Il nostro racconto non può non cominciare che da una cuoca contesa da mezza Sicilia. Per ora i Mazzei, antica famiglia toscana, da quando nel 2003, hanno assunto le redini di Tenuta Zisola se la tengono ben stretta. Siamo in uno degli angoli più belli della Sicilia, a poca strada da Noto, centro del Barocco meridionale. Solo un uomo del calibro di Andrea Camilleri potrebbe forse portargliela via. Certo di cuoche sopraffine sull’isola non ne mancano, tuttavia, la signora minuta e modesta in cucina conta più di chiunque altro. La mattina presto è già operativa e dopo avere preparato una gustosissima colazione, chiede e indica al fattore dove recuperare la menta per le melanzane. Cucina e parla e ride in dialetto per tutta la giornata con la sua aiutante e tutti coloro che entrano ed escono dal suo regno.

È importante questa premessa per introdurre uno o più vini. Primo perché ci troviamo sul continente Sicilia, secondo perché per apprezzare al meglio i vini sarebbe sempre necessario degustarli proprio nel contesto in cui sono concepiti. A cominciare proprio dalle persone che vivono la cantina e tutto ciò che la circonda giorno per giorno. E Zisola è una grande tenuta agricola, con oltre i vigneti, gli ulivi, alberi da frutta, erbe e piante. C’è quasi tutto quanto par imbandire la tavola.

Poi la sera nel baglio di Contrada Zisola spuntano un vino e una ricciola al forno cucinata divinamente.  Un abbinamento da leccarsi i baffi. Il vino è praticamente un’anteprima. Il Catarratto Contrada Zisola, un bianco freschissimo, ma con una struttura davvero importante. New entry con l’annata 2021, il Catarratto si aggiunge al solo altro bianco dell’azienda, il Grillo Sicilia DOC Azisa. Come tutti i vini di Zisola anche il Catarratto ha origine da vigneti con impianto ad alberello, che dal 2023 sono certificati a conduzione biologica, anche se in questo come in tante altre aree vitivinicole della Sicilia, la viticoltura non avrebbe bisogno di tanti incartamenti burocratici per essere riconosciuta come biologica. Soprattutto quando i conduttori delle vigne hanno la lunga esperienza e sapienza quale quella della famiglia Mazzei.

«Abbiamo impiegato cinque anni in ricerche e viaggi per trovare il luogo che facesse per noi. Infine, nel 2003 abbiamo acquistato questa tenuta. Cinquanta ettari di terreno a cui ci siamo dedicati con lo stesso spirito autentico che coltiviamo nel Chianti e in Maremma», ci dice Filippo Mazzei e aggiunge: «Qui avrei voluto produrre solo vini rossi, poi mi sono ricreduto». La tenuta è stata acquistata per la sua posizione, ma visitando i vigneti quel che emerge è un suolo calcareo e ricco di scheletro davvero notevolissimo, che dona un’impronta profonda e una personalità marcata a tutti i vini di Zisola.

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Francesco e Filippo Mazzei

La priorità della cantina sono i vitigni autoctoni, come il giovane Catarratto, appunto. Eppure noi siamo rimasti incantati anche da un altro vino tra gli altri, Effe Emme, Petit Verdot Sicilia DOC in purezza, sempre accompagnato dai piatti della cuoca più contesa della regione.