Pio Cesare è sinonimo di Barolo e di tradizione familiare. «La nostra famiglia – racconta Federica Boffa – ha iniziato con il Barolo quando questo vino era solo all’inizio. Il bisnonno di mio padre, da vecchie stalle nel cuore del centro di Alba, costruì una cantina tra le mura romane. Il nonno Boffa, ingegnere alla Innocenti di Milano, per amore lasciò l’azienda nel 1942 per dedicarsi alla cantina ereditata dalla moglie, salvandola dalla chiusura. Nelle sue etichette aveva fatto disegnare le medaglie conquistate alle esposizioni internazionali dal 1881, l’anno di fondazione della cantina di famiglia. Scavò quattro piani sottoterra, ideò un rivoluzionario sistema di pompe che ancora funziona.».

Emozione e passione nelle parole della giovanissima Federica Boffa, 5° generazione di produttori di vino ad Alba, che ha preso il timone dell’azienda di Famiglia dopo la prematura morte del padre. Durante una degustazione all’Enoluogo di Milano Federica ha presentato i suoi vini e ha raccontato come tutto è iniziato con Cesare Pio, che per primo ha viaggiato tantissimo per portare i suoi vini in Europa, come attestano i timbri sul suo passaporto, uno dei primi rilasciati in Italia. 

Pio Cesare, differenziandosi dalla maggior parte dei produttori, inizialmente aveva scelto di non produrre Barolo da cru, infatti, da sempre questa tipologia era il risultato delle uve migliori delle vigne. Con il Barolo Ornato, nato in un terreno vocato, tutto è cambiato e sulla stessa scia, dopo 30 anni, è arrivato con vendemmia 2015 il Barolo “Mosconi”.

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Tutti i vini sono prodotti, fermentano e maturano nella storica cantina, tra le poche ancora operative nel centro storico di Alba, risalente al ‘700. È stata costruita su quattro livelli di cui uno addirittura al di sotto della falda del fiume Tanaro. Qui, con una temperatura e un’umidità perfette e costanti, i vini più preziosi maturano all’ombra delle antiche mura romane, già mura di cinta della città.

Barolo Mosconi 2019

Barolo “Mosconi” di Pio Cesare proviene dall’omonima MGA, Menzioni Geografiche Aggiuntive, di Monforte d’Alba, una sottozona che da origine a vini di trama tannica unica con equilibrio, finezza e longevità. Questo vino è ottenuto da una selezione di uve Nebbiolo provenienti dalle viti più vecchie ai Mosconi, ultima acquisizione di 10 ettari nel 2014 della famiglia. La vinificazione è in acciaio e affina per circa 30 mesi in botti di rovere e una piccola parte in barriques per i primi 12 mesi. Il calice regala un bouquet diverso dove oltre alle note di piccoli frutti neri di rovo, mirtillo, prugnolo, acai, troviamo note speziate e balsamiche, rosmarino, tabacco dolce, un frutto in gelatina e soffi di vaniglia. La complessità percepita al naso continua con l’esame gustativo, ai tannini morbidi si affianca freschezza e sapidità, con una bellissima sensazione glicerica. Un calice immediato seppur complesso e con una grande capacità di invecchiamento.

Prezzo circa 120,00 euro