Se c’è una cosa che mette tutti d’accordo noi italiani a Natale e Capodanno è la tavola. E naturalmente il vino. Così, mentre ognuno sarà intento a stilare i suoi menu della Vigilia fino al primo dell’anno, noi abbiamo pensato di darvi qualche suggerimento sui vini da portare in tavola, oppure da regalare. Le feste natalizie rappresentano la migliore occasione di condivisione dell’anno. Non perdiamo, quindi, questa occasione. Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche.

BOLLICINE

Madame Martis 2013 Maso Martis

Una delle bollicine metodo classico migliori d’Italia non può certo mancare sulla tavola delle feste. Direttamente da una delle terre più vocate per la spumantistica, il Trentino, Madame Martis di Maso Martis è un vino che difficilmente si dimentica. Di grande eleganza ma anche pieno di personalità, estremamente peculiare e distintivo, è realizzato con un blend di uve a coltivazione biologica di Pinot Nero, Chardonnay e Pinot Meunier, e affina per 9 lunghi anni sui lieviti prima di essere rilasciato sul mercato. Al naso profumata di frutta esotica, fiori bianchi e piccola pasticceria, mentre al sorso è cremoso, avvolgente, fresco, minerale e dal finale indimenticabile. Ottimo con struzzi, crudi di mare e in generale con tutte le portate a base di pesce, è perfetto anche con carni bianche pregiate, tartufo, fritti, preparazioni a base di formaggio e naturalmente salame e culatello. Madame Martis è certificata biologica. (FN)

Aristos Zero 2019 Cantina Valle Isarco

Un Metodo Classico 100% Sylvaner, sviluppato per valorizzare e far conoscere meglio questa varietà autoctona della Valle Isarco. La cantina ha abilmente coniugato la tradizione dei vini fermi locali con la crescente popolarità delle bollicine, scegliendo di spumantizzare il Sylvaner: il risultato è un Pas Dosé sottoposto a un periodo di affinamento di 36 mesi sui lieviti, che si presenta con un bouquet aromatico elegante, giovane ed accattivante con intriganti profumi di lime, pompelmo rosa, accenni speziati e floreali, tiglio, zenzero. Il sorso, tanto vibrante quanto inaspettato, si fonde insieme a rotondità e freschezza, ritornano le note fruttate e minerali con un piacevolissimo e lunghissimo finale di zenzero. (FN)

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Winston Chruchill 2015 Pol Roger

Uno Champagne iconico, dal carattere deciso e complesso, ma allo stesso tempo straordinariamente unico ed elegante come lo era l’uomo che lo ha ispirato. La Sir Winston Churchill 2015 è la ventunesima annata di una cuvée fuoriclasse, riconoscibile per la sua raffinatezza e per quella mousse fine e persistente che è un’autentica firma della Maison Pol Roger. Il remuage, rigorosamente effettuato a mano, è un altro dei tratti distintivi di questa realtà che conserva l’antica testimonianza del saper fare della Champagne.

Il blend, una “ricetta” gelosamente custodita dalla famiglia, unisce uve provenienti dalle zone Grand Cru Pinot Noir e Chardonnay e in parte da vigne già in essere quando Sir Winston Churchill era in vita. Il primo predomina conferendo robustezza mentre lo Chardonnay chiude con eleganza e finezza. Nel creare la sua Prestige Cuvée – prodotta solo nelle annate migliori – Pol Roger esalta le caratteristiche che Sir Winston Churchill maggiormente apprezzava negli Champagne: l’ampiezza, la struttura, il corpo e la maturità. Perfetto con tutto, come ogni grande Champagne. (FN)

Grande Annata Brut 2017 Mattia Vezzola

Una sublime interpretazione di una vendemmia eccezionale. Questo Metodo Classico VSQ è prodotto con uve Chardonnay provenienti dal Lago di Garda. Il terreno di origine glaciale, ricco di ghiaia e calcare, conferisce struttura e carattere a questo vino. Al nasso rivela note di agrumi, frutta matura, fiori bianchi e un tocco di melograno. Al sorso il perlage è fine, il vino risulta complesso, fresco, con un’acidità vivace che promette una lunga evoluzione in bottiglia. L’accompagnamento perfetto per carpacci e tartare di pesce, ostriche e risotti con gamberi e scampi. (FN)

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Almaneti Metodo Classico Librandi

Le uve Chardonnay, coltivate nell’area di Rocca di Neto/Casabona, donano a questo vino un carattere unico, mentre il terreno argilloso e calcareo ne accentua la complessità. La vinificazione in acciaio, la rifermentazione secondo il Metodo Classico e il lungo affinamento in acciaio con permanenza sui lieviti per 24 mesi conferiscono al vino eleganza e complessità. Questo spumante si sposa perfettamente con antipasti, piatti a base di pesce, frutti di mare, primi piatti leggeri e formaggi freschi. (FN)

Brut grand cuvée v2 6 ans Virginie T.

Un destino già scritto quello di Virginie Taittinger, che, dopo vent’anni come amministratore delegato della nota azienda di famiglia, ha deciso di fondare una nuova maison di grandi Champagne e cuvéè eccezionali con il figlio Ferdinand a Sillery, ai piedi della Montagne de Reims.

In particolare, lo Champagne Brut Grand Cuvée 6 Ans è autentica eccellenza di questa boutique Maison, ed è il risultato di una selezione accurata di uve Pinot Nero, Pinot Meunier e Chardonnay provenienti da 15 cru distinti, tra cui 11 Grands e Premiers Crus. Questo champagne proviene dall’eccezionale annata del 2018, con l’integrazione del 15% di vini di riserva del 2017. Dopo un lungo affinamento in cantina di 6 anni, il vino raggiunge la maturità necessaria per esprimere appieno il suo complesso potenziale aromatico. Al naso, si aprono freschi aromi di frutta rossa, sfumature floreali e una leggera nota di crosta di pane. In bocca, la cremosità, la sapidità e l’armonia si fondono con eleganza, mentre la persistente e raffinata effervescenza sottolinea la finezza del calice.

Uno Champagne che si sposa magnificamente con i tortellini in brodo, con i piatti di pesce, con i formaggi, ma anche in abbinamento alle prelibatezze orientali. (FN)

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Trentodoc Riserva Graal 2016 Altemasi

Uno spumante Trentodoc elegante prodotto solo con le uve delle grandi annate. Dal perlage fine e continuo e colore vivo, ha un profumo intenso con note fruttate di mela e pesca, accompagnate da sensazioni agrumate e una mineralità da evoluzione che fa da sfondo. Perfetto a tutto pasto, con piatti a base di pesce e carni bianche pregiate. (FN)

Cruasé Tenuta Mazzolino

Tenuta Mazzolino è una piccola realtà enoica d’eccellenza dell’Oltrepò Pavese. Il suo Cruasè è la bollicina perfetta per l’aperitivo, un rosé elegante il cui nome nasce dalla crasi di cru e Rosé, e regala lessicalmente un’aura ricercata a questo spumante intenso, ricco e fruttato, ottenuto da Pinot Nero con Metodo Classico e affinamento sui lieviti per 44 mesi. Intensi sono sentori di frutta rossa, agrumi, fiori e pane tostato si integrano in un sorso ricco, succoso, morbido e vivace, di buona freschezza.  Viene definito il vino del gesso, perché le vigne da cui prende vita crescono proprio su un terreno di marna calcarea substrato gessoso. La sua tendenza al delicato equilibrio e il gusto fruttato e le sue sfumature di rosa antico, delicato ma ricco di personalità. (FN)

Champagne Expression Primer Cru Brut Geoffroy

Lo Champagne Expression Primer Cru – distribuito in Italia da Compagnia del Vino – è la prima cuvée della Maison Geoffroy, uno champagne (35% Pinot Meunier, 35% Pinot Noir e 30% Chardonnay) che nasce dall’unione, in parti quasi uguali, dell’annata corrente (2019) alla “reserve perpetuelle” a partire dalla vendemmia 1970. L’Expression seduce per la componente fruttata, l’equilibrio e la sorprendente freschezza del finale. Champagne versatile negli abbinamenti a tavola. Il terroir è il protagonista assoluto alla Maison Geoffroy, non la varietà. La filosofia produttiva che ne consegue è quasi estrema e si caratterizza per la Complantation (la coltivazione sulla stessa parcella di varietà differenti) e per la scelta di utilizzare negli Champane grandi percentuali di Réserve Perpétuelle ottenuta da vendemmie a partire dal 1970. La Complantation prevede che il Pinot Noir, lo Chardonnay, il Meunier, il Petit Meslier e l’Arbane maturino a pochi metri di distanza l’uno dall’ altro, beneficiando della stessa esposizione, accuditi dalla stessa mano. È solo così che secondo Jean Baptiste Geoffroy – vigneron alla terza generazione – il terroir può trasmettere i propri tratti distintivi. Trasferita ad Aÿ a partire dal 2003, la nuova sede permette di lavorare esclusivamente per gravità: la vinificazione è organizzata per parcella di provenienza e nei serbatoi, uve a bacca bianca e uve a bacca rossa, sono lavorate insieme con l’intento di raccontare Cumières, dove si trova il vigneto. Quelli di Geoffroy sono champagne preziosi, ricchi, estremamente minerali, concepiti per portare oltre confine l’anima più autentica della Vallée de la Marne. (FN)

Champagne “Hommage 1921” Extra Brut Damien Hugot

“Hommage 1921” di Damien Hugot – distribuito in Italia da Ca‘ di Rajo Group – è uno Champagne Extra Brut dallo stile preciso e asciutto. Nasce da uve 20% Pinot Nero, 50% Chardonany, 30% Meunier. provenienti da Monthelon e Chavot. La presa di spuma avviene in bottiglia con il metodo champenoise e il vino affina sui propri lieviti per almeno 24 mesi. Ha un colore giallo paglierino e un perlage fine e persistente. Al naso si apre con aromi di fiori, mela e crosta di pane. Il sorso è fresco e abbastanza sapido, di buona persistenza. Ottimo come aperitivo ma anche con crudi di pesce e sushi. Hommage 1921 Extra Brut è un tributo al nonno di Damien Hugot. Damien Hugot si considera un vigneron al 100%. La sua cantina si trova a Epernay e gran parte dei vigneti occupa l’area denominata Côte des Blancs, la patria dello Chardonnay, una delle aree più rappresentative della regione dello Champagne. Il suo lavoro si divide equamente in campagna e in cantina. Uomo abile e scrupoloso, Damien cura personalmente tutta la sua produzione per imprimere al meglio la sua cifra stilistica. (FN)

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Michei 823 Trento Doc Riserva Hofstätter

Ci vuole tanta fatica ma soprattutto pazienza per lavorare le vigne in alta montagna. Per il vignaiolo altoatesino Martin Foradori Hofstätter quella pazienza si è tradotta anche in attesa: 60 mesi è infatti il tempo di affinamento del nuovo Michei 823 Trento Doc Riserva, prodotto con uve 100% Pinot Nero. Questo spumante metodo classico nasce infatti a Maso Michei, una tenuta di alta montagna, avvolta dalle piccole Dolomiti, nel Trentino meridionale, sopra alla cittadina di Ala, e situata tra i 790 e gli 850 metri sul livello del mare. Qui si pota con 40 centimenti di neve e si lavora tutto l’anno lungo ripidi versanti di montagna. L’altitudine della tenuta è il vero punto di forza di questo Trento Doc. (FN)

Cuvée del Fondatore 50 anni Prosecco Spumante di Valdobbiadene Superiore Rive di Col San Martino DOCG 2020 Brut Graziano Merotto

La Cuvée del Fondatore è frutto di oltre 50 anni di esperienza maturata da Graziano Merotto tra i suoi amati vigneti. Dopo  2 anni di maturazione in bottiglia. il risultato di questo straordinario progetto di anniversario è uno spumante di grande complessità, eleganza e personalità, che riflette in modo impressionante l’anima, la storia e la passione di Graziano Merotto.del fondatore di questa azienda. Si abbina alla perfezione a moeche fritte, risotti ai frutti di mare, sauté di cozze. (FN)

VINI BIANCHI

Vigna Rovettaz di Petite Arvine Vallé d’Aoste DOC Grosjean

Questa famiglia di viticultori davvero richiama per tanti aspetti l’immagine di fratelli e cugini che si ritrovano insieme a Natale in armonia e fieri del bilancio del loro lavoro comune, in vigna spesso eroico. Perché ci troviamo in montagna, con marcate pendenze e sul versante più siccitoso della Valle d’Aosta. E la Valle d’Aosta è una terra particolarmente vocata per i vini bianchi. Come il Petite Arvine. Qui la conduzione è biologica, certificata, ma anche naturalmente biologica. E ritrovate tutto quanto nel calice con un piacere delicato. Da provare con un tagliere di mocetta, lardo e castagne. (ADG)

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Praepositus Sylvaner DOC Abbazia di Novacella

Le vigne della cantina altoatesina appartengono a una comunità religiosa, ma sono gestiti da una squadra di enologi e agronomi eccellente. Magari sostenuta da qualche preghiera per ottener una buona annata e una buona vendemmia. Ad ogni modo qui si producono vini con uno standard molto elevato. Essa vanta una cultura vitivinicola che risale al Medioevo. E si sa che dopo l’antichità furono proprio gli ordini religiosi a dedicarsi a essa con grande competenza. Ma venendo al Sylvaner della linea Praepositus ci troviamo di fronte a un bianco contemporaneo di alta qualità. Con un ricco bouquet e un corpo robusto. Ma ch ci piace anche in accompagnamento a un piatto di ravioli magri. (ADG)

Friulano Collio Doc Tenuta Stella

Questa cantina è invece relativamente giovane, nasce nel 2009, sulla spinta di una grande passione e si dedica alla coltivazione dei vitigni autoctoni dl Collio con un impegno notevolissimo. La loro punta di diamante è forse la Ribolla Gialla, ma noi siamo rimasti sedotti anche dal Friulano, un bianco elegante ed equilibrato anche di pronta bevuta. Perfetto anche da abbinare a piatti vegetariani, come per esempio un’insalata di arance con finocchi e olive al forno. (ADG)

Classic Gewurtztraminer Famille Hugel

Si comincia con un bianco alsaziano prodotto da una cantina storica della regione. Non sappiamo come fossero i suoi vini 13 generazioni fa, ma oggi (alla quattordicesima generazione) siamo certi che siano tutti prodotti notevoli, talvolta notevolissimi. Ecco allora un biglietto da visita più che valido da portare in tavola. Espressione fin e delicata del vitigno, ma insieme da abbinare a portate di pesce crudo o al forno importanti. (ADG)

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Isidor Vignaiolo Fanti

Isidor è probabilmente uno dei migliori vini bianchi d’Italia, sicuramente l’Incrocio Manzoni di riferimento, frutto della maestria di Alessandro Fanti, viticoltore a Pressano, bucolico fazzoletto di terra a nord di Trento.

Il suo nome significa “dono di Iside”, la dea della fertilità e della terra; il nome più indicato per un vino che deve tutto al rispetto per il terreno dove viene coltivato: nel vigneto Vigo, a 600 metri sul mare, la terra infatti non subisce forzature, concimazioni o irrigazioni, preservando la sua vitalità naturale.

Di colore giallo luminoso, Isidor al naso sprigiona toni balsamici e minerali, accompagnati da note di zafferano e di fiori primaverili. Al palato è cremoso, sapido, pungente, di grande struttura e persistenza. Un vino che sa conquistare al primo sorso, per non farsi più dimenticare. La bottiglia renana enfatizza la sua natura nordica, forte e vitale, come il Trentino, sua terra d’origine. Armonioso ed equilibrato, sposa magnificamente con il capitone, con preparazioni a base di carne bianca, con il baccalà mantecato o con i testaroli al pesto. (FN)

Adamantis Cantina Valle Isarco

Adamantis rappresenta il super white di Cantina Valle Isarco, combinando quattro varietà tipiche della zona, simbolo della viticoltura eroica che qui si mette in campo tutti i giorni: Sylvaner, Grüner Veltliner, Pinot Grigio e Kerner. Adamantis è un termine latino con molti significati: in primis diamante, simbolo di Cantina Valle Isarco, ma anche qualcosa di cui invaghirsi, amare appassionatamente. Insomma, un qualcosa di prezioso che rispecchia la filosofia della più giovane cooperativa dell’Alto Adige, volta, da sempre, a esprimere i più alti livelli qualitativi della produzione dei propri soci. Il risultato è un vino nitido, splendente alla vista, di grande fascino e che presenta aromi tutt’altro scontati, dove la pietra focaia si interseca a sentori di fiori bianchi, pesca, pepe bianco, incenso e una chiusura delicatamente agrumata. Al sorso è voluminoso, vibrante, con una tensione gustativa che fa intendere la grande longevità di questo vino, destinato a invecchiare fino a 10 anni. Prevalgono sensazioni di frutta matura e spezie, in un insieme di grandissima classe. Perfetto con una grande varietà di piatti, dalle specialità di montagna ai frutti di mare. (FN)

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Cuvée Secrète Arnaldo Caprai

È il vino bianco di punta dell’Azienda agricola Arnaldo Caprai, famosa per il Montefalco Sagrantino: con questa etichetta, una vera e propria prova d’artista, l’azienda ha voluto puntare in alto, dimostrando tutte le potenzialità dei vitigni bianchi autoctoni umbri. Un assemblaggio come dice il nome “segreto”: di certo si sa che al Grechetto si uniscono altre uve bianche del territorio, selezionate in base alle potenzialità dell’annata. 

Nel calice, la Cuvée Secrète rivela un colore giallo paglierino con riflessi dorati e un bouquet aromatico complesso che spazia dall’anice e la felce agli agrumi, alla vaniglia, al pepe bianco, al mentolo e a note minerali, con un tocco di miele d’acacia. In bocca, è rotondo, morbido, fresco e leggermente sapido, con una straordinaria persistenza. Un vino perfetto per occasioni culinarie speciali: si abbina splendidamente a piatti a base di pesce, carni bianche e prelibatezze al tartufo bianco. (FN)

Vanedda Azienda agricola Cortese

Vanedda è il nome con cui in siciliano si chiamano le piccole stradine di campagna, ed è anche il nome del bianco di punta dell’azienda agricola Cortese, a Vittoria, in Sicilia, nel meraviglioso entroterra ragusano a due passi dal mare. Un vino che racchiude in modo straordinario il suo terroir, la corposità del Grillo, la mineralità del Catarratto, l’ampiezza del Fiano: in bocca è ricco, pieno di sfumature, con un’acidità ben integrata, che continua a chiamare il sorso. Dopo la raccolta manuale, le uve fanno un passaggio in ambiente refrigerato per abbassare la temperatura a 10 °C, a cui segue una delicata diraspatura, la fermentazione sulle bucce per almeno due giorni in botti da 30 hl di rovere, quindi una sosta sui lieviti fini di fermentazione per almeno 7 mesi, a cui seguono 6 mesi di riposo in bottiglia. Il risultato è un Bianco Terre Siciliane I.G.P. biologico (come tutte le referenze prodotte dall’azienda, molto attenta alla condizione green e alla biodiversità) dalla personalità decisamente e straordinariamente riconoscibile, unica.  Dal colore giallo dorato intenso, donato dal contatto con le bucce e dall’affinamento in botti grandi, Vanedda presenta un bouquet ampio e suadente con note di cocco e frutta tropicale, accompagnate da sentori di spezie dolci. L’eleganza al naso si conferma in bocca. Al palato è ricco, persistente e con un’acidità presente e ben integrata. (FN)

Iconema Tai Doc Piave Ca’ di Rajo

Iconema di Ca’ di Rajo è un Tai Doc Piave limited edition che porta con sé circa 100 anni di storia: si tratta di un vino Tai ottenuto da uve di un vigneto, allevato a Bellussera, che risale ai primi anni del Novecento. Le uve, tutte raccolte a mano, sono state lasciate per 25 giorni sui graticci ad appassire per esaltare la complessità, la personalità e l’eleganza di questo vino. (FN)

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M de Montgueret Saumur di Château de Montgueret si presenta di colore giallo brillante con sfumature tiglio e riflessi dorati. Rivela al naso note di frutta esotica, frutta bianca con un tocco di vaniglia e aromi tostati. Un vino con una freschezza e leggerezza enfatizzate da aromi di fiori bianchi e mela. Prodotto nel cuore di Layon, a Neuil sur Layon, a sud del fiume Loira da uve 100% Chenin Blanc è un vino di straordinaria eleganza che affina in legno per 18 mesi. Si sposa perfettamente con crostacei, pesce come luccio e salmone ma anche vitello e carni bianche.  Lo Château de Montguéret – di proprietà di Famille Helfrich –  si trova nella Valle della Loira. Eretto nel 1880, il castello in stile Napoleone III è elegantemente realizzato con materiali caratteristici della regione. Il castello e le sue antiche cantine sono fiancheggiati da due campanili che offrono una vista panoramica unica. Dal 1987, quando la proprietà è stata acquistata dalla società Lachetuau, sono stati portati avanti investimenti significativi. Le vecchie vigne sono state conservate, ma i proprietari hanno aggiunto un cuore moderno ai 25 ettari della tenuta. Famille Helfrich ha acquistato la proprietà nel 2005, continuando a lavorare per ottenere il massimo dallo straordinario terroir a disposizione. (FN)

A’Puddara Tenuta di Fessina

Tra le etichette che nascono nei vigneti che Tenuta di Fessina possiede sul versante sud ovest dell’Etna – nei pressi di Biancavilla – vi è A’Puddara, il Cru di Carricante. Una dedica alle Pleiadi, le gallinelle, costellazione che brilla sul vulcano orientandone le popolazioni da secoli. Le uve maturano in vigne vecchie (risalenti al 1950) a 980 metri, sul limite della DOC Etna. Al naso regala sentori di ginestra, grafite, di scorza di cedro e di sale, con un leggero accenno tropicale e di macchia mediterranea, un finale citrico e tagliente. (FN)

Sauvignon Fumé Alto Adige Doc Schloss Englar

Il Sauvignon Fumé di Schloss Englar è un 100% Sauvignon Blanc, ottenuto da vari cloni francesi.  Di colore giallo paglierino intenso, rivela delicate note di frutta che ricordano l‘uva spina, la salvia e il sambuco con sottili aromi di legno di sottofondo. Si contraddistingue per una spiccata, vivace e persistente mineralità.  Compagno ideale per i piatti di pesce, si abbina anche con diverse varianti di risotto e carni bianche. (FN)

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Sauvignon Blanc Nautilus Estate

Il Nautilus Sauvignon Blanc Marlbrough firmato Nautilus Estate è una perla d’eleganza che giunge dalla Nuova Zelanda. Con intensi aromi di pompelmo e citronella, al palato svela note di scorza di lime. Perfetto per essere degustato nell’annata corrente il vino continua a migliorare nei 3-5 anni successivi. Conosciuta come una delle più prestigiose Realtà neozelandesi, Nautilus Estate beneficia del valore aggiunto della Famiglia che l’ha fondata, quella degli Hill-Smith, vigneron alla sesta generazione. Fondata nel 1985 quando in Nuova Zelanda le cantine erano circa 70 (oggi sono circa 800) Nautilus Estate è una delle realtà storiche del territorio: l’approccio ponderato, la vinificazione all’avanguardia ed un team di pochi uomini in una zona fortemente vocata, sono i fattori che danno voce ad una delle più interessanti realtà del nuovo mondo. (FN)

Viognier Domaine De La Baume

Dal colore giallo paglierino brillante al naso regala note di scorza di mandarino, albicocca fresca, candita arancia. Questa sensazione aromatica continua al palato, rinforzato da un caratteristico gusto corposo che si sviluppa in un finale fresco e speziato. Ideale come aperitivo, perfetto da abbinare a cucina asiatica, pesce in salsa e carni bianche. (FN)

Sauvignon Riserva The Wine Collection San Michele Appiano 

Il Sauvignon Riserva The Wine Collection 2019, giunto alla sua quinta edizione, celebra l’uva bianca più famosa della cantina San Michele Appiano. La linea, inaugurata nel 2018, nasce dal desiderio del wine maker Hans Terzer di dare l’opportunità agli amanti del nettare di Bacco di poter degustare alcune limitatissime produzioni in purezza. Le uve che compongono il Sauvignon TWC provengono esclusivamente dalla zona di Appiano Monte, da parcelle selezionatissime tra le tante a disposizione, e donano un vino dal colore giallo paglierino intenso, che al naso profuma di frutta esotica, uva spina e sambuco e al palato stupisce per la mineralità, il corpo e la vibrante acidità. Ottimo da abbinare a un menu di pesce o a base di carni bianche, si presta anche a esaltare molte varianti di risotto. (FN)

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VINI ROSSI

Maurizio Zanella Rosso del Sebino IGT  Cà del Bosco

Questo vino celebra l’operato e la passione dell’uomo che ha fondato il mito di Ca’ del Bosco, Maurizio Zanella appunto. Un rosso che racchiude in sé la sintesi della perfetta realizzazione tra il territorio da cui nasce, in provincia di Brescia, e il suo modo d’essere intrinseco, che ne fa uno dei gioielli del “rinascimento enologico italiano”. Ottenuto da uve Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet Franc provenienti dai migliori vigneti dell’azienda, raccolte a mano e selezionate con estrema cura, matura in piccole botti di rovere stagionato: da qui derivano molti dei sentori che si avvertono al naso, come i  profumi concentrati e complessi di frutti rossi, pepe e liquirizia, e anche al sorso, dove la frutta si interseca con note balsamiche e, nel tempo, terziarie.  Morbido ed equilibrato, di lunga persistenza, è un vino molto longevo che può restare nella nostra cantina per molti anni prima di essere stappato per un’occasione speciale. (FN)

Tres di Cantina Kurtatsch

Merlot al 77%, Cabernet Franc al 20% e Cabernet Sauvignon al 3% . Un Superaltoatesino per fare il verso ai Supertuscan. Un blend formidabile e anticonformista, come lo spirito di fondo della cooperativa che riunisce 190 viticultori, da visitare assolutamente se capitate da quelle parti, anche solo per l’architettura. Qualche dato “sconvolgente: affinamento in barrique di rovere francese per 15 mesi. Successiva permanenza in botte grande di rovere per 9 mesi e in bottiglia per 4,5 anni. Con che piatto accompagnarlo. La prima bottiglia va gustata da sola, la seconda forse anche. La terza? Magari con un misto di cacciagione. (ADG)

Amarone della Valpolicella Classico Superiore DOCG Santa Sofia

Se l’Amarone evoca un nonno dal fisico robusto, la cantina di Santa Sofia è invece espressione del contributo di una squadra molto giovane. L’azienda ha attraversato tempi difficili, ma li ha superati e oggi si avvale del contributo appassionato di un team di nuova generazione guidato dal figlio del fondatore della azienda. Che ha a che una visione enoica chiara e contemporanea. Questo Amarone ne è un esempio. Sul fondo della bottiglia non resta nulla. Ottimo con un’anatra farcita. (ADG)

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Edizione limitata etichette d’artista Tenute Orestiadi

Nel nostro percorso non può non mancare un salto in Sicilia, nelle terre del Belice  in particolare a Gibellina, che dopo il terremoto è divenuta una delle capitali dell’arte contemporanea. E a Gibellina e all’arte Tenuta Orestiadi ha dedicato un blend con etichette d’autore realizzate con una carta da accarezzare, per la sua particolare texture e guardare e collezionare. Cinque artisti hanno collaborato al progetto: Stefano Pizzi, Gaetano Grillo, Nicola Salvatore, Pietro Coletta, Enzo Esposito (la bottiglia nella foto è sua). Il blend del vino unisce la località del Nero d’Avola con l’internazionalità del Merlot, comunque assai diffuso anche in Sicilia. Abbinamento? Timballo di anelletti alla Palermitana. (ADG)

Cantico della Crosia Barbera del Monferrato Superiore DOCG Vicara

Sono tante e belle e buone le referenze della Azienda di Rosignano Monferrato, fondata da tre famiglie, i Visconti (quelli con lo stemma del biscione), Cassinis e Ravizza. Oggi è tutto in mano agli eredi dei Duchi. Qui per esempio si produce un Grignolino fantastico, incluso il discusso Monferace, un Grignolino Riserva. Tuttavia, il suggerimento per le feste natalizie è di portare in tavola una loro Barbera impossibile da ignorare. Robusta e fragrante, con una bella acidità e sapidità. Una Barbera da accompagnare a un carrello di bollito misto. (ADG)

Barolo DOCG Serradenari Dosio

La cantina di La Morra, fondata negli Anni ’70, è stata rilevata da altri proprietari nel 2010, i quali sono certamente intervenuti in tanti aspetti, dalla vigna, alla vinificazione, alle strutture della accoglienza. Tuttavia, non hanno tradito lo spirito originario fondato sulla tenace ricerca della eccellenza. Eccellenza che ritroviamo in questo cru tra i loro forse il più rappresentativo. Affina in botti grandi per almeno 18 mesi e nel calice esprime tutto il suo stile sartoriale. Dal colore, all’olfatto al palato. Da stappare con un piatto di tagliolini ai funghi porcini. (ADG)

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Barbaresco DOCG Bricco Treiso Pio Cesare

Pio Cesare è un nome che quasi intimorisce a causa della sua celebrità nel mondo vitivinicolo. Parliamo infatti di una cantina ormai storica che è tra i cuori pulsanti del Barolo e del Barbaresco. Non paliamo cioè semplicemente di un marchio ma di un riferimento, una sorta di stella polare che si affaccia tra le colline delle Langhe. Tra i vini della maison ci piace mettere in tavola il Barbaresco della Cascina il Bricco di Triso per la sua provenienza da viti poste a un’altitudine elevata. Cappone o Zampone? A voi la scelta. (ADG)

Cesanese Tefra Campolavico

Tefra è l’insieme di materiali prodotti durante un’eruzione vulcanica, una sorta di magma ad alto contenuto di silicio, quello stesso magma che caratterizza il suolo della zona di Genzano di Roma. Qui, da uve 100% Cesanese di Affile, allevate su suoli vulcanici ricchi di scheletro e minerali, nasce Tefra, il rosso firmato Campolavico. L’affinamento dura circa 6 mesi, in parte in anfora di terracotta e in parte in barrique: il risultato è un vino dal profilo aromatico nitido e diretto di visciole e prugne macerate, poi china, noce moscata, humus e foglie secche, con tratti selvatici che ricordano la pelliccia e il cuoio. Rustico ed energico l’assaggio, caldo, ritmato da note ferrose, una fitta tannicità e un profilo gustativo ardente. Morde il finale, dagli echi selvatici. Da abbinare a  piatti sostanziosi come pappardelle al ragù di cinghiale, spezzatino ma anche gnocco fritto e mortadella. (FN)

Viafrancia Rosso Baglio di Pianetto

C’è chi dice che questo vino abbia un impronta francese. A noi piace invece dire che esprime tutta l’eleganza di cui è capace  la Sicilia. Blend di Merlot e Cabernet Sauvignon, dopo un affinamento in acciaio a temperature controllate per 9 mesi il vino matura in barriques nuove e di secondo passaggio per circa 24 mesi. Successivamente la selezione delle migliori barriques viene passata in vasche d’acciaio dove sosta per 6 mesi, fino al raggiungimento del perfetto equilibrio.  Il risultato è un vino che profuma di fiori e spezie, intriganti note di amarena e lavanda e un tocco di cuoio. Al sorso dimostra tutta la sua raffinatezza, in un insieme corposo, ricco, caldo, dal finale lunghissimo.  Ottimo in abbinamento con arrosti di manzo, selvaggina e carni rosse alla griglia. (FN)

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Gian Annibale Castello del Terriccio

Gian Annibale è il terzo Supertuscan di Castello del Terriccio ed è stato fortemente voluto da  Vittorio Piozzo di Rosignano, erede di Rossi di Medelana, per celebrare la memoria dello zio, scomparso nel 2019 a 78 anni. Stesso blend del Lupicaia ma con percentuali ribaltate – in questo caso 60% Petit Verdot, 40% Cabernet Sauvignon – Gian Annibale è prodotto soltanto in annate eccezionali. La 2019 è la seconda annata, la prima è stata il 2018 . L’affinamento si protrae per circa 20/24 mesi durante i quali il vino viene monitorato sia con analisi costanti e con gli assaggi dell’enologo Carlo Ferrini con lo stesso Vittorio Piozzo di Rosignano. Il vino riposa poi in bottiglia: il risultato è un vino speziato, con prevalenza di pepe nero, ribes e mirtillo e un finale molto persistente che promette grande longevità. (FN)

Biserno Tenuta di Biserno

Un maestoso taglio bordolese, che nasce da uve Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot e una piccola aggiunta di Petit Verdot: ecco Biserno 2020, che racchiude in sé una combinazione unica di caratteristiche che si trovano raramente in un vino ovvero finezza, eleganza, complessità, densità, intensità, lunghezza e freschezza. 

Un vino rosso rubino che lascia un’impressione di potenza, opulenza e concentrazione irresistibili, unite a una raffinatezza innata. Si presenta al naso con note aromatiche di mirtilli, ciliegie e prugne disidratate, mentre al sorso è ricco, avvolgente, punteggiato di frutta rossa, con un tannino equilibrato e un finale lunghissimo. Biserno, un cult per i wine lover, è perfetto con piatti importanti a base di carne e cacciagione, come il cinghiale alla cacciatora. (FN)

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Barolo Meriame Sukula

Riika Sukula, finlandese innamorata da sempre del Piemonte e selezionatrice di etichette per la sua azienda di importazione di vino, nel 2005 sceglie di cambiare vita e di trasferirsi a Serralunga d’Alba (CN) per dedicarsi alla produzione di Barolo. Ad accompagnarla in questa avventura c’è il marito, il cuoco Jyrki Sukula, star tv, il “Cannavacciuolo scandinavo”. Nasce così, nel 2006, la loro boutique winery a conduzione familiare che conta poco meno di 5 ettari di vigneto dove a farla da padrone sono le varietà Nebbiolo e Barbera.

Il Barolo Meriame ha origine dal celebre cru di Serralunga d’Alba, caratterizzato da terreni argillosi e calcarei, con viti esposte a ovest e sud-ovest a un’altitudine compresa tra i 230 e i 360 metri.

Un vino che si distingue per la sua ricchezza di complessità e struttura, incarnando autenticamente il suo terroir: balsamico, con note di frutti rossi maturi, regala una beva importante e capace di preservare intatta l’eleganza, l’agilità e la piacevolezza del sorso. Perfetto con brasati, carni di cavallo ma anche piatti della cucina asiatica. (FN)

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Buttafuoco Bricco Riva Bianca Picchioni Andrea

Il Buttafuoco è forse uno dei vini meno conosciuti e valorizzati d’Italia, e il Buttafuoco Bricco Riva Bianca di Andrea Picchioni è una delle migliori etichette per scoprire questo straordinario giacimento enologico. Un vino prodotto solo nelle annate più favorevoli e che affina in barrique per 24 mesi.

Intenso e ricco, al naso esprime cenni di sottobosco e humus, aromi di mora selvatica, ribes nero, prugna rossa, cenni di cioccolato fondente, tabacco, cacao, note di torrefazione, sfumature di erbe balsamiche e di spezie dolci. Al palato mette in luce una notevole struttura con tannini fitti e vivi, e un frutto denso e succoso, che accompagnano verso un finale equilibrato e molto persistente.

È un vino da invecchiamento, che raggiunge la piena maturità espressiva dopo una decina d’anni. Come abbinarlo? Con stracotti di manzo, con la selvaggina in umido, il bollito misto e l’agnello arrosto. (FN)

Brunello di Montalcino Selezione a Diletta Col di Lamo

Giovanna Neri è una donna straordinaria, dal carattere autentico e senza fronzoli che si riflette nelle sue scelte, così come nei suoi vini ricchi di personalità, eleganti, rigorosi, con le espressioni più pure del Sangiovese.

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L’avventura di Col di Lamo ha inizio nel 1997, con tutte le difficoltà iniziali di un vin de garage che è andato via via crescendo negli anni e che non accenna a fermarsi. La conduzione dei vigneti è in regime biologico certificato e in cantina si scelgono vinificazioni tradizionali con utilizzo di lieviti indigeni.

Quella di Col di Lamo è una realtà tutta al femminile che, grazie a un entusiasmo dirompente, all’impegno e alla dedizione, ha saputo ritagliarsi un posto di primo piano a Montalcino, e non solo, con il suo Brunello di Montalcino DOCG Selezione a Diletta: una preziosa dedica di Giovanna Neri alla figlia Diletta, assieme a lei alla guida della cantina.

Un vino elegante, ottenuto da uve Sangiovese coltivate secondo i principi dell’agricoltura biologica, che si caratterizza per equilibrio, dedizione ed entusiasmo. Al naso si presenta ampio su note di frutta rossa, marasche e ciliegie, more, alcune note fumé e spezie gialle molto ben articolate.

Al sorso è succoso ed elegante con tannini raffinati e una sapidità accattivante: un vino di corpo e di grande equilibrio, che permette una bevibilità piacevolissima e un finale succoso, complesso e molto persistente. Ideale con piatti importanti a base di carne rossa, selvaggina e cacciagione, con le tagliatelle al cacao con sugo di cinghiale, con i canederli e con la trippa. (FN)

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Spinning Beauty Arnaldo Caprai

Spinning Beauty 2013 è un vino iconico, il Montefalco Sagrantino che trascorre in cantina il più lungo periodo di affinamento in assoluto.  Realizzato al 100% con uve Sagrantino provenienti dal vigneto Monte della Torre, il più antico vigneto di selezione clonale, trascorre 8 anni in barrique e almeno 8 mesi in bottiglia prima di essere rilasciato: il risultato è un vino straordinario, rosso granato, dalla straordinaria complessità aromatica. Al naso inebria con sentori di erbe officinali, spezie, frutta frutta rossa in confettura, spezie dolci, incenso, cioccolato e cenni balsamici. Al sorso è potenza ed eleganza al contempo: morbido, vellutato e persistente, ha un lungo finale fruttato e speziato che resterà indelebile nella memoria.

Spinning Beauty è un vino di grande carattere, inimitabile. Si abbina perfettamente con selvaggina e carni rosse, ma può anche essere gustato da solo grazie alla sua straordinaria carnosità, come vino da meditazione. (FN)

Fontalloro Toscana IGT di Fèlsina

Fontalloro viene prodotto con uve provenienti da 3 vigneti: uno che si trova all’interno del Chianti Classico (Poggio al Sole o Fontalloro) e due al di là del confine della denominazione (Arcidossino e Casalino). Nasce da confini geologico e geografici ma è capace di unire con grande armonia questi due aspetti, creando un vino fatto di due anime.  Fontalloro è un vino di colore rosso rubino con buona intensità e ricchezza. Al naso presenta note di tabacco, sottobosco e sentori di ribes nero, mora e liquirizia, mentre al palato riflette una buona tannicità ma anche una grande freschezza, che lo rende ottimo all’evoluzione in bottiglia. (FN)

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Maternigo Amarone della Valpolicella DOCG Riserva Tedeschi

L’Amarone Maternigo nasce dal vigneto Barila, situato a 310 metri d’altezza con esposizione sud est, un appezzamento che, solo dopo un’attenta zonazione e caratterizzazione dei suoli, è stato selezionato per la sua produzione di uve particolarmente ricche in struttura. Da qui prende forma l’impronta aromatica di questa Riserva grazie a un’alta concentrazione di composti aromatici naturali presenti nelle uve: dalle note di frutti rossi ai sentori floreali mediterranei, alle fresche note di eucalipto che esaltano le intense percezioni di spezie dolci di cannella e di chiodi di garofano. Un vino dalla grande struttura, elegante e longevo, perfetto con piatti di grande struttura. (FN)

Concerto di Fonterutoli Toscana IGT Mazzei

Concerto di Fonterutoli Toscana IGT è un vino da collezionare. Il blend di Sangiovese e Cabernet Sauvignon compie infatti 40 anni. Questo vino ha anticipato, nel 1981 le tendenze aprendo la strada al fenomeno dei “Supertuscan”. Con la sperimentazione di nuove forme di allevamento e nuovi uvaggi, includendo anche varietà non autoctone, la Famiglia Mazzei ha intuito un enorme potenziale, fino ad allora inespresso, della viticoltura Toscana. Il nome “Concerto”, sintetizza l’armonia raggiunta tra i due vitigni e la sintonia perfetta delle complesse note gustative che caratterizzano il vino. L’annata 2021, celebrativa appunto del 40esimo anniversario, restituisce nel calice un vino ricco e ben strutturato ma anche equilibrato e fresco. Da abbinare a primi piatti al ragù, lasagne, arrosti e brasati. (FN)

 Barthenau Vigna S. Urbano Pinot Nero Tenuta J. Hofstätter

Il Pinot Nero Barthenau  Vigna S. Urbano di Tenuta Hofstätter  rappresenta l’espressione di un Cru prestigioso collocato nel cuore dell’area vocata della tenuta Barthenau in Mazon, dove una parte delle viti hanno oltre 65 anni di età. Al palato il Pinot Nero Barthenau Vigna S. Urbano,  affinato in piccole botti di rovere, è ben bilanciato nelle componenti e convincente per un’acidità elegante, tannini ben integrati ed un’eccezionale concentrazione aromatica.

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Langhe Nebbiolo Doc “Bricdelbaio” Ca’ del Baio

Da vigneti di proprietà coltivati nei Cru di Barbaresco e Treiso, l’azienda Ca’ del Baio – distribuita in Italia da Compagnia del Vino – produce il “Bricdelbaio”, Nebbiolo importante, maturato in grandi botti in rovere di Slavonia per almeno 12 mesi. Le uve 100% Nebbiolo vengono diraspate e sottoposte ad una macerazione breve. La fermentazione alcoolica si svolge in vasche di acciaio a temperatura controllata, mentre la fermentazione malolattica avviene successivamente in legno. Dopo la stabilizzazione naturale a freddo, il vino matura per 12 mesi in botti grandi di rovere. Elegante e raffinato, con il suo caratteristico color rosso granato, al naso si rivela delicatamente fruttato. Ricorda i piccoli frutti di bosco e la confettura di lamponi. In bocca è secco, caldo, armonico, di persistenza piacevolmente tannica. Il Langhe Nebbiolo “Bricdelbaio” di Ca’ del Baio si sposa perfettamente ai piatti della tradizione piemontese, dalla carne cruda battuta al coltello ai tagliolini al ragù di carne. Si addice anche alle carni alla griglia e al roastbeef o ai formaggi di media stagionatura. (FN)

Avulisi Rosso Sicilia Doc Riserva Santa Tresa

Avulisi 2018 di Santa Tresa nasce dalle migliori uve, raccolte esclusivamente a mano, di una vigna di Nero d’Avola risalente al 1964. Frutto di una coltivazione minuziosa e accurata, con rese bassissime (30 ettolitri a ettaro) è il risultato di una “vinificazione integrale”, che si svolge direttamente in barrique.

Avulisi, che in siciliano significa “abitante di Avola”, è un Nero d’Avola dal colore rosso rubino, compatto e profondo. I profumi che avvolgono il naso si dipanano in una trama di note di amarena, cioccolato, granella di zucchero, mandorle e spezie. Al palato conferma la struttura preannunciata al naso, è ampio, caldo, carico di frutta rossa, spezie e una nota di liquirizia finale di lunga persistenza che continua a chiamare il sorso. Un vino dalla grande capacità di invecchiamento che si accompagna a carni alla brace e formaggi di buona stagionatura, in generale con piatti ricchi di sapore. Con il tempo sviluppa una trama tannica raffinata ed elegante, diventando un magnifico rosso per l’abbinamento a piatti di carne elaborati, a base di funghi e di selvaggina. (FN)

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Ingredienti 35 ml Grappa K24 Liquid Gold 30 ml Lime 20 ml Liquore Ancho Reyes Red 20 ml Sciroppo di zucchero di canna 2/3 gocce di Orange Bitter 1 Lemon…

Ceccante Grillesino

Nelle migliori annate, Grillesino dedica le sue uve Cabernet Sauvignon (e in piccola percentuale Cabernet Franc) alla produzione del suo Ceccante, ottenuto da cloni selezionati in collaborazione con l’Institut d’oenologie de Bordeaux.

Di colore rosso rubino intenso, il bouquet di profumi ricorda il ribes nero, la mora, l’amarena ma anche a note più balsamiche e floreali. Ritroviamo il timo, il rosmarino e i semi di anice. Di buon corpo, ha tannini molto armonici sul finale.  Al palato si rivela elegante, strutturato e avvolgente con una persistenza finale importante per una beva decisa. Un vino estremamente piacevole e bilanciato che non nasconde il suo potenziale di evoluzione. Si abbina perfettamente con piatti a base di tagli di carne rossa della tradizione toscana, funghi e agnello arrosto ma anche con primi con sughi importanti come la pasta con il ragù di cinghiale.

Ceccante è il nome di un eroe della tradizione orale toscana tramandata dai cantastorie. La leggenda narra che Ceccante, in fuga da balordi dopo aver compiuto un atto eroico, decise di nascondersi tra i filari di viti che offrivano in quel periodo i loro frutti più maturi. Proprio la loro dolcezza, convinse Ceccante a stabilirsi in quelle terre e a continuare a compiere le proprie gesta in Maremma. (FN)

La Chapelle Minervois Liviniere Bio Château De Tholomies

Robusto, armonioso e deciso: la Chapelle Minervois AOP di Domaine de Tholomies nasce da uve 60% Syrah, 30% Grenache, 10% Mouvedre raccolte a mano nella zona Languedoc Roussilon. Al palato il vino risulta ricco, elegante e di bella struttura. Affinato in barrique per almeno un anno, rivela una tavolozza di aromi come vaniglia pepata, marasche e prugne secche accompagnate da note di tapenade nera e cioccolato. Ampio, suadente e concentrato, con note di caffè tostato e fichi. Da gustare leggermente fresco, ideale con arrosti, selvaggina in salsa o formaggi. (FN)

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Pommard Chartron et Trébuchet

Situato nel cuore del Triangolo d’Oro della Côte de Beaune, con i suoi 18 ettari di vigneti, Chartron et Trébuchet incarna dal 1984 la sontuosità di una delle aree viticole più prestigiose al mondo, la Borgogna. È qui che nasce questo Pommard dal colore rubino brillante e intenso. Al naso rivela sentori di amarene e spezie. Al palato è fresco con tannini rotondi. Perfetto con carni rosse alla griglia o in salsa, bistecche di manzo, agnello o pollame in umido. (FN)

Arcanum Toscana Igt Tenuta di Arceno

Arcanum è il fiore all’occhiello della produzione vinicola della tenuta di Arceno. Ottenuto principalmente da Cabernet Franc, l’uva più rappresentativa della tenuta, esprime l’anima del luogo ed è caratteristico dei diversi micro-cru di ogni parcella dei vigneti selezionati a mano per questa annata. Aromi di origano dolce, menta e ciliegie acide riempiano il naso, mentre al palato è morbido e rotondo, incorniciato da un’acidità sottile. Un cuore di mirtilli freschi, cioccolato fondente e caramello salato sono bilanciati da un finale lungo ed elegante con note di liquirizia, cedro e tabacco. Un Cabernet Franc potente ed espressivo. (FN)

VINI DA DESSERT

Vino Santo Nobles Francesco Poli

La Nosiola è l’unica varietà a bacca bianca autoctona del Trentino, da cui nascono vini di grande stoffa. È da queste uve che prende vita il raro Vino Santo Trentino, un passito talmente particolare e pregiato da essere stato inscritto nei Presidi Slow Food.

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Il Vino Santo Nobles 2006 della cantina Francesco Poli nasce da uve Nosiola coltivate in agricoltura biologica nei vigneti situati ai margini del lago di S. Massenza. Come da tradizione, le uve subiscono un appassimento di oltre 5 mesi sulle tipiche “arele” (graticci), periodo durante il quale all’interno degli acini si sviluppa la muffa nobile “botrytis cinerea” che, accentuandone la disidratazione, e con l’azione combinata del tempo e del vento, provoca un calo dell’80% e oltre. Ciò significa che da 100 chili di uva Nosiola fresca si ottengono appena 15-18 litri di mosto di Vino Santo.

La pigiatura delle uve avviene durante la Settimana Santa, poi il mosto viene travasato in piccole botti di rovere dove inizia la fermentazione naturale che, per via dell’elevatissima concentrazione di zuccheri, procede molto lentamente e dura tantissimo: almeno sei, otto anni.

Dopo l’imbottigliamento ricomincia la vita di questo vino, che si protrae oltre i 50 anni. Oggi il Vino Santo può essere a pieno titolo considerato “il passito dei passiti”: nessun altro vino, infatti, rimane in appassimento naturale così a lungo.

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Un prodotto straordinario che sprigiona sentori di acacia, prugna, albicocca secca e uva sultanina che si rivelano sia al naso sia al sorso, accompagnati da note di mandorla e miele, in un insieme vellutato, cremoso, denso, ma non stucchevole perché sorretto da un’ottima acidità. Un vino che rappresenta l’abbinamento perfetto per molte tipologie di dolci, dal panettone al pandoro, dalla millefoglie alle crostate di frutta. Non solo dolci: il Vino Santo di Poli si sposa benissimo anche con formaggi e foie gras. (FN)

Ciàcoe Torchiato di Fregona Docg Ca’ di Rajo

Il Ciàcoe Torchiato di Fregona Docg della cantina trevigiana Ca’ di Rajo è il vino perfetto per concludere una romantica cena di San Valentino. In bocca regala un’esplosione di sapori. Morbido, vellutato e nello stesso tempo vivace e fragrante. Nel retrogusto una sensazione dolce amarognola di uno zucchero caramellato finale. Persistente, maturo e armonico.  Secondo una vecchia leggenda, attorno al 1600, nella frazione Ciser di Fregona, ai piedi del Monte Pizzoc, un intraprendente agricoltore trovò il modo di far maturare l’uva, che per le condizioni atmosferiche avverse non era riuscita a maturare nella vigna, appendendola alle travi del granaio. Da allora il Torchiato, vino “della festa”, viene prodotto da tutte le famiglie contadine del Comune di Fregona. Oggi il Torchiato di Fregona è un vino Docg. Dopo tre torchiature e la fermentazione con lieviti selezionati, il vino affina il legno per 2 anni e mezzo. (FN)

Sauternes Château Bastor Lamontagne

Il Sauternes di Château Bastor Lamontagne è un gioiello giallo oro da acquistare e conservare in cantina. Un intreccio di sensazioni speziate e fruttate che si sposano perfettamente a una selezione di formaggi ma anche al dessert.Cinquantasei ettari di splendidi vigneti fanno da cornice allo Château Bastor Lamontagne, situato nel piccolo e piacevole villaggio di Preignac. Una proprietà dalle radici antiche ed importanti, che nel diciassettesimo secolo appartenne addirittura al re di Francia. Oggi la proprietà porta avanti con serietà e impegno le tradizioni centenarie di questi luoghi, coltivando con cura maniacale sémillion, sauvignon e muscadelle, vitigni che sapientemente assemblati danno origine a Sauternes da sempre contraddistinti da un’innata finezza ed eleganza. Lo Château ha ottenuto la certificazione biologica su tutti i vini. (FN)

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