della dedizione e dell’esperienza di Giovanna, oggi coadiuvata dalla figlia Diletta. Grazie al suo lavoro instancabile e alla sua visione innovativa, Giovanna continua a lasciare il segno nel mondo del vino, confermandosi come una delle protagoniste indiscusse delle storie di successo al femminile.

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Infine, un nome tra i più noti nel mondo del vino: Marisa Cuomo, una donna il cui coraggio e determinazione hanno trasformato i sogni in realtà, dando vita a una delle cantine più rinomate d’Italia. La sua storia inizia in modo fiabesco, con un padre che, durante la guerra, viene salvato da una donna – la sua prima visione al risveglio dai campi di battaglia – di cui si innamora perdutamente. Questo amore impossibile porta alla sua decisione di portarla con sé in Italia, travestita da soldato, perché potesse essere ammessa con l’inganno a bordo di una nave militare. Marisa, undicesima di tredici figli, inizia la sua carriera a 12 anni come sarta in una maglieria locale, ma il suo destino prende una svolta quando suo marito le propone di avviare un’attività propria e nel 1980, come dono di nozze, fonda per lei una cantina a suo nome. Da quel momento, diventa sinonimo di eccellenza nel mondo del vino, grazie al successo dei suoi vini, con il Fiorduva in cima alla lista delle sue nove etichette. Premiata con l’Oscar del vino, Marisa è una presenza costante nella sua azienda, sempre la prima ad arrivare e l’ultima ad andarsene. «Solo lei è capace di lavorare e, contemporaneamente, tenere in braccio i bimbi e prendersi cura di tutti», riconosce il marito Andrea Ferraioli, testimone del coraggio e della forza di Marisa, donna straordinaria che ha saputo affrontare ogni sfida con grinta e passione.

LE DONNE AI FORNELLI

Ada Stifani è la prima chef in Umbria capace di ottenere la Stella Michelin e attualmente guida la brigata di cucina del ristorante perugino Ada Gourmet. Leccese di origine, Ada rimane affascinata dalla cucina della madre, donna capace di grandi piatti, e dal lavoro del padre, macellaio esperto anche di prodotti ittici. Inizia così fin da bambina a osservare e memorizzare ricette e tecniche, formandosi inizialmente da autodidatta, spinta da una passione che l’ha portata a intraprendere una carriera professionale di successo, iniziata tra piccoli ristoranti umbri. Per la festa della donna, la chef non ha dubbi su cosa portare in tavola: «Il topinambur cotto nel malto di nocciola, cipolla di Cannara al malto d’orzo, sedano rapa e gelato di grano». Una portata in cui gusto ed eleganza si incontrano con una delicatezza e un amore tutto femminile.

Restiamo in Umbria per incontrare la direttrice di sala de L’Acciuga, ristorante stellato di Perugia, Nadia Moller si occupa anche della cantina, che conta su circa 500 etichette di vini, e ha anche progettato una particolare selezione di cocktail, tra cui spiccano il suo signature “Il Chinotto”, preparato con amaro al rabarbaro, sweet ‘n sour, succo di mela, o il “Firenze-Fujian”, una rivisitazione del Negroni. E per l’8 marzo? «Mi è impossibile selezionare un unico vino, come il mio preferito, personalmente credo che il vino sia sentimento. Indubbiamente uno dei miei vitigni preferiti è il Sangiovese (non me ne vogliano le altre regioni, ma prediligo quello toscano). Mi emoziona sempre, in tutte le sue forme».

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Ingredienti per 4 persone 600 g di code di gambero sgusciate 60 g di Gorgonzola DOP 2 dl di besciamella 1 cucchiaino di senape forte 1 ciuffo di erba cipollina…

Queste donne sono solo una piccola parte di tutto l’universo femminile che ogni giorno si sveglia con il sorriso e combatte per i propri sogni e quelli dei loro figli. A loro brindiamo con grande ottimismo. Il futuro è donna.