“Ritorno” è il rientro nel luogo di provenienza o il tornare a un luogo. Un tornare per capire e interpretare il presente … prepararsi per il futuro. 

L’Italia o Enotria, come la chiamavano gli antichi, è ricca di vitigni a volte poco conosciuti e spesso in via di estinzione. Per salvaguardare e recuperate questo patrimonio di cultivar unico, che altrimenti andrebbe perso, nasce l’associazione G.R.A.S.P.O., (Gruppo di ricerca ampelografica per la salvaguardia e preservazione dell’originalità e della biodiversità viticola) che, coinvolgendo alcune realtà italiane e produttori, porta avanti questo progetto.

Carla Benini Edoardo Ventimiglia, produttori visionari in Maremma e proprietari di Sassotondo, non sono nuovi a questi progetti infatti, negli anni Novanta, hanno fatto rivivere il Ciliegiolo recuperandolo dalla storia, così come, negli ultimi anni, con il Nocchianello. 

L’incontro con G.R.A.S.P.O., associazione fondata da Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi, sembra scritto nelle stelle o meglio nel terroir, e non poteva che dare un nuovo input per “Ritorno”; un progetto che nasce dalla volontà comune di ricerca e salvaguardia ma anche un ritorno di Edoardo Ventimiglia alle origini. Ritorno, infatti, non è un nome casuale: il Barone Gaetano Ventimiglia, nonno di Edoardo, direttore della fotografia con collaborazioni illustri, tra i quali Hitchcock, era proprio catanese. Fondatore della squadra di calcio della città nel 1909, primo presidente e capitano della stessa. Ritorno è un progetto che si trasforma in un vino del ricordo, che celebra anche lo stretto legame di Edoardo Ventimiglia con la città dell’Elefante.

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E adesso…. beh parliamo, finalmente, del vino: Ritorno è un Etna Bianco Superiore ottenuto da Carricante in purezza, proveniente dal vigneto degli Eredi Di Maio, nella prestigiosa Contrada Caselle, foglio 19, particella 117, nel comune di Milo sul versante est dell’Etna, a 800 metri s.l.m. Un piccolissimo cru da cui si sono ottenute sole due vasche seguite passo, passo dal famoso enologo Federico Curtaz. La vinificazione è in acciaio a cui segue un affinamento in un due tonnaux da 300 litri. 

Ritorno 2021 si presenta nel calice con giallo paglierino lucente. Il bouquet regala note che parlano del mediterraneo, di agrumi, foglia di limone, note di frutta bianca, mela verde, tocchi di vaniglia, minerale e pietra bagnata. Un vino ancora in evoluzione, è stato imbottigliato solo il primo di settembre. In bocca è sapido e verticale, ricco di gusto, con un bellissimo centro bocca e con una leggera nota tannica, notevole anche la PAI. Un sorso non basta, dopo il primo ne servono altri per comprenderlo meglio e vedere la sua evoluzione nel calice…o questo è solo un modo per dire che ha una bellissima beva.

Ritorno non è solo un vino di grande carattere e personalità, ma il racconto di una storia, un sogno e soprattutto l’intento di salvaguardare il patrimonio di biodiversità italiano. Duecento Magnum numerate, vendute esclusivamente tramite Proposta Vini, i cui proventi andranno a finanziare la ricerca, condotta dall’Università di Catania, sulle cultivar autoctone da salvaguardare e da far riemergere nella storia della viticoltura dell’Etna e del nostro paese. 

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