Si sa, il buongiorno si vede dal mattino e la colazione è molto importante. Gli studi dimostrano, infatti, come il primo pasto della giornata serva a risvegliare il metabolismo e a darci la giusta dose di energia. Negli ultimi anni la colazione italiana si è evoluta: è ora possibile iniziare la giornata non solo con brioches e cappuccino, ma anche con pesce, cacciagione e specialità delle cucine di tutto il mondo, dalla Francia all’Africa, passando per la Danimarca.

Perciò, che si tratti di una moderna colazione giapponese, di un sacchetto di carta colmo di brioches e panini al formaggio, di burritos, bagel e salmone affumicato, che siano dim sum cinesi o pancake alla banana, ecco come iniziare bene la giornata in queste 22 caffetterie d’Italia selezionate da noi in cui fare colazioni buonissime.

Egalité, Milano

La boulangerie di via Melzo ha appena inaugurato il suo secondo locale in uno dei luoghi più iconici di Milano, Piazza San Simpliciano a Brera, quartiere bohémien per eccellenza. Il nuovo negozio richiama i temi fondativi della cultura popolare francese, come la rivoluzione, le corti e i loro personaggi, con re, imperatori, rivoluzionari e contadini che fieramente brandiscono una baguette o un croissant.

Cosa si mangia? Oltre all’immancabile pane, frutto di una lunga ricerca su impasti, lievitazioni, farine e tecniche di panificazione, la nuova specialità di Égalité è il Roll Croissant,una versione à la française dei famosi croissant circolari, inventati da Scott Cloe de La Fayette Bakery di New York. Fragrante, profumato e leggero, viene proposto con farcitura al cioccolato o al pistacchio e lavorato con farina proveniente da un piccolo mulino nel cuore della Francia e cremosissimo burro francese. Spiccano anche croissant, pain au chocolat e Cruffin al caramello, serviti con spremute fresche, tè, caffè e cappuccino. Si possono provare anche le quiches e il famoso croque-monsieur, una fetta di tarte Tropézienne, di tarte tatin o un éclair.

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Fòla, Milano

Pasticceria, gastronomia e bottega di quartiere inaspettata lungo la Martesana: tutto questo è Fòla, che significa favola, fiaba, ma anche sciocco, folle dal sostantivo piemontese “folairà”. Greens & Sweetsè il claim del multiforme progetto a cura delle socie Tine, Luna e Claudia, la cui visione è orientata all’healthy, all’attenzione verso l’ambiente e il Pianeta e alla rigorosa selezione dei fornitori locali. Il menu segue la stagionalità degli ingredienti, insieme al ritmo della natura e a pasticceria affonda le sue radici nella tradizione belga con uno sguardo rivolto oltremare.

Cosa si mangia? Da assaggiare i dolci da colazione tra croissant e viennoisserie, pain au chocolat, Baulus con crema di mandorle (da provare anche salati), Danish con albicocche e timo o in versione salata con funghi e uova di quaglia. E ancora, le strepitose torte come la Frangipane alle mandorle, Pumpkin Pie, Sablé Breton con curd e meringa, la torta di mele, noci e cannella o la Double coffee cake. Da bere sono ottimi espressi e cold brew, oltre a MIA Kombucha, succhi bio, iced latte, tè e tisane biologiche.

L’Ile Douce, Milano

Aperto nel 2017 in zona Isola, il bar pasticceria d’ispirazione francese (con sala da the) guidato dal giovane e talentuoso pastry chef Fabrizio Barbato ricerca l’eccellenza assoluta. L’elevata qualità delle materie prime, la perfezione nella tecnica, l’esperienza e la passione sono le caratteristiche dei moderni, golosi e brillanti dolci, in una cornice di raffinata accoglienza.

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Cosa si mangia? Suddivisi fra Signatures, sempre presenti, e Saissonier, che seguono il ritmo delle stagioni, la colazione da L’Ile Douce propone viennoiserie, fragranti croissants riempiti al momento, realizzati esclusivamente con burro francese, lo stesso scelto dal Maestro Pierre Hermè, Pain au chocolat e grandi classici della tradizione come il Frangipane, la crostata di ricotta e visciole, la confettura dei dolci della nonna o le piccole delizie salate, tra croissants, focacce, bagel e quiche. Torte, monoporzioni, mignon, macarons, croissant, biscotti e semifreddi si accompagnano perfettamente alle proposte di caffè monorigini selezionati, centrifughe fresche, succhi biologici, spremute ed estratti.

Dolzeto, Milano

Se siete stati in locali che hanno fatto la storia della gastronomica veneziana come Rizzardini, Tonolo o Dal Mas, potrete immaginarvi Dolzeto ancor prima di entrare. Un luogo caldo e un po’ magico, in cui fin dal primo mattino veneziani e non entrano e ordinano al banco caffè e sfoglia. La patron Sandra Tasca conserva questo ricordo di casa e l’ha riproposto a Milano con Dolzeto (in dialetto “dolcetto”), la pasticceria come una volta che ricorda i forni veneziani in cui ogni giorno vengono sfornati frolle, sfoglie, lievitati e Pandoro tutto l’anno.

Cosa si mangia? Fin dal mattino, si possono gustare le specialità del pastry chef Giorgio Saccone: cornetti classici, integrali, vegani, farciti al momento, Veneziane alla crema, Buondì alla marmellata e Kranz. Ci sono anche torte e monoporzioni come quella di castagne (senza glutine), la classica crostata di frutta, fino all’amor polenta e i biscotti Meliga, Pevarini e Pan del Doge. Ma il vero protagonista di Dolzeto è il Pandoro, sfornato 12 mesi l’anno: pandorini dolci accompagnati da creme e confetture, ma anche salati con i gusti classici dei tramezzini veneziani, come Sopressa e Asiago, Radicchio e formaggio, Cotto e funghi. Da assaggiare necessariamente a Natale, la limited edition più veneziana di sempre: il Pandoro al Select,il bitter nato a Venezia nel 1920.

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142 Restaurant, Milano

Con le sue cinque vetrine in corso Colombo 6 a Milano, il ristorante e caffetteria capitanato da Sandra Ciciriello è dedicato al pasto più importante della giornata: la colazione-brunch. Materie prime d’eccellenza per una proposta gourmet sia dolce che salata adatta a tutti i palati, da martedì a domenica, dalle ore 8 in poi.

Cosa si mangia? Per quelli che “la colazione è rigorosamente dolce”, il laboratorio di pasticceria dello chef Nello Barbieri offre un’ampia scelta di golosità, a partire dai leggendari croissant alla francese, vuoti, farciti con crema alla vaniglia, gianduia, pistacchio o integrali al miele, che accompagnano i croissant vegani e quelli mignon. L’offerta prosegue con girelle, saccottini e danesi, waffle homemade e dolci come la Sabbiata al Gianduia, il Banana Bread e la Cake alle carote. Per gli amanti della colazione salata, da provare gli irresistibili panini al latte farciti con affettati freschi o salmone e, dalle ore 10, i leggendari Bun, come il Polpo al Cuore (perché quando lo mangi non puoi che innamorarti) con polpo arrosto al tè nero, maionese di acqua di polpo, pomodoro secco calabro e insalata, e Bun Bun Polpetta, con polpette di manzo avvolte da sugo di pomodoro datterino e salsa di parmigiano. Non possono mancare le uova alla coque, servite con pane tostato, burro e marmellata.

Il tutto da accompagnare al caffè miscela 100% Arabica realizzata su misura da 142 in collaborazione con Marco Colafranceschidi Coffee Hat, alle diverse miscele di Specialty Coffee o alle spremute e centrifughe del giorno, tra cui la 142, con ananas, mela, zenzero e lime, Ace, con arancia, carota e limone oppure A vostra fantasia, scegliendo tra ananas, mela, lime, zenzero, arancia, pompelmo, limone, sedano, cetriolo, carota e finocchio.

Boutique Vergani, Milano

Vergani è da 70 anni il panettone dei milanesi. Dal 1944, quando Angelo Vergani avvia il suo piccolo laboratorio di pasticceria in viale Monza, sino ad oggi, con 600 mila panettoni sfornati tutto l’anno, speciali perché fatti come vuole l’antica tradizione, con la stessa cura artigianale. Due boutique in corso di Porta Romana e in via Mercadante (Loreto) che sono l’omaggio a una soffice tradizione tutta milanese.

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Cosa si mangia? A metà fra bottega e caffetteria, le Boutique Vergani sono il luogo ideale dove gli appassionati del dolce simbolo di Milano potranno acquistare il vero Panettone tradizionale Vergani (e le versioni speciali) sempre fresco, ogni giorno dell’anno, o concedersi il lusso di iniziare la giornata con l’originale colazione milanese: una fetta fragrante di Panettone e una tazza di Barbajada. Veri e propri “showroom del Panettone” creati per restituire a Milano la peculiarità di una tradizione antica, in cui il Panettone viene “interpretato” in sfiziose ricette.

Hygge, Milano

Se siete amanti della colazione salata, del Nord Europa, del brunch e degli Smørrebrød, questo è il posto ideale. In danese, il termine Hygge significa “trascorrere del tempo in un ambiente confortevole con chi si ama” (non esiste una vera e propria corrispondenza italiana) e infatti da Hygge si sta bene e si mangia ancora meglio.

Cosa si mangia? Il menu è d’ispirazione scandinava e si può comporre a proprio piacere: pane, burro e marmellata, serviti su un tagliere di legno con fiocchi di cereali e mandorle, uova strapazzate con bacon, uova pochè con salmone e egg in a hole, insalata con avocado, ceci e pere, sesamo nero e ravanelli, le buonissime Patate Hasselback con salsa remoulade, yogurt di montagna, frutta fresca, torte artigianali e Wienerbrød del giorno (dolci danesi con crema pasticcera). Da assaggiare il piatto tipico danese, lo Smørrebrød (anche in versione vegana) a scelta tra hummus, carote speziate, sesamo, menta e avocado con chutney alla barbabietola e agrumi. Da accompagnare alla selezione di Specialty Coffee.

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Dolce Reale, Montichiari (Brescia)

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Premiata con Tre Torte Gambero Rosso, la pasticceria bresciana è guidata dal maître pâtissier Maurizio Colenghi, le cui parole d’ordine sono precisione e rigore, e raccontano molto anche dei suoi dolci. Il Maestro Ampi vede fra i suoi principi fondamentali la qualità delle materie prime: per il cioccolato, il pasticcere utilizza Domori, il burro, è invece il belga Korman. Le altre materie prime vanno dai limoni del Garda alle pesche di Collebeato.

Cosa si mangia? I classici mignon sono impeccabili: dai bignè (cioccolato 71%, nocciola di Langa, chantilly, allo zabaione) alle tartellette con frutta, dai golosi trancetti alla grande maestria nella lavorazione del cioccolato, declinato in una curatissima pralineria e dolci come mini Sacher o Fiamme al fondente 71%. Tra le torte alcuni imperdibili, come Martina (pan di Spagna al cioccolato con bavarese allo zabaione) e Mikibi, biscuit al caffè con crema al mascarpone. Eccellenti i grandi lievitati, al pari di croissant, pain au chocolat, torte di rose, veneziane, girelle con uvetta e il delizioso cordiale.

Gaudenti 1971, Torino

Gaudenti 1971, Torino

Nato dalle ceneri della famosa pasticceria Peyrano, in un locale storico completamente rinnovato, Casa Gaudenti è un centro nevralgico di eccellenze unico, in grado di riunire i torinesi dalla colazione all’aperitivo. Viennoiserie, caffetteria e focaccia a cui si aggiungono le proposte di cucina, gelato e cioccolato.

Cosa si mangia? A colazione Gaudenti 1971 propone croissant alla francese, vuoti o farciti al momento con sei tipologie di creme fatte in casa o confetture Agrimontana (crema, pistacchio, Gianduja, zabaione, zlbicocca, frutti di Bosco), il pain au chocolat e i pancake, la veneziana e il cannolo con crema pasticcera, i biscotti e varie scelte di torte da credenza, tra cui pesca e amaretti, caprese, pere e cioccolato e una piccola selezione di mignon e monoporzione. Per gli amanti del salato, c’è invece spazio per le focacce, dallo stracchino alle olive, i tramezzini e i toast, i croissant salati e i panini mignon, proposti di giorno in giorno con farciture differenti.

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Pasticceria Lorenzetti, San Giovanni Lupatoto (Verona)

Pasticceria Lorenzetti, San Giovanni Lupatoto

Dal 1970 Pasticceria Lorenzetti è uno dei punti di riferimento veronesi per chi cerca dolci sfiziosi e prodotti genuini. Guidata dal Maestro Daniele Lorenzetti, aperta dal martedì alla domenica, offre la possibilità di acquistare un’ampia scelta di delizie dal banco pasticceria, iniziando la giornata con il piede giusto con una colazione a base di prodotti realizzati con lievito madre naturale (dalle paste, ai pasticcini, ai biscotti) senza l’uso di conservanti o coloranti.

Cosa si mangia? Ogni mattina si può godere di tutta la fragranza e la morbidezza che solo un prodotto appena sfornato può dare. Oltre alla selezione di dolci, croissant, pasticcini, paste e biscotti, è possibile gustare, ad uno dei numerosi tavoli interni al locale, anche una selezione di prodotti di caffetteria, succhi di produzione propria e naturalmente torte, anche personalizzabili. La specialità della pasticceria è L’Agostin, un delicato lievitato artigianale prodotto tutto l’anno al profumo di limone. Da provare anche il Nadalin, un pandolce a stella predecessore del pandoro, e la Veneziana al vin Recioto DOCG.

Caffetteria Goppion, Mestre (Venezia)

Caffetteria Goppion, Mestre (Venezia)

Un nuovo concept firmato dalla storica torrefazione di Preganziol (Treviso): il locale di Mestre dal 1974 è considerato una “bandiera” Goppion, con la sua vasta offerta di molte miscele a silos e caffè molto curati. Ancora più accogliente, ora è il perfetto luogo di incontro per le persone che vogliono chiacchierare davanti a una tazzina di caffè e un croissant. Al centro della parete la scritta illuminata “Bevilo Buono”, il payoff di Goppion che descrive la filosofia dell’azienda e da sempre si fa portavoce della cultura del caffè fatto a regola d’arte, a casa come al bar.

Cosa si mangia? Naturalmente è il caffè è il protagonista dell’offerta Goppion, da scegliere tra diverse miscele da macinare al momento, come si faceva una volta. Arabica e Robusta lavorati secondo tradizione per esaltare i loro segreti e il profumo delle terre di provenienza (Etiopia, Honduras, Guatemala, Brasile, India).

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Mamm, Udine

Mamm, Udine

Dopo Mamm Ciclofocacceria nasce Mamm Pane, da un’idea di Roberto Notarnicola e della moglie Chiara di proporre un locale dinamico in cui la produzione di pane si sposa con la colazione e la pasticceria da forno. Inaugurato a giugno 2020, Mamm Pane è l’impresa in cui la pugliesità si esprime a 360 gradi, in cui i pani rotondi simbolo di convivialità e condivisione ne sono la prima espressione. La filosofia è la stessa del primo locale ossia utilizzare il lievito madre per gli impasti, lo stesso che una decina di anni prima gli era stato donato da una donna salentina. A questo si aggiunge un’attenta selezione delle farine sempre integrali o semi-integrali, che sono da grani autoctoni di varie regioni e che sono alla base di pani di grande pezzatura.

Cosa si mangia? Mamm propone un “Giro d’Italia a km 0” tra prodotti locali e Presidi Slow Food. Protagonista la focaccia barese, sì (quella con pomodorini, olio evo e origano​), ma anche best-seller come la Toastaccia, l’Amatriciana, la Fricaccia e il Puglia Pork, oltre a prodotti da forno come brioche, pane e marmellata e pasticciotti.

Forno Brisa, Bologna

Forno Brisa, Bologna

Il forno bolognese si definisce Specialty Bakery:un modello all day che fonde panificazione e caffetteria, dove la qualità presuppone selezione, conoscenza e studio della filiera per offrire ai clienti trasparenza e consapevolezza. Nato nel 2015 come panificio di quartiere, Forno Brisa si è ben presto evoluto seguendo l’ispirazione dei modelli nord europei. Così come aveva fatto per il pane, ha iniziato un lungo percorso di studio e di ricerca per restituire al caffè la sua essenza politica in grado di far bene e tutelare i territori e le persone.

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Cosa si mangia? Per la proposta della colazione, Forno Brisa offre una selezione di prodotti da forno vegani, che non contengono ingredienti di origine animale. Scelta che si inserisce nel percorso di ricerca legato al concetto di benessere condotto insieme al nutrizionista Ferdinando Giannone, con il quale il forno sta mettendo a punto il bilanciamento nutrizionale di tutti i dolci serviti negli store e in particolare nella proposta della colazione per una pasticceria quotidiana. In accompagnamento, una scelta di Specialty Coffee provenienti da piccole piantagioni del mondo, selezionati per gusto e pratiche di coltivazione sostenibili.

Chocolat, Ferrara

Chocolat, Ferrara

A pochi metri dal Duomo di Ferrara, in una piccola piazzetta adiacente, sorge dal 2010 la Pasticceria Chocolat di Cristiano Pirani. Il locale si presenta con un ampio bancone che valorizza la grande scelta di paste da colazione con lievito madre ed oltre 40 referenze di lievitati per la prima colazione. Sugli scaffali, invece, si offrono alla vista creme spalmabili, dolci in vasocottura, dolci tipici, grandi lievitati e biscotteria, tutti di produzione propria.

Cosa si mangia? La proposta di Chocolat comprende lievitati, piccola pasticceria, monoporzioni, tavolette di cioccolati ricercati e di diverse origini, praline con oltre 50 gusti assortiti tra frutta, frutta secca, spezie e miscele di cioccolati con diverse intensità e caratteristiche. Non possono mancare cremini, torroni e gelatine di frutta. Varia la scelta di caffè, che segue la stagionalità, tra monorigini, biologici e miscele che possono essere preparati in espresso con metodi alternativi come moka, V60 e Chemex. Nella selezione beverage di produzione propria, sono presenti tè in foglia e freddi, succhi di frutta freschi, cioccolate in tazza (bianca, al latte, fondente, al caramello e senza zucchero) crema al caffè e crema ghiacciata al cioccolato.

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Palazzo BelVedere, Montecatini Terme

Nel cuore della Toscana, il wellness hotel aperto da circa un anno accoglie i suoi ospiti nel segno di un benessere “dolce”, sempre in armonia con la natura e con il mutare delle stagioni. Al BelVedere arriva chi vuole concedersi una pausa gourmet, con piatti deliziosi, sani e autenticamente locali; chi vuole conoscere il territorio e il glorioso passato di Montecatini Terme, cittadina termale e patrimonio Unesco; chi vuole “stare bene” e riequilibrare mente e corpo con i programmi ispirati ai principi della Medicina Tradizionale Europea e Mediterranea, studiati in collaborazione con la scuola di naturopatia Lumen.

Cosa si mangia? La colazione di Palazzo BelVedere attinge da una dispensa traboccante di cereali toscani, verdure coltivate nell’Orto Botanico di proprietà, vini naturali, olio extravergine biologico, carni da allevamenti non intensivi, specialità di piccoli produttori locali, frutta di stagione e molto altro. La proposta food abbraccia gli ospiti e completa l’esperienza di un soggiorno all’insegna dell’armonia: si possono assaggiare marmellate genuine e formaggi locali, centrifughe ed estratti preparati sul momento, croissant a lievitazione naturale, torte fatte in casa, una selezione di salumi bio e molto altro.

Pandefrà, Senigallia (Ancona)

Pandefrà, Senigallia

Con la recente apertura del nuovo store nel cuore di Senigallia, Francesca Casci Ceccacci, founder di Pandefrà, sperimenta in un format in cui il pane sposa il piacere del caffè e diventa un veicolo di condivisione, conoscenza e divertimento. L’offerta gastronomica nasce dallo studio di Francesca insieme allo chef Lazzaro Pomo, che ha curato l’apertura del ristorante Mercato Trattoria Pop a Senigallia e ha collezionato molte esperienze in Italia e all’estero. Il pane di Pandefrà è l’espressione diretta della terra in cui nasce, la campagna marchigiana: Francesca produce pane di filiera di vari formati, con un’attenzione particolare alle farine e alle tecniche di panificazione, convinta che ogni grano esprima il meglio di sé solo in determinate lavorazioni e pezzature.

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Cosa si mangia? Oltre ai classici prodotti del forno, lo spaccio offre anche un angolo caffetteria dove poter iniziare la giornata con gli Specialty Coffee di filiera oppure con una ricca e genuina colazione a base di pane, olio, marmellata, miele, yogurt, granola e frutta fresca. Non mancheranno i diversi tipi di pane, come il filone casereccio, il miscuglio evolutivo o al farro, quello con segale, mandorle e olive, e naturalmente i dolci: girelle alla cannella, nodini al cardamomo, maritozzi, pain au chocolat, croissant, almond croissant e focaccine dolci alla frutta. Da provare la specialità di Pandefrà: la Pizza al formaggio, in purezza o in versione toast e sandwich con farciture che cambiano ogni mese, seguendo la stagionalità degli ingredienti.

Federico Prodon Pâtisserie, Roma

Federico Prodon Pâtisserie, Roma

Federico Prodon ha sempre avuto una grande passione per la cucina e fin dall’infanzia è sempre stato innamorato dei dolci, attirato in particolare dagli aspetti più tecnici e chimici della pasticceria. Per lungo tempo non ha considerato l’idea di intraprendere una carriera in questo settore, fin quando non si è presentata l’opportunità di partecipare al programma Bake off Italia, punto di svolta che lo ha portato poi a corsi e collaborazioni griffate e, negli ultimi anni, con l’esperienza al Caffé Hungaria. Tre le sedi romane in cui assaggiare le sue creazioni: Borgo Pio, Parioli e al Mercato Centrale di via Giolitti.

Cosa si mangia? Da Federico Prodon, la colazione è speciale: dalla grande scelta di lievitati come i croissant, pain au chocolat, Viennoiserie, maritozzi alla panna, nocciolini alla crema spalmabile con le nocciole di Viterbo e cioccolato fondente, alle monoporzioni e mignon come il Profitterol al cioccolato e la Cheesecake ai lamponi, fino alla pasticceria secca con biscotti e cantucci di vari gusti.

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Caffè delle Arti, Roma

Caffè delle Arti, Roma

Situato all’interno della meravigliosa Galleria Nazionale di Roma, nei pressi di Villa Borghese,la gestione del Caffè è affidata alla famiglia Giannelli, con lo chef Ruggero Giannelli a dirigere la cucina. Gli interni sono da poco stati rinnovati dall’architetta Micaela Midiri insieme all’intervento del Vivaio Margheriti.

Cosa si mangia? Al Caffè delle Arti si può fare una sosta al mattino per la colazione, assaporando dolci fatti in casa come le crostate ripiene con le marmellate delle suore del Monastero Trappiste di Vitorchiano. Il nuovo menu, curato dal resident chef Christian Hubler e lo chef Lorenzo Biamonti, propone piatti classici e creativi che esaltano la materia prima e la stagionalità. Non mancano ricette della tradizione e specialità vegetariane, con la pasta fresca del Pastificio Gatti, quella secca del Pastificio Setaro, le uova di Arianna Vulpiani, il pane di Marè. Da assaggiare l’Uovo, pan brioche e tartufo nero e, per chi non rinuncia al dolce, la Mousse di ricotta con pere al vino rossoe la Crostata di visciole. Da accompagnare sorseggiando il Caffè Paranà, torrefazione romana di proprietà della famiglia Giannelli.

Classico Bistrot, Roma

Classico Bistrot, Roma

In via della Giuliana, nei pressi di San Pietro, un nuovo bistrot dal sapore “Classico” ha aperto i battenti. Anime del progetto due soci che dell’accoglienza e della ristorazione hanno fatto un mestiere: Gianrico Sivori e Georgiana lacramioara Tudorache, mentre in cucina la mano dello chef Roberto Micali ha creato un menu trasversale, un po’ orientato ai piatti del ricordo, con un’anima comfort food e allo stesso contemporaneo e veloce.

Cosa si mangia? A colazione si inizia con i lievitati e le torte, come i cornetti farciti, vegani e integrali, pain au chocolat, strudel, melizia di mele, krafen e la specialità della casa: la Polacca. Per gli amanti dei dolci da non perdere il Tiramisùe i Bignè realizzati con pasta choux, cioccolato al peperoncino e croccantino di nocciole tostate. Una curiosità: molti dei piatti in carta attingono dai ricordi, come le Polpette Zio Armando, dedicate a una figura fondamentale per il patron Sivori: «Lo zio Armando è stata una persona importante per me e la mia famiglia. È da lui che si mangiava la domenica, ci cucinava i piatti della tradizione napoletana e ho chiesto allo chef di metterne alcuni in carta proprio per ricordare i bei momenti passati insieme». Da bere, i grandi classici della caffetteria: espresso, ginseng, orzo, cappuccino e latte macchiato anche senza lattosio, infusi e cioccolata calda, senza tralasciare estratti di frutta, spremute e tè.

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Julietta Pastry and Lab, Roma

Julietta Pastry and Lab, Roma

A Romeow mancava la sua Julietta. Così, da un’idea di Valentina de Matteis, ideatrice di Romeow Cat Bistrot, oggi prende vita Julietta Pastry and Lab, la prima pasticceria gourmet vegetale a Roma. Così come nel 2014 Romeow Cat Bistrot fu il primo ristorante della capitale a proporre una cucina vegetale ricercata, incentrata sul green e sul cruelty free, in cui sono i gatti i veri padroni di casa, oggi Julietta vuole essere una pasticceria di quartiere con un cuore internazionale, un luogo altamente inclusivo, con una bottega di prodotti vegani come formaggi, salse, verdure fermentate e kombucha.

Cosa si mangia? Da Julietta vengono utilizzati solo i migliori ingredienti vegetali, senza ingredienti di origine animale. Il menu, affidato alle mani della chef Barbara Giovanetti, è composto da tante opzioni, anche d’ispirazione transalpina: macarons, New York rolls, Lemon tarte, mousse al cioccolato e frutti di bosco, monoporzioni crudiste e non, biscotti, lievitati, pastiera, ma anche classici della pasticceria romana in chiave vegana, come il maritozzo con la panna e la crostatina di ricotta e visciole. Se amate il salato, potrete gustare mini quiche, club sandwich e torte salate.

Casa Manfredi, Roma

Casa Manfredi, Roma

Una delle migliori pasticcerie con caffetteria di Roma, dove la pastry chef Giorgia Proia sforna croissant (e non solo) come se non ci fosse un domani. Casa Manfredi, sia nella sede di viale Aventino che da Casa Manfredi Teatro (Piramide), è il posto ideale per una colazione come si deve, tra proposte di pasticceria italiana e francese.

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Barconi, Palermo

Malick, Leslie e Christine sono arrivati in Sicilia da Gambia, Ghana e Costa d’Avorio, con le loro storie non semplici da raccontare. A Palermo hanno trovato un posto sicuro nel mondo: stiamo parlando di Barconi, la gelateria sociale e pasticceria di Moltivolti, impresa sociale nel cuore di Ballarò. Un progetto realizzato grazie alla Fred Foundation e alla Fondazione Svizzera Haiku Lugano, che si avvale del supporto tecnico di Antonio Cappadonia, uno dei più noti Maestri Gelatieri in Italia, volto ad integrare all’interno della comunità economica giovani palermitani insieme ai migranti provenienti dall’africa centrale e dal Maghreb.

Cosa si mangia? Barconi è un punto di dolce ritrovo dedicato ad avventori del mercato e abitanti del quartiere per gustare un ottimo gelato artigianale. Ma non solo: lo chef di Moltivolti Antonio Campo e la pasticciera Mara Gorgone hanno creato una piccola produzione di dolci, torte e lievitati da colazione. Un luogo strappato all’incuria, che nel corso degli ultimi anni è stato a più riprese ‘adottato’ dalla comunità del quartiere, ripulito da immondizia e detriti e tenuto in vita dagli abitanti e dai commercianti della zona. Qui, oltre a pane e panelle, è possibile godersi una bella colazione o bere un caffè in un angolo speciale di Ballarò: piazzetta Mediterraneo.

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