Il “World Pizza Day” è la giornata attesa da tanti milioni di amanti per questo straordinario pilastro della cucina italiana. Istituita nel 2017 quando la pizza ha ufficialmente ricevuto il titolo di “Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’Unesco”, questa giornata la celebra in tutta la sua bontà e varietà di gusti e preziosi ingredienti.

Apprezzata e imitata in tutto il mondo, sappiamo che se la pizza Margherita ha i natali nella Napoli del XVIII secolo in omaggio alla regina da cui prende il celebre nome, oggi esistono infinite varianti di questa creazione (solo in Italia se ne sfornano 8 milioni al giorno).

Ciascuna pizzeria con il proprio leitmotiv ha un personale patrimonio genetico, un quid che la rende unica. Sarà sempre pizza, ma non sarà mai “solo pizza”. Di seguito vi proponiamo 11 pizze bandiera da tutta Italia assolutamente da non perdere.

10 DIEGO VITAGLIANO, (NAPOLI, POZZUOLI, DOHA)

La “Margherita storica” Diego Vitagliano

Leggi anche:
Bianco di Custoza, “vino delle dame”

https://www.youtube.com/watch?v=f84t58ldp2Y Dal 2005 si chiama semplicemente Custoza, ma per più di un secolo tutti lo conoscevano come Bianco di Custoza, vino aromatico e fresco prodotto tra Verona e il lago…

La "Margherita storica" Diego Vitagliano

“Less is more”: non servono fronzoli per il pizzaiolo n.1 al mondo per la 50 Top Pizza World 2023. La sua preferita, e forse anche quella dei veri pizza lovers, è la margherita, ovviamente napoletana contemporanea, quella con il cornicione ben pronunciato e l’impasto scioglievole come una nuvola che però non rinuncia a un po’ di croccantezza. Un classico che fa capire tanto della qualità dei prodotti e della pizzeria stessa. La sua è una MARGHERITA STORICA: Pomodoro San Marzano DOP, fiordilatte di Napoli, Grana Padano, basilico riccio napoletano, olio extra vergine d’oliva fruttato intenso.

OWAP – ONE WORLD ALL PIZZAS (NAPOLI)

La “Genoveg” di Mauro Espedito

La "Genoveg" di Mauro Espedito

La pizza di Mauro Espedito è una napoletana contemporanea di qualità fuori dal coro. Forte di esperienze all’estero che lo hanno portato da New York a Parigi fino all’Australia, Mauro osa con i sapori e le tradizioni enogastronomiche degli altri Paesi mantenendo la qualità dei prodotti locali e non solo. Dopo la “pepperoni” pizza e la “meatballs” che hanno riecheggiato tra critiche e nuovi amanti, la pizza proposta ora è la GENOVEG: crema di genovese, Gondino stagionato e pomodorino semi-dry. Una pizza semplice ma aperta a tutti i palati, che ricorda Napoli e la sua tradizionale genovese ma la supera e la rende accessibile nella sua versione vegetale. 

Leggi anche:
Risotti iconici da provare fuori Milano

Non c’è nulla che non possa essere risolto con un sorriso e un buon risotto. Tutti lo sanno, Milano è la patria del risotto, uno dei piatti più iconici della…

EXTREMIS (ROMA)

La “Pupacchiella” di Giovanni Giglio, Mattia Lattanzio ed Edoardo Cicchinelli

La "Pupacchiella" di Giovanni Giglio, Mattia Lattanzio ed Edoardo Cicchinelli

Il nome lo preannuncia. La proposta estrema per il pizza day 2024 è la PUPACCHIELLA. Un’esplosione di colori, gusto e qualità. Prodotti selezionati da Ethical Food Selection di Edoardo Cecchinelli per una pizza bomba. Un bilanciamento perfetto tra impasto e condimento studiato da Giovanni Giglio e Mattia Lattanzio. Salsa tonnata, pupacchiella ripiena di tonno rosso crudo, tonno rosso sott’olio Armatore, capperi lilliput di Pantelleria, alici di Cetara Armatore olive verdi di Cerignola, dressing di pupacchiella alla brace, chips di peperone crusco di Teggiano, polvere di olive nere, Mizuna red. E si vola!

SAN MARTINO PIZZA & BOLLE (ROMA)

La Marinara gialla di Alessio Muscas

La "Marinara gialla" di Alessio Muscas

San Martino è l’insegna del gruppo Pizza & Bolle dedicata alla pizza romana. Dietro al bancone c’è il pizzaiolo romano Alessio Muscas, coadiuvato per i topping dallo chef Francesco Azzaretto. Per il Pizza day ‘24 non si può non eleggere una fra le proposte della carta delle marinare: la MARINARA GIALLA – datterino giallo del Vesuvio all’aglio, olive taggiasche, alici sott’olio home made, origano fresco, cucunci ed olio EVO. Croccante e gustosa, colorata e bilanciata fino all’ultimo morso.

Leggi anche:
Lisbona, la lista dei not to miss

Facilmente raggiungibile in circa 3 ore di volo diretto dall’Italia, Lisbona è una meta ideale per ricaricarsi con un ritemprante, divertente e goloso long week end fra buon cibo, movida,…

SANT’ISIDORO PIZZA & BOLLE (ROMA)

La Gricia in agro di Giovanni Nesi

La "Gricia in agro" di Giovanni Nesi

Sant’Isidoro è l’insegna del gruppo Pizza & Bolle dedicata alla pizza napoletana. Dietro al bancone c’è il pizzaiolo Giovanni Nesi, coadiuvato per i topping dallo chef Francesco Azzaretto. La pizza proposta è la GRICIA IN AGRO: fiordilatte dei Monti, guanciale, crema di pecorino romano DOP, cipolla in agrodolce e olio EVO. Un’ode alla romanità con un pizzico di originalità.

SAN BIAGIO PIZZA & BOLLE (ROMA)

Il Rubik all’amatriciana di Mauro Pedone

Il "Rubik all'amatriciana" di Mauro Pedone

San Biagio è l’insegna del gruppo Pizza & Bolle dedicata alla pizza in teglia, ormai super-nota per il virale cubo di pizza di Mauro Pedone. Il RUBIK più richiesto e che proponiamo per il Pizza day ‘24 è il cubo ripieno di AMATRICIANA. Una doppia cottura dell’impasto permette al cuore caldo di mantenere la propria texture senza perdere croccantezza.

FERMENTA PIZZERIA (CHIETI)

La Quel matto di Luca di Luca Cornacchia

La "Quel matto di Luca" di Luca Cornacchia

Da Fermenta l’identità significa territorio. Ci troviamo a Chieti Scalo in Abruzzo e la pizza di Luca Cornacchia e Giorgia Santuccione significa amore per la propria terra. Una circolarità di ingredienti e sentimenti ben rappresentata dalla pizza napoletana contemporanea QUEL MATTO DI LUCA (MARGHERITA SECONDO LUCA): crema di fior di latte, pera d’Abruzzo (presidio Slow Food), pecorino di Farindola (presidio Slow Food), crema di basilico, olio EVO Barone Cilento DOP. Presente non solo pizza contemporanea ma anche in doppia consistenza, doppio crunch e padellino.

Leggi anche:
Grigoletti Gonzalier 2016 Vigneti delle Dolomiti Igt

A Nomi, in Vallagarina, l’azienda agricola Grigoletti rappresenta una delle realtà che meglio testimoniano l’antica tradizione contadina locale, tramandata da più di un secolo: oggi alla guida della cantina c’è…

ALBERTO FARINA PIZZERIA (FERMO)

La “Quella co la salsiccia de fegato” di Alberto Farina

La "Quella co la salsiccia de fegato" di Alberto Farina

Alberto Farina ha iniziato il proprio percorso da autodidatta, specializzandosi nel tempo con svariati corsi di formazione. Dopo varie esperienze apre la propria pizzeria nel giugno 2022 al Lido di Fermo, davanti al mare, raggiungendo subito riconoscimenti come i 2 Spicchi del Gambero Rosso. Il suo stile può definirsi fusion tra la tradizione campana e quella fermano/marchigiana. La sua pizza cotta a legna ha un cornicione sviluppato, una morbidezza pronunciata e dei topping semplici ma che parlano del territorio e delle ricette marchigiane. Simbolo di questa interpretazione è QUELLA CO LA SALSICCIA DE FEGATO: fiordilatte, finocchi gratinati alle erbe aromatiche, salsiccia di fegato Country Pig, ricotta mantecata allo zeste di arancia e polvere di oliva tenera ascolana.

SOFIA PIZZA NAPOLETANA (ROMA)

La “Diavola” di Massimiliano Ceccarelli

La "Diavola" di Massimiliano Ceccarelli

L’identità di Sofia è la napoletanità. Nel centro storico di Roma realizza un prodotto autentico, semplice e diretto. Lo si intuisce dalla vetrina dove vengono esposti i fritti in vero stile napoletano, ai dettagli delle maioliche fino alla presenza costante della proprietà, l’imprenditore napoletano Domenico Maione. Grazie al pizzaiolo Massimiliano Ceccarelli, alias Max Crunch per i più, pizzaiolo dal 1998, si può gustare una pizza “pensata a Napoli e sfornata a Roma”. Una napoletana leggera, digeribile e gustosa. La hit del momento? La DIAVOLA con il salame di Monte San Biagio.

Leggi anche:
Stagionale, semplice, veloce, sano, versatile: è il cavolfiore

Dolce e delicato, bianco e giallo, viola e verde: il cavolfiore è un ortaggio autunnale che in questo periodo è presente sulle tavole di tutti gli italiani. È un ortaggio…

BRO (NAPOLI)

La “Provola e pepe a modo mio” di Ciro e Antonio Tutino

La "Provola e pepe a modo mio" di Ciro e Antonio Tutino

Due fratelli, Ciro al forno e Antonio in sala, sono figli di 5 generazioni di pizzaioli e hanno l’obiettivo di mantenere alta la tradizione della vera pizza napoletana, la ruota di carro. Posizionati in una piazza storica, piazza Mercato, si fanno portavoci della Napoli di una volta, fatta di storia, di monumenti, di tradizioni, riqualificandola con un approccio giovane e interessante. Le pizze sono più digeribili e leggere, per 36 cm di scioglievolezza e gusto. Dalla tradizione ad oggi arriva la loro PROVOLA E PEPE A MODO MIO: provola affumicata, datterino di collina cotto a legna, pepe nero, polvere di limone nero fermentato, basilico e olio EVO.

PIETRALATA PIZZERIA DI QUARTIERE (ROMA)

La “Grande inverno” di Enrico Varani

La "Grande inverno" di Enrico Varani

A Pietralata c’è la pizzeria di quartiere, dinamica, fresca, conviviale, e il merito è tutto dei tre giovani ragazzi che guidano il team del locale. Enrico Varani (il pizzaiolo), Daniele Pecci (lo chef) e Federico Fantin (il responsabile di sala e sommelier). La pizza è “all’italiana”, risultato di un blend di farine integrali italiane BIO macinate a pietra, lieviti naturali, tecniche innovative, 48h di lievitazione e 87% di idratazione, per un risultato leggero e genuino. Le materie prime sono selezionate con cura da aziende agricole e da fornitori/amici di prossimità (foraging incluso) con un occhio di riguardo alla filiera sostenibile e controllata. Per questo la pizza assolutamente vincente è la GRANDE INVERNO: crema di patate dolci, cavolo nero, fonduta di pecorino e pancetta.

Leggi anche:
Sommelier do it better

Cracco, Bastianich, Valbuzzi, Berton, Borghese, Locatelli. I sex symbol del Duemila sono loro, gli chef, vere e proprie star, acclamati e desiderati, presenti su schermi tv, internet e riviste in…