Capodanno senza Champagne?
Il primo mercato per valore al mondo per lo Champagne è l’Italia, che solo nel 2019 ha importato 10 milioni di bottiglie nel 2019, a un prezzo superiore del 10% rispetto, ad esempio, agli Stati Uniti.
Ma nonostante la richiesta sempre crescente, il 2022 è stato l’anno in cui il prodotto è mancato e i prezzi, anche per questo, sono lievitati. «La motivazione – spiega Luca Cuzziol, amministratore unico e titolare di Cuzziol GrandiVini, specializzata nella selezione e distribuzione su tutto il territorio nazionale di vini e prodotti gastronomici – è relativamente semplice: con il Covid in Champagne si è deciso di tirare meno bottiglie, quindi di imbottigliare meno, relativamente alla vendemmia 2019. Lo stesso è accaduto per il 2020: il tiraggio è stato tagliato almeno del 30%. Nel 2021, poi, grandinate e gelo hanno compromesso una parte importante della produzione, ma a giugno la domanda è ripartita. Ecco spiegato il motivo della mancanza di prodotto di quest’anno e per ritornare alle quantità pre Covid dovremo aspettare il 2024». Intanto, nel 2023 cosa succederà? «Le quantità saranno le stesse del 2022 – prosegue Cuziol che è anche presidente di Società Excellence, società che riunisce le principali realtà italiane che operano nel campo della distribuzione vitivinicola -. Per questo riteniamo che ci saranno aumenti di listino importanti. Il mercato ha due modi di reagire: o non comprare oppure comprare, con effetto speculativo a valanga».
Lo Champagne è un’esperienza articolata che magnifica un momento.
Saverio Notari, Compagnia del Vino
Non esistono suoi omologhi, ma lo spumante italiano ha molto da raccontare, sarebbe ora di iniziare ad ascoltare con attenzione cosa ha da dire.
Conferma questo trend per il 2023 anche Saverio Notari di Compagnia del vino, altra importante azienda di importazione e distribuzione vini italiana: «Gli aumenti stimati saranno tra il 9 e il 15%. IL mercato dei beni di lusso è ancora in crescita e per il 2023, potrebbero non esserci battute d’arresto significative, mentre potrebbero cambiare le logiche di distribuzione: so, ad esempio, che alcune Maison stanno pensando di tagliare fuori alcuni canali di vendita per soddisfarne unicamente altri. Sono scelte drastiche che dimostrano con i fatti come “l’universo Champagne” non sia minimamente interessato alle quote di mercato. La cosa positiva è che questa mancanza di prodotto sposterà gli assi di interesse anche verso produttori più piccoli (nelle carte dei vini sono triplicati i Récoltant) di altre zone meno titolate come la Còte de Bar o, ancora, me lo auguro, verso gli spumanti italiani. Questo arricchirà notevolmente il consumatore che, sperimentando cose nuove, diverse e qualitativamente eccellenti, alzerà l’asticella della qualità nei consumi ancora più in alto. Lo diciamo sempre, beviamo meno ma beviamo meglio».
Ciò che ha successo oggi è ciò che è piccolo.
Luca Cuzziol, Cuzziol GrandiVini
Secondo Cuziol, però, «chi beve Champagne non va su un altro prodotto in alternativa. Chi beve Champagne lo fa per scelta e per cultura e continuerà a berlo pagandolo di più. Quello che cambierà sarà l’offerta su wine bar e regalistica. In alternativa si andrà su Trentodoc, Franciacorta e Alta Langa. E poi ci sono i Cremant, che sicuramente sono percepiti come più esotici di un Trentodoc della cantina sociale…».
È d’accordo, in parte, anche Notari: «Lo Champagne non è un eccellente vino spumante, è un’esperienza articolata che non sottolinea il momento, lo magnifica. E per riuscire a essere questo ci ha messo trecento anni nel corso dei quali intere generazioni non hanno fatto altro che rimanere fedeli a loro stesse. Non credo sinceramente che esista un suo omologo ma ciò non vuol dire che non ci siano alternative appaganti. Io credo molto nello spumante italiano, Franciacorta, Altalanga, Oltrepò pavese e Trentodoc hanno molto da raccontare, sarebbe ora di ascoltare con attenzione cosa hanno da dire».
A confermare questo trend anche Corrado Mapelli, direttore generale di Gruppo Meregalli, tra i più importanti player italiani della distribuzione di vini e distillati: «Riscontriamo un 2022 con una forte domanda di bollicine, d’altronde arriviamo a queste feste dopo due anni dove, causa Covid (nel 2020 il secondo lockdown ha cancellato qualsiasi “celebrazione”, nel 2021 la terza ondata di contagi è arrivata a ridosso del Natale) siamo stati costretti a brindisi in tono minore… Ma se le scorte di Champagne sono ridotte, le nostre bollicine nazionali siamo certi saranno protagoniste sulle nostre tavole, e questo è un bene: l’Italia enoica, dall’Etna al Trentino, offre davvero una gamma di prodotti di grande qualità e, complice un’attenzione maggiore da parte del consumatore anche grazie al rapporto qualità/prezzo, queste festività saranno un’ulteriore ottima opportunità proprio per le nostre bollicine nazionali».
Se le scorte di Champagne sono ridotte, le nostre bollicine nazionali siamo certi saranno protagoniste delle nostre tavole, e questo è un bene: l’Italia enoica, dall’Etna al Trentino, offre davvero una gamma di prodotti di grande qualità.
Corrado Mapelli, Gruppo Meregalli
Quello delle bollicine, in generale, è un trend che negli ultimi anni è stato esponenziale: «Per la nostra azienda – prosegue Cuzziol – le bollicine rappresentano il 40% del totale del venduto. Vent’anni fa la quota era sì e no del 15%. Il motivo è da ricercarsi nel fatto che le bollicine sono trasversali e perfette per i consumi fuori casa che sono cambiati: il grosso del consumo è nei bar alla moda, nei locali alternativi, nei ristoranti di un certo tipo. Si mangia sempre meno carne, quindi si beve sempre meno il rosso. Poi c’è la tendenza dei vini macerati, che è trainata dalla cucina di ispirazione vegana. In questo caso il mio pensiero in merito è che i vini macerati siano sicuramente interessanti ma che distruggano il terroir, perché tendono a uniformare il gusto dei vitigni. In Italia c’ è da dire è che l’ultima grande scoperta è la Sicilia, che ha “abbandonato” il Nero d’Avola e si è confermata con l’Etna. Poi ci sono delle piccole denominazioni che funzionano, come il Colli di Luni, oppure riscoperte di vitigni particolari come l’Incrocio Manzoni. Poi non va sottovalutato il turismo: i vini dei territori turistici stanno avendo sempre più successo, è il caso dell’Alto Adige (e il motivo per cui ha surclassato il Friuli sul fronte dei vini bianchi), di Bolgheri o del Chianti. Sul fronte estero, infine, stiamo assistendo alla riscoperta dell’Austria che si è reinventata con i bianchi e i macerati, della Germania, anche dal punto di vista dei Seckt, della Francia dove stanno emergendo micro regioni come la Jura, forse attualmente piu interessante dell’Alsazia. E poi c’è l’Oregon, una nicchia di lusso che funziona. Ciò che ha successo oggi è ciò che è piccolo».
I prodotti di fascia alta e soprattutto se di ottima qualità, continueranno a essere i più richiesti dal mercato.
Pietro Pellegrini, Pellegrini Spa
A chiudere le testimonianze, Pietro Pellegrini, presidente della Pellegrini Spa, colosso della distribuzione di vini e spirits con quartier generale nella bergamasca: «Che ci sia poca disponibilità di Champagne è ormai cosa nota. Le scarse raccolte delle ultime vendemmie (in particolare la 2021) e il forte rimbalzo di domanda post pandemia sono senza dubbio le principali cause. Aggiungerei anche una specie di “psicosi” da ammanco di Champagne vissuta dal mondo Horeca e dimostrata nel picco estremo di ordini nel periodo aprile/giugno di quest’anno. Per di più è ormai noto a tutti che i prezzi degli Champagne subiranno un forte aumento dal prossimo gennaio e anche questo ha certamente aumentato la domanda ai prezzi attuali. In considerazione di quanto sta accadendo, già dallo scorso anno abbiamo iniziato a selezionare e proporre alternative allo Champagne. Oltre ai prodotti italiani già a catalogo (Trento Classico Etyssa, Franciacorta Camilucci e Alta Langa Castello di Perno) abbiamo individuato due produttori di spumante Metodo Classico esteri altamente qualitativi: uno tedesco, Raumland, considerato da tutti il miglior Produttore di Metodo Classico in Germania e uno spagnolo, Gramona, che ha deciso di alzare di molto il livello qualitativo del Cava producendo esclusivamente Corpinnat. Cosa succederà nel 2023 è un enigma per tutti, ma sono convinto che i prodotti di fascia alta (meno soggetta alle crisi) e soprattutto se di ottima qualità, continueranno a essere i più richiesti dal mercato».
Cosa berremo quindi durante queste feste? Ecco la selezione di fancy magazine .

SPARKLING GALLERY
di Alberto Del Giudice e Francesca Negri
CHAMPAGNE
Ayala Champagne Brut La Perle 2012

La Perle è la cuvée edizione limitata di Ayala, prodotta solamente nelle migliori annate e dopo una lunga sosta sui lieviti. Elegantissimo, profuma di rutta secca, pasticceria, scorza di limone, mandorla tostata, camomilla e gesso. Al sorso ha una maturità espressiva importante, che lo rende perfetto a tutto pasto.
170 euro

Bruno Paillard Champagne Extra Brut Blanc de Blancs 2013
Novità in casa Paillard, che con questa etichetta mette in bottiglia i Grand Cru di Chardonnay del cuore della Côte des Blancs: Le Mesnil-su-Oger e Oger, di cui 25% vinificati in barrique. Sette anni di affinamento sui lieviti in cantina e da 12 a 18 mesi di riposo dopo la sboccatura. Al naso è fresco, profuma di biancospino, pesca bianca, verbena e mandorla fresca. In bocca regala una freschezza mentolata che si accompagna man mano che il vino si apre da un frutto leggermente carnoso per poi evolversi verso la nocciola tostata. I crostacei sono sicuramente il suo abbinamento perfetto.
Champagne Chassenay d’Arce Extra Brut Audace

Da viticoltura biologica, 100% Pinot Nero, nasce in Côte des Bar e della zona porta la freschezza e gli aromi di frutta gialla e fiori bianchi, con un tocco speziato. Al sorso è croccante e agile, perfetto per l’aperitivo.
40 euro
Dom Ruinart Extra Brut Blanc de Blancs 2010

Creata in memoria di Dom Thierry Ruinart, fondatore della Maison, questa etichetta pofuma di dolci note di castagna, noce di cocco e pane fresco, per poi lasciar emergere sentori floreali, agrumati e minerali. In bocca ha un attacco schietto ma vellutato, ed è dotato di un’ottima freschezza e di una leggera e piacevole sapidità. La veste, ecosostenibile al 100 per cento, nasconde uno Champagne sartoriale. Cucito su misura sullo Chardonnay, il vitigno forse più amato dalla più antica Maison di Reims. La preziosa cuvée affina sui lieviti almeno 10 anni. Insomma, tanto di cappello al nuovo packaging ecologico, ma oltre all’estetica c’è grande sostanza ed è ora di stapparne una bottiglia.
250 euro
Krug 2008

Il nuovo millesimato di Krug è una notevole e fortunata espressione di una vendemmia che ha davvero fatto sorridere tutti i vignerons della Champagne. Per abbondanza e qualità insieme. Insomma, la quadratura del cerchio. Grazie a Madre Natura. Un Vintage unico e raro, di grande personalità e classe, maturato per ben 11 anni sui lieviti. Il risultato è un ventaglio olfattivo ricco, ampio e seducente, con sensazioni di frutta a polpa bianca, scorza di agrumi, mandorla tostata, miele di acacia, piccola pasticceria, ricordi di mentolo e burro. Cremoso e molto elegante, ha una straordinaria freschezza minerale.
790 euro
Eric Taillet Champagne Des Grillons aux Clos

Eric Taillet è un piccolo grande produttore della Champagne: piccolo perché possiede solo sei ettari di vigneti, dei quali quattro di Meunier, grande perché è il più fedele coltivatore del vitigno utilizzato in piccole quantità, ma che lui impiega quasi sempre in purezza. Con la testardaggine magistrale di taluni vecchi vigneron. Frutta tropicale, agrumi, panettone, sono i sentori predominanti al naso e al sorso, per uno Champagne ricco e fresco al contempo, di grande piacevolezza.
60 euro
Lanson Green Label Organic

La Maison ha individuato un vigneto a conduzione biologica di Pinot Noir, Pinot Meunier e Chardonnay allo scopo di introdurre nel mondo della Champagne pratiche di conduzione vitivinicole sempre più virtuose. E questo Champagne, non millesimato, o meglio non dichiarato millesimato, almeno per ora (ma si sa che affina almeno 4 anni sui lieviti), dimostra che Lanson sta andando nella direzione giusta. Complessità e grande freschezza, in pieno stile Lanson, si riuniscono in questa etichetta che al naso esprime note intense di pera, pesca e ribes nero, accompagnate da profumi di agrumi e spezie. La frutta matura si ritrova nel calice assieme alla mineralità che anticipa un finale fresco e lungo, ricco di note speziate e di frutta esotica.
70 euro
Piper-Heidsieck Vintage 2014

Secondo lo Chef de Caves Émilien Boutillat l’annata 2014 è stata “radiosa”. Che significa degna di realizzare il Vintage della Maison, prodotto solo nelle annate migliori. E, infatti, questo Champagne lascia lascerà la sua impronta a lungo in casa Piper-Heidsieck. Frutto di un magistrale assemblaggio di Grands Crus e Premieres Crus di Pint Noir (55%) e Chardonnay (45%) questo vino è consigliabile consumarlo a tutto pasto. Nonostante gli 8 anni suoi lieviti, la percezione è quella di uno Champagne fresco, vibrante e incredibilmente generoso, dal sorso complesso, sapido, seducente, ricco nei toni tostati di nocciola e goloso in quelli di pasticceria.
70 euro
Pol Roger Rich

Da una della Maison più iconiche, arriva tutta la piacevolezza del Demi Sec in una versione di Rich diversa da quelle a cui ci hanno abituati altri brand, perché qui più che la dolcezza emerge con un leggero residuo zuccherino bilanciato da una spiccata freschezza: intenso e seducente, dagli aromi di frutta secca, fiori, spezie dolci e caramello, esprime un equilibrio bilanciatissimo tra dolcezza e freschezza. La cuvée è un blend in parti uguali di Pinot Nero, Pinot Meunier e Chardonnay da 30 differenti crus cui si aggiunge un 25% di riserva della casa. Sono 48 i mesi sui lieviti.
55 euro
Tanca Cuvée Pascal Extra Brut Rosé

Lampone, ribes rosso, pepe rosa sono gli aromi che contraddistinguono questo Champagne fresco e agile, ottenuto dalla macerazione di uve di un’unica annata e composto da Pinot Nero (95%) e Chardonnay per il restante. La Maison consiglia di berlo durante un aperitivo importante con triglie grigliate. Ottima idea, ma lo consiglierei anche con scottadito, da gustare senza posate. In due. Romanticamente.
68 euro
Champagne Alberto Massucco AMC 02

L’imprenditore piemontese Alberto Massucco indossa sempre abiti impeccabili, da “Tenera è la notte” di Francis Scott Fitzgerald. Ma è un uomo a suo modo, seppure audace, più composto del genio letterario. Ed è un uomo che con la concretezza austerità piemontese ha inseguito per anni un sogno: la Champagne. AMC 02 è tutto da scoprire, è un giovincello. Un giovincello che ama le ostriche e vestirsi bene.
80 euro
Comte de Montaigne Cuvée Speciale

Rotondità, morbidezza, grande mineralità. Ecco il segno distintivo di questo Champagne davvero gustoso. E lo produce una delle Maison più divertenti e dedicate all’alta ristorazione e alla migliore ospitalità dl mondo. Nel senso che si dedica da lungo tempo a “private label” dedicate a realtà esclusive. Ristoranti, Hotel e l’Eliseo. Ma ci sono bottiglie da stappare anche per noi comuni mortali e calici per brindisi memorabili.
80 euro
Roederer Starck Brut Nature Blanc 2015

Il designer Philppe Starck e la Casa Louis Roeder si sono uniti per creare due particolari Champagne (l’altro è il Brut Nature Rosé della stessa annata). Tra cui questo Nature Blanc, ottentuto da un assemblaggio di 46% Chardonnay 37% Pinot noir 17% Meunier e un 23% di vini di riserva. È questa la quarta annata dopo le 2006, 2009 e 2012, che lo Chef de Caves Jean-Baptiste Lécaillon ha voluto abbracciare il metodo pas dosé. Mentre Stark, oltre a curare le etichette, si è occupato dell’intera campagna di lancio delle bottiglie.
100 euro
METODO CLASSICO
Ca del Bosco Annamaria Clementi Franciacorta DOCG Dosaggio Zero 2014

E’ uno dei grandi metodo classico italiani e, per questo, vi auguriamo di poterlo stappare durante queste feste. Ci piace perché è un vino libero da ogni limite. Creata per la prima volta nel 1979, anno del primo millesimato di Ca’ del Bosco, e denominato Franciacorta Millesimato, la bollicina di punta di Ca’ del Bosco è ottenuta prevalentemente da uve Chardonnay a cui si aggiungono Pinot Bianco e Pinot Nero: è solo nel 1989 che prende il nome di Cuvée Annamaria Clementi Riserva, in onore della fondatrice e madre di Maurizio Zanella. Con il millesimo 2008 il nome si consolida in Annamaria Clementi e diventa Dosage Zéro, per esaltare la sua purezza e integrità. Una bollicina di rara eleganza e complessità, vinificata in barrique e affinato sui lieviti per circa 9 anni, profuma di frutta secca, fiori bianchi, agrumi e lievi sentori fumé che si intrecciano su una struttura raffinata e armonica, cremosa e persistente. Assoluto fuoriclasse.
125 euro
Cantine Ferrari Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Trento DOC 2010

Ecco qui il primo cavalliere della spumantistica nazionale, un vino mitico, difficile da non desiderare. Uno Chardonnay in purezza capace di andare oltre ogni aspettativa: al naso esprime un bouquet di rara intensità e fragranza nel quale il fruttato è in perfetta armonia con i sentori di miele, abbinati a note di cioccolato bianco, spezie e agrumi. Al sorso, il corpo è vellutato e regala fragranze di miele, di acacia e di fieno maturo.
160 euro
Monte Rossa Cabochon Stellato Franciacorta DOCG 2012

Nella spumantistica italiana di alta gamma, il terzo cavaliere ( assieme a Giulio Ferrari e ad Annamaria Clementi) è sicuramente Cabochon Stellato di Monte Rossa, un vino che emoziona per eleganza e generosità del sorso, per i suoi profumi eleganti di miele, tiglio, bergamotto, cannella, frutta gialla, mango e albicocca, con accenno a note di caffè. In bocca classe e freschezza regalano un torubillon di sensazioni vellutate, dove Chardonnay e Pinot Nero che compongono la cuvée, regalano il meglio di sé. Solo 2mila bottiglie di assoluto piacere.
200 euro
Maso Martis Madame Martis Brut Riserva Millesimato 2011

Il quarto cavaliere della spumantistica italiana è una Madame che viene direttamente dalle colline di Trento e non ha mai sbagliato un colpo. Un vino che coniuga l’eleganza del Pinot Nero con la fragranza dello Chardonnay e la morbidezza del Meunier. Madame Martis di Maso Martis trascorre 9 anni di lunghissimo affinamento in bottiglia, per trovare il suo stile definitivo che gioca su pasticceria, frutta esotica, agrumi e fiori, fragranza di pane tostato; al sorso il tocco minerale regala al palato straordinaria morbidezza e spiccata sapidità. Unico e desiderabile.
100 euro
Barone Pizzini Bagnadore Franciacorta DOCG Pas Dosé 2015

Spumante millesimato di alto profilo e di grande complessità, vinificato in barrique e maturato sui lieviti in bottiglia per 60 mesi, è il quinto cavaliere del metodo classico italiano (gli altri 4 li trovate qui sopra) e nasce dall’intramontabile vivacità di una cantina storica e prestigiosa della Franciacorta, la Barone Pizzini, gestita secondo i criteri dell’agricoltura biologica e di pratiche sostenibili. Eleganti profumi di frutta, agrumi e crosta di pane si integrano in un gusto secco, sapido e minerale, ampio e succoso. Un Pas Dosé puro e splendente, di non comune complessità.
45 euro
Rosé Brut Terrazze dell’Etna 2018

Uno spumante Brut fresco ed elegante prodotto sulle pendici dell’Etna a circa 800 m di altitudine, affinato sui lieviti in bottiglia per 36 mesi. Emana profumi intensi e delicati di frutti di bosco, al palato è cremoso ed equilibrato, di buona sapidità e struttura.
20 euro
Raumland il Triumvirat Grande Cuvée Brut 2012

50 % Chardonnay, 35 % Pinot Noir und 15 % Meunier, è questo il triumvirato che va a comporre questa bollicina medoto classico tedesca che sprigiona bellissimi toni di brioches e nocciola dovuto agli oltre 100 mesi di affinamento. Per appassionati sempre in cerca di novità.
100 euro

Gramona Imperial Brut 2016
Gramona Imperial Brut è un blend di uve Macabeo (40%), Xarel-lo (40%), Chardonnay (15%) e Parellada (5%) coltivate nella denominazione di origine Corpinnat. L’affinamento sui lieviti dura oltre 50 mesi, dando vita a una bollicina sontuosa, che profuma di papaya e brioches, con un tocco di note tostate. In bocca è minerale e vellutato, con un lungo retrogusto di torta alla frutta. Ottimo come aperitivo e con i frutti di mare.
30 euro
Donnafugata Brut Metodo Classico 2017

Una delle bollicine rivelazione delle degustsazioni 2022, cremosa, intensa, fresca, piacevolissima. Il perlage è fine e persistente, al naso sprigiona un bouquet intenso con aromi di cedro, tè verde e piacevoli nuances di crosta di pane. In bocca è fresco e compresso, un tripudio di zagara, mandorle, miele, pieno di personalità. Un’etichetta che conferma la capacità di Donnafugata nel cimentarsi non solo con i bianchi e i rossi tipici della tradizione enologica siciliana, ma anche con la realizzazione di bollicine eleganti, che rappresentano una delle nuove sfide intraprese dalla cantina.
35 euro

Parusso Metodo Classico Brut
Direttamente dal Piemonte, una bollicina fine e persistente che porta al naso sentori di frutti maturi, albicocca, lampone e fragola. Al palato la freschezza acida è sostenuta dalla struttura tannica conferitagli dall’uva nebbiolo che ne garantisce una piacevole beva e un’ottima evoluzione nel tempo.
33 euro
Mosnel Parosé Franciacorta Rosé DOCG Pas Dosé 2016

Pasrosé di Mosnel è tra i vini più iconici della Franciacorta, primo rosé senza dosaggio della storia della provincia bresciana. Vino di grande eleganza e finezza, è un blend di Pinot Nero e Chardonnay adattissimo ad “aprire le danze” durante i banchetti natalizi. Eleganti e vivace note di fiori e piccoli frutti rossi emergono da un profilo aromatico ricco e persistente, di ottima sapidità e freschezza, che non si fa dimenticare.
46 euro
Firriato Gaudensius Blanc de Blancs

Anche sull’Etna si fanno sempre più notare le bollicine. Tra queste spiccano gli spumanti Metodo Classico della linea Gaudensius di Firriato. Sono ben quattro etichette. Qui segnaliamo il Blanc de Blancs ottenuto da uve Chardonnay e Carricante. Un vino di grande struttura e insieme freschezza. Che ci piace suggerire per il primo brindisi a inizio cenone.
30 euro
Cesarini Sforza Riserva Aquila Reale Trento DOC 2012

L’Aquila Reale è oramai un simbolo della regione vitivinicola del Trento DOC. Lo è divenuto nel tempo per il pregevole lavoro svolto dalla Casa della Val di Cembra nel corso degli anni sia in vigna sia in cantina, a cominciare dall’ormai lontano 1986. Mentre dal 2001 è diventato un vero e proprio cru, ottenuto dal singolo vigneto di Chardonnay di Maso Sette Fontane. Note agrumate, struttura e verticalità caratterizzano questa bollicina che trascorre oltre 100 mesi sui lieviti.
45 euro
Tommasi Family Estate Tenuta di Caseo 470 Pinot Nero Metodo Classico 2017

La Famiglia Tommasi, che quest’anno ha celebrato ben 120 anni di viticoltura, tra i tanti vini che produce vanta anche una bollicina molto piacevole che nasce nell’Oltrepò Pavese. Un Blanc de Noirs Metodo Classico Brut. Il vino affinato sui lieviti almeno 36 mesi arriva quindi sulle nostre tavole con gli antipasti di pesce crudo o, se si preferisce, di salumi e formaggi freschi.
21 euro
Cantina Toblino Vent Trento DOC Riserva 2015

Il nome del Millesimato evoca la brezza mite che soffia sui vigneti della Valle dei Laghi in Trentino. Questo Metodo Classico è praticamente una novità nella regione, in quanto concepito in anni relativamente recenti. Il vino ottenuto da sole uve Chardonnay riposa sui lieviti per ben 60 mesi. Questo dona allo spumante un bouquet complesso al palato, fresco ed elegante, dalle note fruttate e leggermente speziate. Si sposa bene anche con un tagliere di formaggi stagionati.
25 euro
Bellavista Teatro Alla Scala Franciacorta DOCG 2017

Altra etichetta iconica della Franciacorta è certamente Bellavista. La Maison ad 18 anni è partner del teatro milanese e protagonista dei brindisi negli intervalli e al termine di opere e concerti. L’ultimo Millesimato di Bellavista che ha aperto la stagione della Scala è il Brut 2017. Un vero e proprio assolo o se preferite l’aria di un tenore che conquista il palco e il pubblico.
La Montina Quor Franciacorta DOCG Nature Brut 2016

Il nome nasce da un errore ortografico del padre dei fondatori della cantina, nonno Fiore, che in una lettera alla moglie si congeda con un tenero saluto: “Ho tanta voglia di abbracciarti…Te e i nostri amati figli, siete sempre nel mio Quor”. Quor è dunque cuore: da lì nasce l’ispirazione che ha portato a fine 2018 alla concezione di Quor 2910 e oggi a Quor Nature. Nessun dosaggio quindi per Quor, che si lascia però coccolare durante alcuni mesi dall’avvolgente penombra delle barrique a riposo nelle gallerie della cantina. Grazie a questo passaggio in legno, al naso di chi assaggia Quor giungono note rotonde e accoglienti. Il sorso è lungo, inaspettato e deciso.
50 euro
Bisol Cartizze Valdobbiadene Prosecco Superiore di Cartizze DOCG Dry 2021

Non ha bisogno di presentazioni il Valdobbiadene Prosecco Superiore di Cartizze DOCG Dry, con quegli aromi intensi che ne caratterizzano la personalità, cremoso in bocca, ideale ad accompagnare preparazioni di pesce, crostacei e verdure. Al naso si presenta con intensi e piacevoli soffi minerali, accompagnati da sentori di pesca noce, mela renetta e pere kaiser, che poi si ritrovano anche al sorso, elegante e armonico.
30 euro