Chiudete gli occhi e immaginate la zona di Valdobbiadene cinquecento anni fa, il Rinascimento nella campagna veneta, dove Andrea Palladio progettava ville che avrebbero segnato la storia dell’architettura per sempre arrivando fino ai giorni nostri, e pittori come Tiziano, Lorenzo Lotto e Jacopo Palma Il Vecchio facevano scuola a livello internazionale. Il paesaggio veneto immortalato dal pennello degli artisti diventa metafora e fenomeno eminentemente veneziano della riscoperta della natura e della sua rappresentazione, prima ancora della codificazione come genere che avverrà soltanto a fine Cinquecento. Le tele immortalano il paesaggio veneto che, nel corso di questo secolo, muta significativamente di aspetto per l’introduzione di nuove colture e tecniche agricole.

È in questo periodo che si colloca, nel 1542, la prima testimonianza che attesta la presenza della famiglia Bisol nel cuore storico della porzione di terra famosa per la produzione del Prosecco Superiore, ovvero il territorio “Chartice”, l’attuale collina di Cartizze. Un susseguirsi di proprietà lunga 21 generazioni che nel 1875 vede la costruzione della cantina attiva tutt’ora, scavata nella roccia come le grandi “caves” spumantistiche d’Oltralpe, oggi scrigno che custodisce vecchie etichette di valore storico inestimabile.

La cantina Bisol, oggi di proprietà del Gruppo Lunelli (Cantine Ferrari), è situata nel cuore della bucolica campagna di Conegliano, nella zona storicamente eletta per la produzione del Prosecco Superiore, dove la condizione microclimatica è ottimale: ventilazione costante, perfetta esposizione solare e giusta escursione termica. Qui, ogni lavorazione è effettuata rigorosamente a mano non solo per mantenere integra la qualità delle uve e delle vigne, ma anche perché i terreni scoscesi e difficilmente accessibili se non a piedi obbligano a praticare una viticoltura eroica, rendendo arduo e impegnativo ogni intervento in vigna.

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Poche aziende possono vantare una storia così lunga, così come un ventaglio di produzione così variegato, che mira a fotografare in bottiglia ogni microzona di provenienza delle uve, mantenendo un’identità unica per ogni diversa etichetta: la Glera, l’uva simbolo del famosissimo spumante veneto, è una delle più sensibili alle variazioni microclimatiche e di terroir.

Abbiamo degustato sei delle otto etichette prodotte da Bisol e ve le raccontiamo.

I Gondolieri Prosecco di Valdobbiadene Superiore Millesimato Bisol 1542

Rappresenta un’interpretazione molto contemporanea in termini stilistici e sostanziali del Prosecco, con l’obiettivo di trasmettere, pulizia, trasparenza e divertimento. In quest’ottica rientra anche la gradazione alcolica di 10,5% vol.

Ve lo abbiamo raccontato qui https://www.fancymagazine.it/news/venezia-e-i-gondolieri-nel-nuovo-prosecco-bisol1542/ in occasione della sua presentazione, nell’ottobre 2022 a Venezia, perché quest’etichetta è, come esplicita il suo nome, un omaggio al simbolo di questa città: i gondolieri.

Costa circa 16 euro

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Crede Prosecco di Valdobbiadene Superiore Docg Brut Bisol 1542

Deve il suo nome a termine dialettale con cui viene localmente chiamata l’argilla, di cui sono ricchi i terreni del Valdobbiadene. Grazie a un basso dosaggio zuccherino, porta in risalto le caratteristiche varietali dell’uva Glera: al naso profuma di fiori bianchi, fiori di campo e aromi fruttati di mela e pera, mentre al sorso il perlage è fine e il gusto è vivace e teso, caratterizzato da una notevole freschezza sapida e minerale.

Costa circa 13 euro

Relio Rive di Guia Extra Brut Prosecco di Valdobbiadene Superiore Docg Bisol 1542

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Prende il nome da chi a queste terre ha dedicato una vita, ossia Aurelio Bisol, chiamato affettuosamente “Relio”: in suo omaggio sono state scelte le uve provenienti dai migliori vigneti, filari scoscesi dove solo la passione e la tenacia del viticoltore eroico riescono a trarre i frutti. Avvolgente e vivace al naso, profuma di fiori di pesco e di mandorlo, di biancospino e gelsomino, con accenni di tiglio e di acacia. Il sorso si bilancia tra  morbidezza, freschezza e sapidità, itutta giocata sui fiori bianchi e le erbe di campo.

Costa circa 20 euro

Cartizze Dry Prosecco di Valdobbiadene Superiore di Cartizze Docg Bisol 1542

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Elegante e cremoso, nasce nella collina migliore della Valdobbiadene, a circa 300 metri di altitudine. Al naso sprigiona profumi ricchi e intensi di tanti fiori bianchi, erbe aromatiche, mandorle e frutta esotica, mela verde, pera e pesca bianca con leggeri tocchi agrumati. I. Il sorso è croccante, cremosoo, avvolgente, fresco, agrumato, sapido e minerale.

Costa circa 25 euro

Jeio Extra Dry Prosecco di Valdobbiadene Superiore Docg Bisol 1542

La linea “Jeio” è stata creata per rispecchiare l’anima più giovane del Prosecco, in grado di rendersi attraente in giro per il mondo, da Tokyo a New York. Blend dove la Glera si sposa a piccole percentuali di Chardonnay, Pinot Bianco e Verdiso (vitigno a bacca bianca che sembra essere originario della zona dei Colli Euganei, ma dal Settecento “naturalizzato” nella zona di Conegliano-Valdobbiadene), questa etichetta è spontanea e schietta: profuma di frutta, fiori di campo e delicate erbe aromatiche, mentre in bocca è vivace, piacevole, espressivo e rinfrescante.

Costa circa 10 euro

Jeio Brut Prosecco di Valdobbiadene Superiore Docg Bisol 1542

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Blend di Glera, Chardonnay, Verdiso e Pinot Bianco, si tratta di una bottiglia in cui freschezza e mineralità sono i tratti distintivi. I profumi sono delicati e croccanti, con aromi fruttati intersecati a sensazioni floreali e a tocchi di erbe selvatiche, mentre al sorso è smart, snello e beverino, fresco e minerale; con un lieve retrogusto ammandorlato.

Costa circa 11 euro