Il detto “Una ciliegia tira l’altra” non potrebbe essere più vero, regina incontrastata del mese di giugno, rossa, succosa e ricca di virtù ecco la ciliegia.

Ciliegie, amarene o duroni: qual è la differenza?

Originario dell’Asia minore il ciliegio può appartenere a due specie differenti: Prunus Avium, il cosiddetto ciliegio dolce, da cui si raccolgono le ciliegie dal gusto equilibrato tra dolce e acido, consumate al naturale come frutta fresca. Queste si suddividono in due macrocategorie dette rispettivamente tenerine, a polpa tenera e generalmente di colore rosso scuro, e duracine (o duroni) dalle dimensioni più grandi e con una polpa soda. Il Prunus Cerasus, o ciliegio acido, produce quelle varietà come amarene, visciole e marasche, nelle quali prevale la componente acida, che vengono utilizzate prevalentemente nella preparazione di confetture, frutta candita, sciroppi e liquori.

La ciliegia tra miti, leggende e superstizioni

Nella mitologia la pianta di ciliegio era sacra ad Afrodite, dea dell’amore, in quanto i suoi frutti portano fortuna alle persone innamorate. Una credenza che sembra continuare in Sicilia dove si dice che tutte le dichiarazioni d’amore fatte sotto un ciliegio, siano destinate a durare per sempre.

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In Oriente il sakura, il fiore di ciliegio, è il simbolo del Giappone, fiorisce e sfiorisce in pochi giorni per cui rappresenta il senso effimero della vita, la sua fragilità unita alla bellezza, ma anche la rinascita. Narrano le leggende che i bianchi fiori mutarono il loro colore in rosa a causa del sangue dei valorosi guerrieri caduti in battaglia e sepolti proprio sotto questi alberi, scelti anche dai samurai per il suicidio rituale. Secondo le antiche leggende sassoni, invece, nel cavo degli alberi di ciliegio si nascondono le divinità che proteggono i campi. Nella letteratura antica, la ciliegia è indicata come il “Frutto del Paradiso”. Si dice che contando i noccioli rimasti nel piatto le ragazze possono prevedere quando si sposeranno, recitando in sequenza: “quest’anno, l’anno prossimo, un giorno, mai”. L’ultimo nocciolo è quello che dà la risposta, un po’ come le margherite. Un’altra credenza dice che per avere del buon vino bisogna piantare in mezzo al vigneto un albero di ciliegio. Diffusa è la credenza secondo cui la prima volta dell’anno che si mangiano le ciliegie si possono esprimere tre desideri.

Le varietà delle ciliegie 

Da Nord a Sud l’Italia è ricca di varietà di ciliegie. Ecco la Ciliegia dell’Etna DOP color rosso vivo, peduncolo lungo, croccante, polpa succosa, gusto dolce e nota acida quasi assente. Tra le IGP possiamo trovare la Ciliegia di Vignola a cui appartengono due tipologie: tenerine, piccola con una polpa tenera e succosa, tra queste rientra la Moretta di Vignola Presidio Slow Food; duroni, più grosse, con una polpa soda e croccante. Ciliegia di Marostica IGP color rosso inteso tendente allo scuro, cuoriforme, polpa piuttosto soda, succosa e dolce. La Ciliegia Ferrovia, rossa la buccia e dall’interno rosato, soda, croccante e particolarmente gustosa. Tre le più rare troviamo la varietà Graffione bianco, dalla buccia giallo chiaro con sfumature rosse, polpa bianco giallastro e dal sapore dolce con leggero retrogusto amarognolo.

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La Ciliegia Bella di Garbagna, presidio Slow Food, ha un color rosso brillante, polpa molto croccante, in Piemonte viene usata per il boero: un cioccolatino fondente al cui interno si mette una ciliegia sotto spirito. La Ciliegia di Castelbianco, fa parte dei prodotti Arca del Gusto di Slow Food, si divide in due varietà: cantun giancau con una colorazione rosso pallido, pasta piuttosto dura e gusto gradevolmente dolce e cantun negrau più scure. Nel Parco Nazionale del Vesuvio ecco la Ciliegia del Monte, inclusa nel registro PAT del MIPAAF, si caratterizza per il colore che varia tra il rosa e il rosso, con sfumature giallognole da un lato e una vaga punteggiatura bianca dall’altro, soda, carnosa, con un sapore prevalentemente acidulo.

Proprietà e benefici delle ciliegie

Piccole ma dalle grandi virtù le ciliegie sono ricche di sostanze nutritive come vitamina A, B, C e sali minerali. Hanno un basso contenuto calorico, solo 38 calorie, tra gli zuccheri è presente il levulosio, adatto anche per i diabetici. Hanno un potere antiossidante, grazie alle antocianine che prevengono i danni da radicali liberi, proprietà depurative e diuretiche. Buona la presenza di melatonina, sostanza che aiuta il riposo notturno. Hanno un alto contenuto in beta-carotene perprotezione cutanea, inoltre l’apporto in flavonoidi, oltre a stimolare la produzione di collagene aiutano a tenere sotto controllo il colesterolo. Grazie all’acido malico stimolano l’attività del fegato. I peduncoli si possono utilizzare per preparare tisane diuretiche.

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Le Ciliegie in cucina

Dolci o salate con le ciliegie si possono preparare tantissime ricette. La versione dolce è la più comune: si va dalla gustosa confettura, al clafoutis o la classica crostata, ma anche la torta foresta nera o lo strudel alle ciliegie. Sono perfette usate come guarnizione per un semifreddo o una golosa cheesecake. Le ciliegie, ma soprattutto le amarene possono essere usate per preparare una salsa da abbinare ai formaggi semi stagionati, carne di maiale, arrosti o selvaggina. Nelle Marche troviamo il Visner un vino rosso dolce fermo aromatizzato alle visciole.